UFFICIALE – Buffon annuncia il ritiro!

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Una notizia sconvolgente, quanto probabile: Gianluigi Buffon ha appena comunicato il suo ritiro dal calcio giocato. L’ex portiere di Juventus e Parma lascia il calcio a 45 anni, in attesa di capire in quale nuova avventura si tufferà. 

Il ritiro di Buffon, l’ultimo eroe del 2006

L’addio di Buffon al campo chiude un cerchio lungo anni e anni che hanno segnato vittorie e sconfitte. Uno dei protagonisti più importanti del calcio italiano e il numero 1 per eccellenza della Juventus e della Nazionale Italiana. La più grande conquista del “numero uno dei numeri uno” (citando Francesco Repice) rimane sicuramente la coppa del mondo del 2006 in Germania, di cui rimaneva fino a oggi l’ultimo guerriero ancora in attività. 

Buffon ha avuto momenti in cui ha raggiunto l’apice e anche momenti bui. La depressione a 25 anni e il coraggio con cui ha affrontato quel periodo. L’uomo prima del calciatore, con la vittoria su un altro campo: quello della vita. Ha sempre avuto il coraggio di raccontare di quel periodo buio e di come l’arte sia riuscito a riattivare in lui la voglia di ritornare a giocarsela. Le critiche non sono mancate e lui ha saputo attendere il momento giusto per zittirle, come a Lione in Champions League dove salvò la Juventus con tre miracoli e fece saltare quello che per lui era un “funerale” annunciato. 

L’essere capitano, l’essere “senatore” e uomo spogliatoio. Buffon è un uomo da cui i futuri calciatori dovranno imparare tanto, chi ha giocato con lui lo sa e l’ha sempre saputo. Il primo a metterci la faccia nei momenti no, il primo a trovare l’energia per ricominciare. Il coraggio di scendere in Serie B con la Juventus per poi avere la pazienza di riportarla nel 2012 di nuovo sul trono d’Italia. L’uomo sicuramente icona del ciclo vincente di nove anni della Juventus, uno dei baluardi della Vecchia Signora assieme a Bonucci, Chiellini e Barzagli (la BBBC). Una difesa impenetrabile, roba da fantascienza, che gli ha permesso di conquistare il record di minuti in Serie A senza subire gol nel 2016. Infine la mancata Champions League, con ben 3 finali perse, ma che probabilmente sta già pensando a come acciuffarla fuori dal campo.

Per lui si prospetta sicuramente un ruolo nella dirigenza o ancora da uomo spogliatoio nella Juventus, dove hanno bisogno di figure che rappresentino la “juventinità“. Infatti sembra che Buffon possa prendere anche la strada dell’allenatore. Si parla anche di un ruolo di rilievo nella Nazionale, dove sembrano proiettati anche Paolo Maldini e Leonardo Bonucci (probabilmente dopo questa stagione). 

Tante le parate iconiche da immortalare nei musei: quella su Zidane nella finale del 2006, quella sul colpo di testa di Inzaghi nella finale di Manchester e molte altre che hanno rappresentato una sicurezza nell’animo dei tifosi, protetti in campo da una fortezza inespugnabile. Una leggenda, perché altre parole sarebbero superflue per raccontare i capolavori che questo signore ha regalato agli appassionati di calcio. 

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