Dopo i rumors degli scorsi giorni, adesso è giunta l’ufficialità: Thomas Tuchel è il nuovo allenatore del Chelsea. Dopo l’esonero di Frank Lampard, quindi, la dirigenza dei blues ha deciso di affidare la panchina all’ex tecnico di Borussia Dortmund e PSG. Evidente che l’idea della dirigenza sia quella di partire sin da subito con una guida tecnica di lunga durata piuttosto che un traghettatore fino a fine stagione. Ecco il comunicato ufficiale del Chelsea.
“Thomas Tuchel è stato nominato nuovo allenatore del Chelsea. Si trasferisce a Stamford Bridge dopo un periodo di due anni e mezzo al Paris Saint-Germain campione di Francia, che si è concluso il mese scorso. Sarà il primo tedesco a gestire il Chelsea e arriva dopo aver guidato il PSG a quattro titoli importanti e alla finale di Champions League durante la sua permanenza nella capitale francese.”
Come cambierà il Chelsea sotto la guida di Tuchel
La scelta del Chelsea di puntare fin da subito su un profilo di alto livello come quello di Tuchel lascia anche diversi dubbi. Certo, come si evince dal comunicato, sono i numeri a parlare per l’allenatore, nonché i trofei vinti. E per certi aspetti anche lo stile di gioco rispecchia quello del predecessore. Il modulo è un 4-3-3 iperoffensivo, basato sul possesso palla e velocità negli scambi. Cosa resa possibile anche dalla freschezza atletica dei giocatori a propria disposizione.
In primo luogo, il tecnico tedesco ritroverà due sue vecchie conoscenze, ovvero Christian Pulisic e Thiago Silva, che sicuramente faranno da collante col resto del gruppo. Inoltre il Chelsea ha a disposizione una rosa composta prevalentemente da giovani di prospettiva, tra i migliori attualmente in circolazione. Da Ziyech a Mendy, passando per i connazionali Werner e Havertz, Tuchel ha solo l’imbarazzo della scelta. Certamente, così come per Lampard, vale il discorso del tempo. Un nuovo gruppo ha bisogno di amalgamarsi e recepire i dettami dell’allenatore, a costo di sacrificare un anno di possibili vittorie. Tutto dipenderà, quindi, anche dalla pazienza dell’ambiente Chelsea, oltre che le capacità dell’allenatore.