La notizia era rimbalzata prepotentemente nella tarda serata di ieri, ma adesso sono arrivati anche i crismi dell’ufficialità. Antonio Conte sarà il nuovo tecnico del Tottenham. Una scelta figlia dell’esonero, da parte della società londinese, di Nuno Epirito Santo, in seguito a un inizio di stagione al di sotto delle aspettative. Come si evince dal comunicato degli spurs attraverso il proprio sito ufficiale: “Siamo lieti di annunciare la nomina di Antonio Conte come nostro Head Coach con un contratto fino all’estate del 2023, con opzione di proroga”.
Welcome to Tottenham Hotspur, Antonio Conte. pic.twitter.com/3faSqLW38g
— Tottenham Hotspur (@SpursOfficial) November 2, 2021
I retroscena dell’unione Conte-Tottenham: un matrimonio annunciato
L’arrivo di Antonio Conte al Tottenham si è concretizzato dopo che già la scorsa estate si erano susseguiti dei contatti tra le parti. Il matrimonio, tuttavia, non si era concretizzato, stando a quanto rivelato dallo stesso tecnico leccese, in quanto non pronto dopo l’impegnativa esperienza all’Inter. In seguito Conte era stato ingaggiato da Sky Sport come opinionista d’eccezione per i match di Champions League, prima che il suo nome tornasse di attualità per la panchina del Manchester United, oltreché quella degli spurs. Come si evince dalla restante parte del comunicato del Tottenham, l’ex c.t. della Nazionale italiana giunge a Londra dopo una carriera costellata di successi.
Da segnalare, in particolare i 3 scudetti e le 2 Supercoppe Italiane con la Juventus, oltreché la Premier League e la Coppa d’Inghilterra alla guida del Chelsea. Nel mezzo l’avventura alla guida dell’Italia, terminata ai quarti di finale di Euro 2016, dopo la sconfitta ai calci di rigore contro la Germania. Dulcis in fundo i due anni all’ombra della Madonnina, terminati con il ritorno del tricolore nella Milano nerazzurra. Ora per Conte inizia una nuova sfida, col chiaro obiettivo di riportare in alto il collettivo inglese, a digiuno di vittorie da troppo tempo. Una missione apparentemente proibitiva, ma non per uno come lui, abituato alle sfide proibitive.