Udinese-Juventus (2-1): analisi tattica e considerazioni

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L’Udinese batte 2-1 in rimonta la Juventus impedendole di festeggiare lo scudetto. I friulani fanno un grosso passo avanti in chiave salvezza con questa vittoria.

Analizziamo gli schieramenti delle due squadre e lo svolgimento tattico della partita.

Gotti opta per il 3-5-2 con De Paul regista in mezzo al campo viste le assenze per infortunio di Mandragora e Jajalo. In attacco accanto ad Okaka c’è Nestorovski vista l’indisponibilità dell’ultimo minuto di Lasagna.

Sarri schiera Rugani accanto a De Ligt a causa della squalifica di Bonucci, out anche Cuadrado al suo posto Danilo; il centrocampo è lo stesso del match contro la Lazio mentre in avanti insieme a Dybala e Ronaldo campo per Bernardeschi, rientrato dalla squalifica.

Primo tempo: ritmi bassi e la Juve la sblocca negli ultimi minuti

I padroni di casa lasciano il pallino del gioco alla Juventus tenendo il baricentro molto basso senza pressare il portatore di palla nella metà campo avversaria.

L’Udinese prova a rendersi pericolose con le ripartenze e, con una di queste, sfiora il vantaggio con un “auto-palo” colpito da Danilo.

La Juve gira il pallone molto lentamente facendo fatica a pescare tra le linee Ronaldo e Dybala che trovano gli spazi molto intasati.

C’è bisogno di inserimenti senza palla che consentano alla Juve di trovare il pertugio giusto per infilare la retroguardia friulana. Situazione che si verifica quando Dybala dalla destra serve Rabiot, il francese si inserisce facendo scorrere il pallone verso CR7 che calcia di poco a lato dal limite.

Udinese-Juventus (2-1): analisi tattica e considerazioni
L’inserimento senza palla di Rabiot permette a Ronaldo di avere spazio per il tiro

I campioni d’Italia continuano a stazionare dalle parti di Musso ma senza mai impensierire il portiere fino a quando De Ligt anticipa sulla trequarti offensiva Okaka e scarica un destro che finisce all’angolino sbloccando il punteggio.

Secondo tempo: l’Udinese rimonta e fa un passo forse decisivo per la salvezza

Nella ripresa la Juventus cala mentre l’Udinese alza il baricentro e l’intensità; infatti alla prima occasione i friulani pareggiano: Sema, uno dei migliori, si invola sulla sinistra sfruttando il ritardo in copertura di Ramsey, crossa sul secondo palo per Nestorovski che incredibilmente solo colpisce di testa e pareggia. Clamoroso il ritardo di Alex Sandro in questa occasione che rientra al piccolo trotto lasciando solo l’attaccante avversario.

La Juve prova a reagire con l’inserimento di Douglas Costa, Matuidi e Cuadrado ma il possesso palla è sempre lento, la prestazione dei centrali friulani è buona e attenta e le uniche opportunità arrivano con tiri dalla distanza che mai preoccupano Musso.

Per l’Udinese sarebbe un punto vitale in ottica salvezza tanto da cercare di congelare il pallone nel finale fino a quando Fofana con un guizzo in velocità supera Alex Sandro e De Ligt per l’incredibile 2-1 finale.

Udinese-Juventus: le considerazioni finali

Tre punti fondamentali per i friulani che mantengono così sette lunghezze di vantaggio sul Lecce terzultimo.

Gotti può essere molto soddisfatto dei suoi che hanno giocato una partita intelligente approfittando delle poche occasioni avute e concedendo poco agli avversari. Da segnalare anche l’ottima prestazione atletica della squadra.

Ancora deludente la Juventus: i bianconeri hanno perso diciotto punti da situazione di vantaggio quest’anno e hanno subito 38 reti in stagione, il numero più alto di questo ciclo vincente.

Mancano solo tre punti per la matematica conquista dello scudetto ma i dubbi sulla squadra di Sarri restano e una domanda in particolare aleggia: questo recente calo fisico è normale perchè è stata fatta una preparazione appositamente per la Champions di agosto oppure c’è da preoccuparsi anche per il cammino europeo?

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