Union Berlino, alla scoperta della capolista in Bundesliga

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La storia dell’Union Berlino potrebbe sembrare la solita favola che ogni anno il mondo del calcio ci regala, non è cosi. La storia di questa società è basata sulla professionalità, la cura di ogni dettaglio e di un abbondante dose di autoironia. L’episodio più simpatico è lo striscione in cui i tifosi, poco prima della promozione, scrivevano: “Oh m***a, stiamo per andare in Bundesliga!”.

Il cammino in Bundesliga dell’Union Berlino 

La squadra della capitale tedesca sta letteralmente volando in campionato. Il segreto è il 3-5-2 proposto dall’allenatore svizzero ex Basilea Urs Fischer. Il tecnico arrivato nel 2018 tra lo scettiscismo generale, ha prima conquistato la promozione nella massima serie tedesca, negli anni successivi grazie al suo gioco con ripartenze fulminee diventa la sorpresa della Bundesliga conquistando anche la qualificazione europea. L’avvio di campionato porta in dote una vittoria storica per due a uno contro gli odiatissimi rivali del Lipsia. In questa partita tantissime polemiche per la mancanza dell’inno poco prima del match da parte della società Red Bull. Dai tifosi capitolini non è assolutamente ben vista (come in tante altre piazze tedesche) la presenza di una multinazionale nel loro campionato. Altro risultato prestigioso il pareggio casalingo contro la corazzata Bayern Monaco guidata da Nagelsmann. Storico anche il sei ad uno rifilato su un campo storico come quello dello Schalke 04. Le prossime tre partite della squadra capitolina sono altri appuntamenti di grande prestigio e storia. Due trasferte pericolose e non da sottovalutare come Stoccarda e Francoforte. Poi il big match casalingo contro il Borussia Dortmund valevole per il titolo di sfidante del Bayern (in crisi). Nel mezzo di questi tre appuntamenti la doppia sfida in Europa League contro il Malmo, questa doppia sfida contro gli svedesi potrebbe valere l’eliminazione dai gironi della seconda competizione europea.

I giocatori chiave 

Uno degli uomini più importanti per Urs Fischer è sicuramente Rani Khedira, il fratello del ben più noto, e nostra vecchia conoscenza, Sami Khedira. A differenza del fratello è un giocatore molto più fisico che tecnico, in mezzo al campo è fondamentale per poter permettere le ripartenze veloci decisive e vincenti come nel match contro il Lipsia. L’altro giocatore è Sheraldo Becker, il nazionale surinamese può giocare sia da punta centrale che da seconda punta o da esterno alto. In questo inizio di stagione è letteralmente on fire con 6 gol e 4 assist in sole 7 presenze di Bundesliga. Un altro giocatore è Morten Thorsby, lui lo conosciamo molto bene. L’ex Sampdoria è diventato fin da subito idolo della tifoseria per le sue posizioni politiche ed ambientali. Per ora fatica a trovare spazio nell’undici iniziale, il suo apporto a gara in corso è fondamentale, sia sui calci piazzati sia per portare fisicità quando i suoi compagni di reparto iniziano a boccheggiare. La forza della squadra, però, non sta nelle individualità bensì nell’unione di intenti sia a livello motivazionale che tattico. La squadra è sempre corta e compatta, pronta a recuperare palla quando gli avversari sbagliano in fase di costruzione, questo favorisce la verticalità e la profondità delle sue punte. 

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