Udinese-Inter (3-1), Inzaghi: “Il responsabile sono io”

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L’allenatore dell’Inter, Simone Inzaghi, ha parlato al termine della brutta sconfitta per tre a uno contro l’Udinese di Sottil.

Udinese-Inter, Inzaghi: “Doppio cambio per gli ammoniti”

Il tecnico neroazzurro ha parlato cosi del doppio cambio nel primo tempo: “Bastoni e Mkhitaryan fuori? Li ho tolti perché erano ammoniti e l’Udinese vinceva tutte le seconde palle. Eravamo in difficoltà e pensavo ad una scossa. Avevo paura di rimanere con un uomo in meno per un’entrata in ritardo. Hanno pagato Bastoni e Mkhitaryan ma avrebbero dovuto pagare tutti. Ci dobbiamo leccare le ferite e ragionare su questa brutta sconfitta“. 

Sulla mancata reazione dei suoi ragazzi: “Così non va bene. A livello di cattiveria dovevamo sapere che Udinese avremmo trovato e dovevamo fare di meglio e di più. Non riusciamo a dare continuità e purtroppo sono tre trasferte consecutive in cui andiamo in vantaggio e perdiamo. Il principale responsabile sono io ma questo è motivo d’analisi perché così non va bene“. 

“Abbiamo vinto due trofei la scorsa stagione”

Il tecnico italiano ha parlato cosi sul paragone rispetto all’anno scorso: “Non ci sono strascichi dall’anno scorso dato che abbiamo vinto due trofei e ci siamo giocati lo Scudetto sino alla fine. E’ normale che dopo tre partite perse si fanno tante domande, io continuo a lavorare con lo staff ed è normale che la prestazione di oggi ci lasci perplessi. Sento che il feeling con la squadra è lo stesso dell’anno scorso. Bisogna e dobbiamo fare meglio“. 

Sui problemi difensivi: “Dobbiamo metterci più attenzione e determinazione perché le seconde palle vanno vinte, hai la fortuna di sbloccare il risultato dopo 4′ e dopo non puoi giocare un primo tempo così. Doveva gestirla in maniera differente, l’Udinese era più determinata. Nel secondo tempo abbiamo approcciato bene i primi dieci minuti poi ci siamo allungati concedendo diverse ripartenze. Abbiamo concesso 9/10 calci d’angolo e ci sta che sull’ultimo prendi gol. Dobbiamo meditare perché è una sconfitta che fa male“.

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