Come di consueto, torna puntuale la rubrica intitolata alle Vecchie Glorie del nostro campionato. Nell’appuntamento odierno tratteremo la storia di un difensore, prima terzino e poi centrale, che è entrato nella storia di almeno tre club europei. Il ragazzo in questione, ormai ritiratosi e divenuto anche un buon allenatore, è Christian Panucci.
Il nativo di Savona può essere definito una “vecchia gloria” proprio in virtù dei trofei che durante l’arco della propria carriera è riuscito a sollevare. Il terzino ligure ha infatti vinto due Champions League, una Supercoppa UEFA, una Coppa Intercontinentale, tre Supercoppe italiane, due Campionati di Serie A, una Liga spagnola, una Supercoppa di Spagna, una Charity Shield e due Coppe Italia.
Il palmarès del classe ’73 è stracolmo di premi e i tre club nei quali ha lasciato un grande ricordo di sé sono società storiche e dal blasone indiscutibile: Milan, Real Madrid e Roma. Le tre formazioni, infatti, lo hanno iscritto nei propri annali per motivi diversi ma per ugual merito. Terzino di spinta e dalle grandi qualità tecniche, Christian Panucci è entrato anche a far parte di quel gruppo di difensori-goleador, con ben 34 reti messe a segno.
La carriera di Christian Panucci
Christian Panucci nasce il 12 Aprile 1973, a Savona, in Liguria. Figlio di Vittorio e di Hana, il ragazzo italiano ha doppio passaporto. La madre, infatti, è originaria di Praga. Il padre è stato un calciatore, attaccante proprio del Savona e della Nazionale dei postelegrafonici. Il piccolo Christian, dunque, spinto anche dalla grande passione di Vittorio Panucci, si innamora del gioco del calcio e capisce ben presto come quella di diventare calciatore sia una prospettiva non troppo utopistica.
Da Savona alla Serie A
Il piccolo Panucci inizia a compiere i primi passi nel mondo del calcio indossando la maglia della Veloce, una società di Savona fondata nel 1910. A soli 17 anni, però, uno dei due maggiori club della regione lo nota e lo porta nel proprio settore giovanile: è il 1990 e il terzino destro si trasferisce al Genoa. La prima stagione con la maglia rossoblù la gioca con la Primavera della società. Dal 1991-1992, tuttavia, viene aggregato alla prima squadra. Il 24 Maggio 1992, in occasione dell’ultima uscita stagionale del Grifone, Christian Panucci esordisce in Serie A, contro il Napoli.
Nell’annata 1992-1993 è titolare e disputa un campionato a dir poco convincente. Il giovane ragazzo genoano scende in campo per ben 30 volte e gonfia le reti avversarie in tre occasioni differenti. Il primo centro in Serie A lo realizza il 18 Ottobre 1992, durante la sfida tra la sua squadra e il Foggia, poi pareggiata 2-2.
Il Milan e i primi successi internazionali
Osservato speciale di diverse compagini nostrane, il classe ’73 entra nel mirino del Milan, formazione storica del nostro paese. Il 18 Giugno 1993, dopo una sola stagione tra i “grandi”, viene acquistato dai rossoneri per 9,5 miliardi di lire, più la metà del cartellino di Roberto Lorenzini. Appena sbarcato a Milanello, sembra che la strada si possa fare in salita, per il n°13: nel suo ruolo gioca infatti Mauro Tassotti. Il savonese di nascita, però, scalza il forte terzino dalla titolarità e si impone sulla fascia destra.
Al Milan, Christian Panucci incontra l’allenatore che più di tutti ha creduto in lui: Fabio Capello. In tre stagioni e mezzo all’ombra della Madonnina, l’ex-Genoa scende in campo 134 volte, segna la bellezza di 12 gol e fornisce anche 8 assist. La prima annata solleva Scudetto e Champions League, la prima della sua carriera; nel 1994-1995, invece, conquista la Supercoppa italiana e la Supercoppa Europea; infine, durante l’anno 1995-1996, Panucci vince il secondo scudetto della sua storia.
Il passaggio al Real Madrid e la vittoria della seconda Champions
A metà del 1996-1997, tuttavia, Panucci ha degli screzi con il nuovo tecnico rossonero, Arrigo Sacchi. Il 9 Gennaio 1997, addirittura, il Milan è “costretto” a cedere il pluripremiato terzino italiano, che per 8 miliardi di lire si accasa al Real Madrid. Il calciatore ligure è il primo italiano della storia del calcio a vestire la maglia delle Merengues.
La cavalcata trionfale del neo-n°17 madrileno all’interno del panorama europeo continua: il primo anno vince la Liga, ancora al fianco di Fabio Capello, timbrando il cartellino anche due volte; nel 1997-1998 solleva la Supercoppa spagnola, la propria seconda Champions League e raggiunge l’ottava piazza in Liga.
Infine, durante l’ultimo anno della propria esperienza nei pressi del fiume Manzanarre, il calciatore italiano vince la Coppa Intercontinentale, battendo i brasiliani del Vasco da Gama. Alla fine della stagione il ragazzo lascerà Madrid dopo aver conquistato ben quattro trofei e dopo aver segnato ben 6 gol in 96 presenze.
Inter, Chelsea, Monaco e il rilancio alla Roma
Il 1° luglio 1999, dopo tre annate spettacolari in terra spagnola, l’Inter sceglie di puntare sul terzino di Savona. Per 18 miliardi di lire, l’ex-Milan torna in Lombardia. Purtroppo, però, il prezzo non viene ripagato dalle prestazioni, non tanto per le prestazioni del campo, bensì per i litigi che Panucci ha con il suo tecnico, Marcello Lippi. L’esterno, dopo un solo anno a tinte nerazzurre, con nessun trofeo sollevato e 31 presenze, passa in prestito al Chelsea.
In terra inglese Christian Panucci vince la Supercoppa inglese, il 12 Agosto 2000. A Gennaio, tuttavia, dopo sole 8 apparizioni, cambia di nuovo casacca, trasferendosi in prestito con diritto di riscatto al Monaco. Il 6 luglio viene riscattato per 13 miliardi di lire, ma dopo 5 presenze, ed ancor prima della fine del calciomercato, Panucci torna in Italia.
La Roma riporta nel nostro paese l’ex-Real Madrid, regalandogli le ultime stagioni ad alti livelli della propria carriera. L’11 Settembre 2001 viene acquistato in prestito oneroso (3 miliardi di lire) con obbligo di riscatto fissato a 18 milioni di euro. Il primo anno è un titolare inamovibile, insieme a Vincent Candela, e i giallorossi lo riscattano per 10 milioni di euro. In otto stagioni romane, Panucci diventa una bandiera del club, avvicinando anche alcuni mostri sacri nel cuore della tifoseria.
Con i capitolini gioca anche la Champions League, nel 2001-2002, 2002-2003, 2004-2005 e 2006-2007, 2007-2008 e 2008-2009, collezionando ben 38 presenze e 5 gol. Dal 2007-2008 perde il posto da titolare in favore di Cicinho, seppur rimanga sempre un elemento importante per la formazione romana. Nel 2006-2007 vince la Coppa Italia e nel 2007-2008 la Supercoppa italiana e un’altra Coppa Italia.
La fine della carriera e la parentesi a Parma
Nel 2008-2009 segna 4 gol in pochissime settimane, rilanciandosi. Il 25 Gennaio 2009, dopo aver rifiutato di andare in panchina, annuncia di voler lasciare il club. In questa finestra di calciomercato il trasferimento ad altre compagini sfuma e l’ormai 35enne ligure deve rimanere a Roma. La settimana dopo esser stato escluso dalla rosa e dalla lista-Champions, Christian Panucci chiede scusa a club e compagni e viene reintegrato.
Il 30 luglio 2009, infine, passa al Parma, esordisce il 23 agosto contro l’Udinese e segna il suo unico gol in maglia crociata durante il derby contro il Bologna. Il 23 Febbraio 2010 annuncia il ritiro dal calcio giocato.
Christian Panucci e la Nazionale
Non solo nelle squadre di club Panucci ha l’onore e il merito di conquistare alcuni trofei. Dal 1992 al 1996, infatti, il terzino allora del Milan gioca numerose partite con l’Under-21 italiana. Il ragazzo di Savona prende parte a due spedizioni internazionali con gli Azzurrini: quella del 1994 e quella del 1996. In entrambi i casi i nostri ragazzi vincono il trofeo e tornano in patria da campioni. Nel 1996, addirittura, Panucci è il capitano della rappresentativa giovanile.
Panucci in Nazionale maggiore
Il 7 Settembre 1994, poi, Christian Panucci esordisce in Nazionale maggiore, sotto la guida di Arrigo Sacchi, tecnico con il quale poi il terzino non riuscirà mai a convivere. Il difensore rossonero, durante quegli anni, disputa 13 gare di qualificazione, tra EURO ’96, Mondiale del ’98 ed EURO 2000. Purtroppo, però, non viene mai incluso nei 23 convocati per la rassegna.
Dopo una breve pausa, Giovanni Trapattoni, neo-CT azzurro, decide di richiamare in Nazionale il classe ’73. Panucci scende in campo 20 volte tra il 2002 e il 2004, partecipando anche al Mondiale del 2002 in Corea e Giappone. Tuttavia, sono proprio due suoi errori quelli che limitano l’Italia negli ottavi di finale del torneo. Prima l’esterno causa il rigore per i padroni di casa e poi, a causa di un errore, concede il gol del pareggio agli asiatici.
Nel 2004 gioca il campionato europeo ma la nostra rappresentativa viene eliminata ai gironi. Tra il 2004 e il 2007 non viene mai considerato dal nuovo coach, Marcello Lippi che, a suo dire, lo esclude a causa dei litigi avuti ai tempi dell’Inter. Tre anni più tardi, però, un suo ex-compagno di Nazionale e del Milan lo include nella lista dei convocati. A 34 anni, Christian Panucci riveste l’azzurro e il 17 Novembre 2007 è proprio lui che, nella sfida di Glasgow contro la Scozia, trova il gol che ci qualifica ad Euro 2008.
Infine, proprio all’interno del torneo continentale Panucci gioca le sue ultime partite con l’Italia. Prima da terzino e poi da difensore centrale, segnando anche un gol, il ragazzo ligure gioca il suo ultimo match contro la Spagna, nei quarti di finale, quando gli iberici ci sconfiggono e ci eliminano dalla manifestazione.
Il presente di Christian Panucci
Dopo il ritiro dal calcio giocato, Panucci ha intrapreso diverse strade professionali. Alcune ancora all’interno del mondo calcistico, altre legate sempre al pallone ma da opinionista o commentatore. Il 18 Marzo 2012 diventa dirigente dell’area tecnica del Palermo, ma pochi mesi dopo lascia l’incarico a causa di alcune incomprensioni con Maurizio Zamparini.
Il 25 luglio 2012, seguendo il suo mentore e maestro Fabio Capello entra nello staff della Nazionale russa. Tuttavia, l’11 Novembre 2014 lascia il posto perché la federazione non sta più pagando gli stipendi. Il 17 Marzo 2015 inizia una storia travagliata con il Livorno Calcio: dopo essere stato assunto, il 25 Novembre viene sollevato dall’incarico. Richiamato il 27 Gennaio 2016, Panucci viene nuovamente esonerato il 21 Marzo, in seguito a dei risultati poco convincenti.
Il 1° luglio 2016 viene ingaggiato dalla Ternana ma, dopo una vittoria in Coppa Italia contro il Pordenone per 2-0, viene ancora allontanato, poiché il DS che tanto lo aveva voluto e cercato, Fabrizio Larini, era stato esonerato dal club rossoverde poco prima. Infine, l’ultima esperienza da capo allenatore è quella con l’Albania. Panucci, chiamato per sostituire Gianni De Biasi, è rimasto sulla panchina della Nazionale per un anno e otto mesi, prima dell’esonero in seguito alla sconfitta per 2-0 subìta contro la Turchia durante le qualificazioni ad Euro2020.
Lontano dal campo, Christian Panucci è entrato a far parte della squadra di SKY Sport, il 24 Agosto 2010. Il 22 Agosto 2014, invece, quattro anni più tardi, è passato, sempre come opinionista, a Fox Sports.
Considerazioni finali sulla carriera di Panucci
In conclusione, possiamo affermare che Christian Panucci sia stato un grandissimo calciatore. La sua esperienza e la sua classe han fatto crescere anche i giovani romanisti, durante le sue stagioni giallorosse. Le grandi vittorie, anche in Europa, hanno reso Panucci uno dei terzini italiani più vincenti degli ultimi anni. I gol realizzati, poi, lo hanno incoronato “difensore-goleador” con pochi eguali nella storia del nostro Paese.
Purtroppo, però, la poca propensione all’adattamento ed il carattere forte non gli hanno permesso di giocare all’interno di alcune squadre per il tempo sperato. Gli screzi con Sacchi e Lippi, poi, sono stati solo i primi momenti di insofferenza del nativo di Savona. I litigi con i due CT, inoltre, non gli hanno permesso di partecipare a numerosi europei e mondiali ed hanno tarpato le ali alla sua carriera con la Nazionale italiana.
La sua forte volontà, quasi testarda, infine, non gli ha permesso di cogliere pienamente altre esperienze professionali. La carriera di Panucci dimostra che le qualità sono importanti ma che anche il carattere, ad alti livelli, è fondamentale per sfondare completamente in questo mondo.