Si è conclusa in settimana la 72esima edizione del Torneo di Viareggio che ha visto trionfare per la seconda volta il Sassuolo. Gli emiliani si confermano una vera e propria garanzia se si tratta di giovani, dato sottolineato anche dai tanti prodotti del vivaio presenti in prima squadra. L’ultima volta, i neroverdi, erano riusciti a impossessarsi della coppa nel 2017 trascinati da un certo Gianluca Scamacca.
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Curiosamente da quest’anno, a partecipare all’ambito torneo giovanile sono gli under 18 e non più la categoria Primavera. Ad ogni modo, al momento del sorteggio i futuri campioni pescano il Don Torcuato, l’APIA Leichhardt e il temuto Bologna nel gruppo A. La squadra argentina riesce a partecipare alla competizione solo dopo la rinuncia dell’Fs Metta, ma farà più da comparsa che da competitor. Proprio contro i rossoblù esordiscono i ragazzi terribili di Emmanuel Cascione rifilandogliene addirittura 10. La partita di cartello è di certo il derby contro il Bologna, altra importante realtà del calcio giovanile. Le due squadre comunque non smentiscono le aspettative e scaturiscono un pirotecnico 2-2. Il Sasòl nel caso specifico scopre di avere un bomber insolito: Adrian Cannavaro. Non proprio un nome nuovo per le nostre orecchie. Infatti, il giovane 2004 è il figlio di Paolo Cannavaro, anche lui ex Sassuolo e nipote del più famoso Fabio. Il capitano, contro ogni pronostico, riesce addirittura a siglare una doppietta.
Altra goleada quella che, invece, permette al prodotto Mapei di concludere il girone in vetta. Stavolta sono addirittura 11 i gol di scarto ai danni della compagine australiana. In grande spolvero il trequartista Kevin Bruno anche lui innesto del vivaio e autore di 4 gol.
Torneo di Viareggio: la fase finale del Sassuolo
Gli ottavi di finale mettono di fronte il Sassuolo e una nobile decaduta del nostro calcio: il Siena. Gli emiliani riescono a passare il turno segnando un gol per tempo e chiudendo la pratica per 2-0. Ad attenderli ai quarti di finale un’altra toscana, la Fiorentina. Contro la Viola, il match naturalmente è più complicato. A questo proposito i gigliati passano in vantaggio dopo appena un quarto d’ora, ma il Sassuolo riesce a confermarsi squadra di carattere addirittura completando il comeback nei primi 5 minuti del secondo tempo. Comunque, è la semifinale a dare consapevolezza agli emiliani. L’Atalanta rappresenta ormai un modello da seguire per quel che riguarda i settori giovanili, basti pensare agli affari conclusi grazie con i giovani dagli orobici.
Ma il destino aveva già deciso per loro e i neroverdi spazzano via i bergamaschi con un netto 3-0 e si presentano in finale come la vera favorita. In gol ancora Kevin Bruno, prima però c’è spazio anche per le marcature di Leone e Ferrara. L’atto conclusivo, inaspettatamente, vede la presenza dell’Alex Transfiguration squadra nigeriana vera rivelazione dell’evento. Il nome esplica anche la missione dell’academy, trasformare le vite dei giovani di Lagos grazie al gioco del calcio. I nigeriani tengono addirittura 120′, ma si arrendono ai rigori perdendo per 3-5.
Il Sassuolo dunque può continuare con la sua etica: lanciare i giovani in prima squadra dopo averli cresciuti egregiamente nelle prime fasi della loro delicata carriera. Recente è il record di Mimmo Berardi che ha raggiunto i 100 gol con la maglia della squadra che lo ha allevato.