Vecchie Glorie: parliamo di Antonio Di Natale

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Si aggiunge un altro avvincente capitolo della rubrica targata 11contro11: oggi, infatti, presenteremo un altro grande calciatore, che ha segnato la storia di due formazioni italiane. Dopo aver trattato la figura di Marco Di Vaio, è giunta l’ora di parlare di Antonio Di Natale

Vecchie Glorie: parliamo di Antonio Di Natale

La rubrica “Vecchie Glorie” ha da sempre avuto l’intento di avvicinare i tifosi ai propri beniamini. Attraverso la narrazione delle vicende sportive ogni tifoso, infatti, può entrare in contatto con il calciatore che ammira da sempre. La volontà, però, è quella di narrare anche uno spaccato di vita, perché oltre ad essere atleti, questi sono ragazzi che, fin da piccoli, han cullato un grande sogno.

La carriera sportiva di Antonio Di Natale

Antonio Di Natale nasce il 13 Ottobre 1977, a Napoli. Egli vive l’infanzia a stretto contatto con gli affetti più cari: i quattro fratelli e la sorella, nel quartiere di Pomigliano d’Arco. Fin dalla tenera età, si dimostra essere molto portato per il gioco del calcio e la famiglia lo supporta. Di Natale inizia a giocare nel “San Nicola”, una scuola calcio affiliata all’Empoli. Dopo aver compiuto qualche esperienza in Campania, però, il club toscano si accorge del suo valore e decide di portarlo immediatamente ad Empoli.

Il trasferimento ad Empoli e l’esordio in Serie A

Antonio Di Natale ha 13 anni quando entra nelle giovanili della società empolese. Dal 1990, e per i sei anni successivi, compie un percorso di crescita importante, che lo spingerà poi a compiere il grande e definitivo salto di qualità. Il responsabile del Settore Giovanile, Maurizio Niccolini, infatti, intravedendo per lui un probabile futuro in prima squadra, decide di portarlo ad Empoli: è il 1996. Nel campionato di quell’anno (’96-’97), il futuro n°9 azzurro fa l’esordio nel campionato di Serie B. Nelle stagioni successive, con la compagine toscana militante in Serie A, viene mandato a fare un paio di tempranti esperienze in C2: prima all’Iperzola, poi al Viareggio. In due annate, dal 1997 al 1999, Antonio Di Natale realizza ben 18 reti, in 45 apparizioni.

Vecchie Glorie: parliamo di Antonio Di Natale

L’Empoli, così, capisce di non poter fare a meno di lui. La società gli affida la maglia n°9, a partire dall’annata ’99-’00. Dopo un paio di campionati di Serie B, durante i quali condivide lo spogliatoio anche con Massimo Maccarone, nel 2002, a 24 anni, compie il suo esordio in Serie A, grazie alla promozione conquistata la stagione precedente. Con 179 presenze e 55 gol all’attivo, nell’estate del 2004, il bomber napoletano decide di trasferirsi in Friuli Venezia-Giulia, per giocare nell’Udinese.

La grande storia d’amore tra Di Natale e l’Udinese

Certo, l’Empoli ha creduto in lui e lo ha lanciato nel calcio dei “grandi”, ma per Antonio Di Natale l’amore calcistico è legato quasi unicamente ai colori bianconeri, quelli della squadra friulana. Il 31 Agosto 2004 il centravanti si sposta dalla Toscana e sposa il progetto tecnico di Luciano Spalletti. Nel suo primo campionato, Di Natale indossa la maglia numero 10 ed aiuta la squadra a raggiungere la qualificazione in Champions League, con i suoi 11 gol e 2 assist in 40 apparizioni.

L’anno seguente, nella competizione internazionale, si conferma essere un grande trascinatore e realizzatore: 3 gol e 2 assist in 6 presenze, che però non bastano per superare la fase a gironi. In campionato, poi, batte il numero di centri realizzati nella stagione precedente (8 contro i 7 del 2004-05). Nelle annate seguenti, Antonio Di Natale si conferma un immarcabile finalizzatore ed un punto di riferimento per tutti i compagni. Addirittura, nell’anno 2009-10 batte ben due record: il primato di reti segnate, appartenuto a Bettini e il traguardo dei gol realizzati in Serie A (arrivando a 100).

Da questo momento Di Natale inizia a salire sempre più in alto nei cuori dei tifosi e nelle classifiche relative al campionato nostrano. Nel 2009-10 e 2010-11 vince il titolo di capocannoniere, nel 2011 viene eletto come “miglior calciatore italiano dell’anno”; il 23 Novembre 2014, contro il Chievo Verona, supera altri due traguardi importanti: le 400 presenze in A e le 200 reti segnate. Il 2 Maggio 2015, un anno prima di ritirarsi, supera Roberto Baggio nella graduatoria degli attaccanti con più gol nel massimo campionato italiano; il 15 Maggio 2016 gioca la sua ultima gara con l’Udinese, segnando un gol su rigore contro il Carpi. A fine stagione, con la salvezza conquistata ed alcuni record infranti, si ritira dal calcio giocato. I numeri con i bianconeri, in totale, sono incredibili: 445 presenze, 227 gol e 66 assist.

Il bomber napoletano e il suo rapporto con la Nazionale

Se dovessimo riassumere con una parola il rapporto tra Antonio Di Natale e la Nazionale italiana, potremmo utilizzare il termine “complicato”. Il centravanti azzurro, infatti, con la maglia della nostra rappresentativa ha vissuto periodi di convocazioni continue, intervallati da momenti bui.

Nel 2002, infatti, Trapattoni lo convoca e lo fa esordire; nel 2004, poi, contro la Repubblica Ceca, Totò trova anche il primo centro. Per tre anni circa Di Natale viene escluso dal giro della Nazionale, salvo poi esser richiamato dal tecnico Donadoni: con il mister bergamasco, il n°10 realizza una doppietta pesantissima nel percorso per giungere ad Euro2008. Successivamente Lippi, pur non avendolo considerato nel suo precedente ciclo, decide di puntare sul ragazzo napoletano; il bomber dell’Udinese lo ripaga con le sue prestazioni e, grazie a queste, si guadagna la chiamata per il Mondiale del 2010. La critica italiana si abbatterà sulla formazione, risparmiando pochissimi calciatori. Tra questi, però, si farà spazio anche il nome di Antonio Di Natale. 

Vecchie Glorie: parliamo di Antonio Di Natale

Tra quest’ultima chiamata e la successiva trascorrono ancora due anni. Nel 2012 il CT Prandelli lo inserisce tra i convocati per l’Europeo: il 34enne lo ripagherà con buone prestazioni ed anche un gol importante, quello siglato contro la Spagna, unica rete subita dagli iberici nell’arco della competizione. Questa, però, sarà per lui l’ultima chiamata “azzurra”: egli infatti non prenderà parte né alla Confederations Cup del 2013 né al Mondiale dell’anno seguente. I suoi numeri, alla fine della carriera, saranno importanti: inserito in rosa per ben 49 volte, sceso in campo da titolare per 25 incontri, con 11 gol realizzati.

Antonio Di Natale oggi: tra famiglia e allenamenti

Dopo il ritiro dal calcio giocato, Antonio Di Natale si è subito fatto coinvolgere dal suo ex-allenatore Pasquale Marino. Nel 2018, infatti, approda allo Spezia, in qualità di collaboratore tecnico. Dopo una sola stagione, la società ligure decide di credere in lui e gli affida la panchina della squadra Under-17. Durante la sua permanenza nel club, Di Natale vincerà anche un riconoscimento, il Premio Scopigno, per esser il migliore allenatore del Settore Giovanile della stagione. Nonostante questo traguardo, però, il presidente Chisoli decide di non rinnovare il contratto dell’ex-bomber friulano. 

Oggi, Antonio Di Natale, sta seguendo un corso di formazione a Coverciano, per poter conseguire il patentino denominato “UEFA A”. Dopo aver conseguito questo traguardo, infatti, il ragazzo napoletano potrà allenare le squadre fino alla Serie C, ed essere allenatore in seconda in club di Serie A e B.

Vecchie Glorie: parliamo di Antonio Di Natale

Della sua vita privata conosciamo la moglie, Ilenia. La loro storia d’amore è lunga e duratura. I due si conoscono da 25 anni, da quando il centravanti si è trasferito in Toscana per giocare nell’Empoli. Nel 2002 sono convolati a nozze e, ad oggi, Antonio ed Ilenia hanno due figli: Filippo e Diletta. 

Sicuramente Di Natale ha una propria famiglia e dei legami stupendi, fuori dal mondo del calcio. Tuttavia egli sa anche di non potersi dimenticare dei propri tifosi. Sia ad Empoli che a Udine, infatti, i supporters lo adorano e lo venerano come fosse un figlio della città. Questo non è un dettaglio, bensì è un importante motivo d’orgoglio; il riconoscimento di due popoli così affezionati indica quanto Di Natale sia stato grande sia come calciatore che come uomo.

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