Alessio Scarpi è il protagonista del nuovo appuntamento, dedicato ai portieri, della rubrica “Vecchie Glorie”, targata 11contro11. L’estremo difensore, statisticamente parlando, ha vissuto le sue migliori stagioni con le divise di Cagliari e Genoa, dove è rimasto anche dopo aver appeso i guantoni al chiodo. Altre tappe importanti, senza dubbio, sono state la Reggina, dove è emerso a livello professionistico, e l’Ancona. Tuttavia, nelle menti di appassionati e addetti ai lavori, resterà sempre il portiere “da 10 in pagella” che salvò la vita a Gianluca Grassadonia, in occasione di Udinese-Cagliari della stagione 1998/1999.
La carriera di Alessio Scarpi: dalla gavetta nella Reggina a bandiera del Cagliari, dentro e fuori dal campo
Alessio Scarpi nasce il 19 aprile 1973 a Jesolo, città metropolitana e nota meta turistica situata in provincia di Venezia. Il giovane estremo difensore inizia la propria trafila tra i pali del Treporti, squadra del proprio paese d’origine. Successivamente si trasferisce alla Pasianese, società calcistica di Pasian di Prato, in provincia di Udine. È proprio con questa maglia che l’allora diciasettenne si fa notare dal Cagliari, che decide di puntare su di lui, facendolo crescere nel proprio settore giovanile. L’esordio tra i professionisti, tuttavia, arriverà a Reggio Calabria.
La Reggina, infatti, militante in Serie B, lo prende in prestito per svolgere il ruolo di secondo portiere, dietro Salvatore Merlo. In seguito al pesante 7-0 subito dagli amaranto sul campo del Genoa, tuttavia, l’estremo difensore veneto viene promosso titolare, e non esita a ripagare la fiducia accordatagli. In due stagioni in riva allo stretto, si distingue per l’ottima reattività e la presenza nell’area piccola, incassando un totale di 68 reti in 70 partite tra campionato e Coppa Italia, ma conseguendo anche ben 22 clean sheet. Numeri che convincono il Cagliari a riportarlo in Sardegna, come portiere titolare della squadra che punta decisa alla Serie A. E l’obiettivo viene raggiunto al primo colpo, sotto la guida di Gian Piero Ventura.
L’esordio in Serie A e l’episodio di Udine
Dopo il terzo posto in cadetteria, condito da ottime prestazioni, Scarpi si conferma leader del Cagliari anche all’esordio in massima serie. Un’annata importante per la propria carriera, non solo per la salvezza conseguita a fine stagione, ma soprattutto, come anticipato, per il bellissimo gesto compiuto nella trasferta sul campo dell’Udinese. In quella circostanza, infatti il proprio compagno di squadra, il difensore Gianluca Grassadonia, fu colpito alla nuca in uno scontro fortuito con l’attaccante bianconero Thomas Locatelli. Il giocatore rossoblù ha la peggio, rimanendo a terra privo di sensi, a causa di un arresto cardio-circolatorio. Capita la gravità della situazione, il portiere veneto si fionda su di lui, anticipando l’intervento dello staff medico e praticandogli la respirazione bocca a bocca.
In alcune interviste, in seguito, Scarpi racconta che: “Quell’istante lì mi è venuto istintivo. Non so se poi sia servito a qualcosa, so che oggi sta bene e fa l’allenatore. […] Non ho calcolato niente, mi sono solamente attivato per fare qualcosa per lui, un amico, che era in stato di ghiaccio”. In seguito, poi, confessa che: “Non so che cosa sarebbe potuto succedere. Non avevo seguito alcun corso, sì, avevo visto o letto qualcosa, ma quella era la prima volta che lo facevo“. Infatti, una volta portato in ospedale, Grassadonia si riprende, ammettendo di non ricordare nulla dell’accaduto, ma rimanendo eternamente riconoscente al proprio compagno per quel gesto che, ad ogni modo, era stato importante per evitare una potenziale tragedia. La partita termina 2-0 per i padroni di casa, ma l’eroe di giornata è proprio il portiere dei sardi, premiato dalla Gazzetta dello Sport con un bel 10 in pagella.
Dall’Inter all’Ancona, col Genoa come ultima, perpetua tappa della propria esistenza
L’esperienza nel capoluogo isolano di Alessio Scarpi si protrae per altre due stagioni, in cui si segnalano il ritorno in cadetteria e un undicesimo posto nella stessa categoria. In seguito viene acquistato dall’Inter, ma con la maglia nerazzurra non avrà mai occasione di fare il suo esordio. La società meneghina, infatti, lo gira subito in prestito all’Ancona, con cui riesce a ottenere, nel 2002/2003, una nuova promozione in Serie A. L’esperienza in massima serie dei marchigiani, tuttavia, si rivela disastrosa sin dall’inizio, e nel gennaio del 2004 il giocatore torna in Serie B, stavolta per indossare la maglia del Genoa.
Proprio allo stadio Marassi, Scarpi vive la sua esperienza più longeva, rimanendovi per ben otto stagioni e mezza. In particolare, già nel 2004/2005 potrebbe festeggiare la sua terza promozione in Serie A, insieme, tra gli altri, ai compagni Vittorio Tosto e Giovanni Tedesco. Tra l’altro, l’estremo difensore realizza anche il record personale di 14 partite a porta inviolata. Tuttavia, il caso Maldonado ribalta tutto, condannando i liguri alla Serie C1. Proprio in questa circostanza l’allenatore Giovanni Vavassori lo relega al ruolo di comprimario, prima dell’avvento di Attilio Perotti, che rimette Scarpi al posto che gli compete. A fine stagione, col nuovo avvento di Vavassori, il ritorno in cadetteria si concretizza grazie alla vittoria nei playoff contro Salernitana prima e Monza poi.
Nel 2007, poi, il doppio salto è finalmente compiuto, a braccetto con Juventus e Napoli. Fino al 2012, tra i vari Nicola Barasso e Rubinho, sono tanti gli estremi difensori alternatisi al Genoa, ma Scarpi resta il punto di riferimento nello spogliatoio, nonché garanzia tra i pali, all’occorrenza. Da segnalare, poi, il prestigioso esordio in Europa League, nel 2009, nel match vinto dai rossoblù per 3-2 contro i francesi del Lilla. Rimasto svincolato, decide di dire addio al calcio giocato, ma non del tutto.
Alessio Scarpi oggi: una nuova vita a preparare i suoi giovani colleghi
Nel 2013 Alessio Scarpi intraprende una nuova avventura, sempre nel mondo del calcio, sempre in quella che è diventata a tutti gli effetti la sua seconda casa: Genova, sponda rossoblù. Inizialmente, infatti, è chiamato a ricoprire il ruolo di primo assistente dell’allora preparatore dei portieri Gianluca Spinelli. In seguito riveste prima il ruolo di coordinatore dei preparatori dei portieri del settore giovanile. Una gavetta, anche in questo caso, scaturita nella nomina a preparatore dei portieri della prima squadra.
L’esperienza sembra terminare l’anno scorso, quando in rossoblù arriva l’allenatore Rolando Maran, che porta con sé Walter Bressan in sostituzione di Scarpi. Come tanti suoi predecessori, tuttavia, anche il tecnico di Trento viene sollevato dall’incarico, in luogo di Davide Ballardini, giunto alla sua quarta esperienza al Genoa. E se il “grifone”, anche in questa stagione, è riuscito a mantenere la categoria, lo deve sicuramente al tecnico ravennate, che ha richiamato nel suo staff anche Alessio Scarpi, sempre professionale nel preparare gli estremi difensori genoani. Il tutto a conferma, in attesa di conoscere il futuro prossimo della squadra, del legame ormai inscindibile tra l’ex portiere e il capoluogo ligure.