Il calcio è del popolo, è sempre stato così e ci si augura che si manterrà in futuro. La scorsa settimana il gioco della gente ha avuto un grande scossone con l’annuncio della Superlega. Purtroppo o per fortuna, il progetto si è arenato prima di subito grazie anche alle migliaia di supporters inferociti (soprattutto in Inghilterra) da quella decisione. Da decenni per molti questo sport è solamente un business, ma paradossalmente con la massima elevazione di questo concetto, c’è stata una parvenza di dominio dei tifosi. Una delle più grandi espressioni artistiche della strada, insieme al calcio, è quella dei murales. Spesso queste due correnti hanno trovato un connubio fantastico.
L’idolo di casa: Marcus Rashford
Da sempre impegnato nel sociale, la pandemia ha fatto emergere tutto il suo lavoro mettendo in secondo piano le prestazioni sul campo. La sua dedizione verso i bambini poveri l’ha fatto insignire dell’MBE, una delle massime onorificenze elargita dalla Regina. Non solo però riconoscimenti regali per Marcus Rashford che può vantarsi anche di un murales a lui dedicato vicino a dove è cresciuto. L’artista di strada Akse ha posizionato l’opera d’arte in Copson Street, strada del quartiere di Withingon di Manchester. Germogliato nel vivaio del Manchester United, lanciato tra i grandi dei Red Devils ed ora mito di tutti i tifosi dei diavoli: il classe 97 è veramente sul tetto della sua città.
Il D10S di San Giovanni a Teduccio
Quando si parla di certi giocatori si tratta di vere e proprie divinità, coloro che hanno assottigliato il confine tra il mondo reale e l’impensabile. Tra questa ristretta cerchia, non si può lasciar fuori Diego Armando Maradona. D10S è riuscito a fare dell’assurdo anche dopo la sua morte unendo i tifosi del Boca e del River in un pianto disperato verso el jugador de toda la vida. Seppur il collegamente nella stessa città può risultare facile, non lo è altrettanto quello tra Buenos Aires e Napoli. Per ovvi motivi il popolo napoletano deve tanto se non tutto al numero dieci. Ha scritto la storia della città e della squadra a suon di goal e staffilate ai microfoni. I murales in onore della stella del calcio sparsi per il mondo sono molteplici. Quello che più colpisce però si trova in quel di San Giovanni a Teduccio, zona periferica di Napoli. Un grande agglomerato di palazzoni stile ex Unione Sovietica arricchito da questo meraviglioso dipinto con el Pibe de Oro in primo piano. L’opera d’arte prodotta da Jorit Agoch è diventata luogo di pellegrinaggio per molti appassionati.
L’ottavo Re di Roma alla Romulea
Si rimane in Italia e si vola nella capitale. In una delle città più calde d’Italia, almeno una parte considera Francesco Totti un vero Re. Er Pupone ha scritto una pagina fondamentale della storia della Roma e del nostro calcio. Il figlio della Roma popolare va a rappresentare i giallorossi in giro per l’Europa diventando un’icona della Lupa. “Roma? Colosseo…Francesco Totti”: per gli stranieri calciofili, solamente il Colosseo viene prima del fantasista. Figuriamoci per i romani e per Lucamaleonte, autore del murales in questione. La raffigurazione del capitano è apparsa poche ore prima di un derby, nel 2014, sulla facciata esterna della scuola media “Urbani”. Nulla è lasciato al caso nel posizionamento dell’opera: messo nel quartiere di Porta Petronia (dove è cresciuto il campione del mondo) di fronte alla sede della S.s Romulea, la prima squadra di Totti.
Il figlio delle favelas: Gabriel Jesus
Come avrete capito, le storie romantiche del calcio ci piacciono parecchio. Nella patria del calcio bailado, nonostante il calcio nel sangue, è sempre difficile emergere e reggere le costanti pressioni. Molte sono le storie dei brasiliani bruciati in Europa, eppure Gabriel Jesus ce l’ha fatta. Partito dalle baraccopoli di San Paolo, l’attuale attaccante del Manchester City è l’esempio perfetto di una forza di volontà insormontabile. Qualche anno fa lo stesso carioca aveva pubblicato una sua foto in cui dipingeva le strade con i colori giallo verdi in occasione dei Mondiali casalinghi. Passa poco tempo ed il 24enne ha il suo murales con annesso campetto da calcio. Dietro tutto ciò c’è l’Adidas che ha commissionato il gruppo di writer Art Box.
Non solo calcio maschile: il murales per Dalila Ippolito
Per i profani del calcio femminile, Dalila Ippolito è una giocatrice della Juventus arrivata la scorsa estate dal River Plate. L’argentina è una delle prime ragazze della nuova generazione Albiceleste ad espatriare in Europa. Ha solamente 18 anni, ma è già la beniamina della folla. Talmente apprezzata che Marley e Kimiko, due dei più famosi autori di murales del Sudamerica, hanno deciso di dedicarle una propria opera. Il murales ha un significato ancora più importante per la posizione in cui è stato dipinto; infatti il lavoro è stato prodotto nel Barrio Villa Lugano, quartiere di Buenos Aires che ha dato i natali alla giovane bianconera.