Analisi tattica Ucraina-Italia, una partita che arriva alla conclusione di un percorso molto travagliato che ci ha visti in parte protagonisti e in parte vittima predefinita. Il nostro girone lo stravince la nazionale Inglese e si qualifica senza patemi per gli Europei. Avevamo due risultati utili su tre per passare il turno senza passare dalle forche caudine degli spareggi, che già ci hanno ferito in precedenza.
Ma l’Italia questa sera cerca la vittoria per ricostruire la fiducia nei propri mezzi che abbiamo sperperato con la mancata qualificazione agli ultimi mondiali. Una forza d’animo ricostruita a suon di successi da Mancini, la giovane Italia che ci faceva ben sperare. Poi una nuova delusione mondiale e la ripartenza in questa qualificazione.
Certo, bisogna passare il turno ma ancora più importante è farlo con una prestazione vincente e convincente, perché vogliamo andare agli europei ma non a fare la comparsa. Vogliamo essere protagonisti, lottare alla pari con le grandi d’Europa. Il che non vuol dire vincere, ma giocare alla pari sì.
Giochiamo contro l’Ucraina, paese in guerra e con un orgoglio smisurato, che ha i nostri stessi punti e le nostre stesse possibilità. E non è certo per il blasone o la storia che possiamo dirci più forti. Anche se si giocherà in una terra straniera per tutti e due. La storia è dalla nostra parte; nei nove precedenti gli azzurri hanno vinto 7 volte, due i pareggi. Ma anche questo conta il poco conta cosa sapranno mettere i giocatori sul campo questa sera.
Vediamo le scelte dei tecnici.
Rebrov chiera un accattivante 4-1-4-1 con Trubin in porta, portiere del Benfica ma che i più attenti vedono in una grande il prossimo anno. La difesa sarà composta da Konoplya, Svatok, Zabarnyi e Mykolenko; Stepanenko a cucire il gioco; Tsygankov, Sudakov, Zinchenko e Mudryk giocheranno in mezzo al campo e sosterranno a turno l’attacco insieme a Dovbyk.
Bella e coraggiosa l’Italia del 4-3-3 scelta da Spalletti. Donnarumma ovviamente tra i pali. Di Lorenzo, Acerbi, Buongiorno, Dimarco compongono la linea difensiva, ma ci aspettiamo molto dai due esterni in fase di spinta. In mezzo al campo Frattesi, Jorginho, Barella a cui viene chiesto sia di difendere che di aggredire gli spazi in avanti. Zaniolo e agiranno ai fianchi di Raspadori. In campo i due attaccanti più prolifici del momento; Chiesa e Raspadori dai quali ci si attende molto.
Calcio d’inizio alle 20.45 alla BayArena di Leverkusen.
Vediamo come è andata.
Analisi tattica Ucraina-Italia, primo tempo: partita bloccata
Partenza a tutta velocità per tutte e due le squadre. Grande aggressività dalla metà campo alla propria area di rigore. Funziona bene la coppia Chiesa Dimarco. Frattesi agisce più da trequartista e Barella sta in copertura. Inizio difficile per Buongiorno che prima del 10′ è già costretto a un fallo da ammonizione.
Prediligono i filtranti per i centrali e per gli esterni cercando di sorprendere la difesa Italiana. Si schiera a 5 in fase difensiva con Zinchenko che si accomoda sull’esterno mentre quando esce l’Ucraina si propone a centrocampo.
Dopo un inizio promettente, nel primo quarto della partita L’Ucraina, spinta dai suoi tifosi, sembra avere la meglio e in un paio d’occasioni mette alla prova la bravura di Donnarumma. L’Italia risponde con tiri da lontano che impegnano Trubin, perché la difesa non lascia spazio agli avanti. Da una idea di minore solidità la fase difensiva italiana.
Non funzionano nemmeno i repentini cambi di campo perché, schierandosi a 5, l’esterno si trova subito chiuso e spesso raddoppiato dalla difesa ucraina. Se riesce a infilarsi nella trequarti avversaria prima che la difesa si richiuda in se stessa allora riesce a essere pericolosa con gli inserimenti di Frattesi. Chiesa gli serve un pallone interessante ma Trubin mostra le sue qualità.
Risalgono in cattedra Dimarco e Chiesa che scambiano velocemente sulla fasci, palla al centre e Raspadori non ci arriva per una questione di centimetri. La seconda metà del tempo l’Italia sembra soffrire meno e essere più efficace. Quando è calata la pressione e il furore agonistico dell’Ucraina, l’Italia riemerge e finisce in crescendo il primo tempo.
Finisce puntuale al 45′ il primo tempo.
Analisi tattica Ucraina-Italia, secondo tempo: si gioca di nervi ma nulla cambia
Scamacca per Raspadori la novità di Spalletti per il secondo tempo. Vuole peso in avanti Spalletti, vuole un uomo pronto a prendere i suggerimenti dei due esterni. Riparte forte l’Italia recuperando diversi palloni interrompendo le ripartenze ucraine. Anche Zaniolo, in ombra nel primo tempo, sembra più intraprendente. Anche Buongiorno ha preso le misure su Dovbyk che nel primo tempo l’aveva messo in forte difficoltà. Scamacca tarda a entrare in partita che perde molti palloni.
Quando cala l’intensità di Chiesa e Zaniolo esce l’Ucraina ma si rende pericolosa solo su uno svarione di Donnarumma a cui lui stesso pone rimedio.
Si infortuna Zaniolo e Spalletti inserisce Politano e Cristante per un opaco Jorginho. Ha sofferto molto il centrocampo dell’Italia il pressing e il palleggio avversario. Poi più si avvicina il termine aumenta il nervosismo e la stanchezza degli italiani, soprattutto quelli che hanno giocato anche la partita con la Macedonia del Nord.
All’80’ Rebrov rinuncia a Tsygankov per inserire Zubkov e Pikhalyonok prende il posto di Stepanenko. Mentre Spalletti sostituisce Chiesa, esausto ha dato tutto nelle due fasi, con Kean.
Al 85′ Rebrov passa al 4-2-4, Konoplya lascia il posto a Tymchyk ma la differenza lo fa il cambio di Zinchenko con Danylo Sikan una punta centrale di 22 anni dello Shakhtar Donetsk e Malinovskyi prende il posto di Svatok. Ucraina super offensiva.
Si copre Spalletti facendo uscire Politano per inserire Darmian e fare fronte all’aumentato numero di attaccanti. La partita finisce al 96′. Risultato 0-0 e Italia agli Europei.
Le considerazioni finali
Abbiamo conquistato il diritto di difendere sul campo il titolo Europeo vinto nell’ultima edizione. Partita giocata sui nervi molta aggressività poca lucidità e pochi pericoli per entrambi i portieri.
La formazione scelta da Spalletti ha dimostrato di poter mettere in difficoltà l’Ucraina e il gol è mancato di poco in un paio di occasioni. Il cambio di Scamacca non ha dato il risultato atteso. Poco lucido, poco presente nel gioco. Dovranno crescere gli uomini, vedere se fuori in questo momento dal gruppo ci sono risorse che possono essere utili a far crescere la squadra.
All’Ucraina rimane la speranza per uno spareggio. C’è ancora uno spiraglio che gli auguriamo, con tutto il cuore, di conquistarsi il pass per l’Europeo.