La notizia era nell’aria da diverse settimane, ma adesso è anche giunta l’ufficialità: Gennaro Gattuso è il nuovo allenatore della Fiorentina. Ancora nessun dettaglio sui termini dell’accordo e sulla durata del contratto, all’in fuori del comunicato sul sito ufficiale e sui portali social dei viola. Per il campione del mondo del 2006, quindi, arriva subito una nuova avventura, dopo che, poco meno di 48 ore fa, il presidente Aurelio De Laurentiis l’aveva congedato dal Napoli attraverso un post sul proprio account Twitter.
Benvenuto, Rino Gattuso ⚜️#ForzaViola 💜 #Fiorentina pic.twitter.com/CeOrar4znd
— ACF Fiorentina (@acffiorentina) May 25, 2021
La carriera dell’allenatore Gennaro Gattuso
La carriera del centrocampista è ben nota a tutti gli appassionati, un po’ meno lo è quella da allenatore. Prima di approdare alla Fiorentina, infatti, Gennaro Gattuso ha percorso una lunga gavetta, iniziata in Svizzera, al Sion, nella doppia veste di allenatore-giocatore. Appesi gli scarpini al chiodo, il “Ringhio” nazionale ha ricevuto subito una prestigiosa chiamata, da parte del Palermo di Maurizio Zamparini, che puntava al ritorno in Serie A. La fama di “mangia-allenatori” del presidente friulano, tuttavia, si è confermata anche con Gattuso, mandato via dopo appena otto partite e soli sette punti raccolti. Dopo un’altra breve esperienza alla guida dell’OFI Creta, viene ingaggiato dal Pisa, militante in Lega Pro.
In Toscana non solo centra al primo colpo la promozione in Serie B, dopo aver sconfitto ai playoff il Foggia di Roberto De Zerbi, ma si accolla in prima persona, e di tasca propria, i problemi dei tesserati nerazzurri, a fronte di una dirigenza assente per i problemi economici societari. Dopo aver lasciato la squadra, in seguito a una nuova retrocessione, l’ex centrocampista calabrese fa ritorno nel suo Milan. Prima come tecnico della formazione Primavera e poi subentrando a Vincenzo Montella, alla guida della prima squadra, traghettata a una finale di Coppa Italia e, la stagione successiva, allo sfiorato ritorno in Champions League.
Il resto è storia recente, con un altro subentro, stavolta al Napoli, al posto del suo mentore Carlo Ancelotti. Nonostante le tante difficoltà riscontrate anche in questa esperienza, Gattuso ha portato i suoi ragazzi a vincere una Coppa Italia, contro i campioni d’Italia della Juventus, lo scorso anno. Resta, tuttavia, il rammarico di aver ancora una volto solo sfiorato la qualificazione in Champions League, dopo che il quarto posto era ormai in cassaforte, in seguito a un finale di stagione a dir poco scoppiettante.
Come cambia la Fiorentina con Gennaro Gattuso
Dopo un’annata travagliata vissuta all’insegna dell’alternanza tra Giuseppe Iachini e Cesare Prandelli, la Fiorentina, con Gattuso, sembra essere finalmente pronta a creare qualcosa di ambizioso. L’allenatore cariatese, rispetto ai propri predecessori, utilizza una difesa a quattro come costante, alternando in avanti tre centrocampisti e tre attaccanti o un altrettanto spregiudicato 4-2-3-1. L’ex tecnico del Napoli, poi, troverà in riva all’Arno un suo ex pupillo come José Callejon. Un incontro gradito soprattutto allo spagnolo, che potrebbe riscattare una stagione al di sotto delle aspettative.
La lista dei giocatori vogliosi di riscatto, ad ogni modo, è molto lunga. Da Christian Kouamé a Franck Ribery, passando per il costoso Sofyane Amrabat e la certezza Dusan Vlahovic, sono solo alcuni dei giocatori da cui ci si aspettava decisamente di più. Conferma ulteriore arrivato dal record negativo di punti della viola, nella Serie A a 20 squadre. Come visto, Gennaro Gattuso ha sempre vissuto esperienze non semplici come allenatore. Avere una proprietà forte alle spalle, con l’appoggio incondizionato del presidente Rocco Commisso e una rosa di giovani prospetti ed elementi di comprovata esperienza, non può che far ben sperare i tifosi viola. L’obiettivo, senza dubbio, non può che essere il ritorno nelle zone alte della classifica.