Durante la scorsa stagione calcistica si è aperta nel panorama calcistico italiano un’indagine piuttosto delicata relativa alla presenza di gravi falsi in bilancio, con protagonista della vicenda la società torinese della Juventus, stessa che poi ha pagato con la penalizzazione di 10 punti dalla Serie A appena passata e con l’esclusione dalle coppe europee per l’attuale anno 2023/24 (oltre che una multa economica piuttosto salata): tra le operazioni svolte assieme ad altre società del Bel Paese si è in particolare modo analizzata quella che ha coinvolto l’Udinese nel passaggio di cartellino del centrocampista classe 1997 Rolando Mandragora. Adesso il relativo caso è sotto attenta osservazione della Procura. Facendo presagire che potrebbero esserci conseguenze anche per i bianconeri di Udine.
La Procura apre il fascicolo Mandragora: l’indagine che lede l’Udinese
Al momento l’ex centrocampista di Juventus e Udinese, l’azzurro Rolando Mandragora, milita alla corte della Fiorentina, ma l’indagine sembra essere piuttosto chiara. Di fatto, stando a quanto riportato dal Messaggero Veneto, la Procura di Udine ha fatto capolino sull’operazione di calciomercato che ha portato il calciatore nato a Napoli dalla Vecchia Signora alla società friulana per un conguaglio economico di 20 milioni di euro la scorsa estate del 2018. Riguardo la medesima, ci sarebbe sempre di più il sospetto sul compimento di tre diversi reati. I seguenti relativi a falso in bilancio, ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità di vigilanza e dichiarazione fraudolenta mediante documenti falsi.
Gli inquirenti si sarebbero soffermati sulla registrazione a Bilancio dei conti relativi all’operazione del giocatore, sia in entrata che in uscita. Sì, perché dopo ben quattro anni dalla prima volta, Mandragora è stato riacquistato dalla Juventus per un totale di 8,2 milioni di euro più bonus. La società bianconera di Torino, così facendo, avrebbe registrato una plusvalenza sul calciatore di circa più della metà rispetto a quanto venduto qualche stagione prima. Ancora l’indagine sarebbe in fase preliminare, con l’Udinese che non ha lasciato alcuna dichiarazione al riguardo. I friulani sono difesi in tribunale dall’avvocato Maurizio Miculan. Il vicepresidente Stefano Campoccia, citato nei fascicoli dell’operazione Mandragora nel 2018, non ha proferito parola.