Dopo Stefano Sorrentino, è Daniele Balli il protagonista del nuovo appuntamento con la rubrica “Vecchie Glorie”, targata 11contro11. L’estremo difensore toscano ha vissuto la propria carriera in diverse compagini, ma su tutte spiccano l’Empoli e la Salernitana. In particolare, la società azzurra è quella con cui è cresciuto e ha giocato più stagioni, ben tredici. Tra le fila dei campani, invece, ha militato solo due anni, ma riuscendo a centrare la storica impresa della seconda promozione in Serie A, riuscendo poi a esordirvi all’età di 31 anni. Questa, tuttavia, è solo una breve sintesi di una carriera a dir poco intensa e ricca di soddisfazioni.
La carriera di Daniele Balli: da Empoli a Salerno, con tanta gavetta nel mezzo
Daniele Balli nasce il 16 settembre 1967, a Firenze. Tuttavia, come accennato precedentemente, inizia il suo legame con Empoli proprio partendo dal settore giovanile. All’ombra dello stadio Castellani il giovane portiere non solo cresce come calciatore, ma comincia anche ad “assaggiare” la prima squadra, senza però esordirvi. La società toscana, infatti, decide di fargli fare la più classica delle gavette, mandandolo prima a Trento, in Serie C1, poi al Mobilieri Ponsacco, in Serie C2, e infine al Tempio, in Serie D. In queste esperienze totalizza 46 presenze, guadagnandosi il ritorno alla “casa madre”. Tuttavia, per diventare titolare, deve attendere i ventisette anni, ma è proprio in questa circostanza che riesce a togliersi le migliori soddisfazioni, a partire dal doppio salto di categoria dalla Serie C1 alla Serie A, sotto la guida dell’emergente Luciano Spalletti.
Tuttavia, nel 1997, Balli non esordisce in massima serie, decidendo di accettare la corte dell’ambiziosa Salernitana di Delio Rossi. In una squadra che annoverava, tra gli altri, Vittorio Tosto, i fratelli Tedesco e Marco Di Vaio, l’estremo difensore fiorentino si conferma essere un’autentica “saracinesca”. Infatti anche grazie a lui, come già detto, la compagine granata riesce a far ritorno in Serie A dopo cinquant’anni dall’ultima volta. Di conseguenza, corona il sogno di giocare nel calcio che conta, rivelandosi un portiere di sicuro affidamento, a dispetto dell’annata sfortunata, terminata con la ben nota retrocessione, all’ultima giornata, sul campo del Piacenza.
Terni, Pistoia e Nocera Inferiore, prima del nuovo ritorno a “casa” Empoli
Terminata l’avventura salernitana, Daniele Balli si trasferisce alla Ternana, in Serie B, dove resta per due stagioni. Pur dando l’ennesimo, importante contributo, tuttavia, la squadra non riesce ad andare oltre il settimo posto. Successivamente il portiere decide di riavvicinarsi a casa ma mantenendo la categoria, accettando, quindi, la corte della Pistoiese. Anche questa stagione, tuttavia, si rivela deludente, con la retrocessione finale dei toscani. Corre l’anno 2002, e l’estremo difensore sembra essere ormai agli sgoccioli della carriera, tanto che fa un doppio salto indietro di categoria, accasandosi alla Nocerina. Tuttavia l’età avanzata e gli acciacchi fisici sembrano remare contro il prosieguo della carriera.
Nel 2003, tuttavia, arriva una nuova chance dalla Serie A. Più precisamente, tanto per cambiare, dalla sua “seconda casa calcistica”: l’Empoli. La compagine azzurra, infatti, ha bisogno di un estremo difensore di esperienza dopo l’infortunio di Luca Bucci, e la scelta ricade su di lui, che oltre a essere un veterano del ruolo conosce fin troppo bene l’ambiente. Nonostante la carta d’identità indichi 36 primavere, Balli vive una seconda giovinezza, condita da un’altra retrocessione ma anche da un pronto ritorno in massima serie, raggiungendo l’apice con la qualificazione del club guidato da capitan Ighli Vannucchi a una storica qualificazione alla Coppa Uefa, nel 2007. Dopo la nuova retrocessione in cadetteria, di fatto, l’ex Salernitana termina la propria carriera tra i professionisti. Infatti, nel febbraio 2009 si accasa al Pisa, tornando sui propri passi dopo appena una settimana dalla firma del contratto.
Daniele Balli oggi: la nuova vita in panchina
Come tanti altri suoi illustri colleghi, Daniele Balli prima di lasciare il calcio giocato si mette in gioco su altri campi delle serie minori, anche nella doppia veste di giocatore e preparatore dei portieri. In particolare questo è quanto succede con la Cerretese, con la quale raggiunge la finale playoff per salire in Eccellenza. In seguito passa al Fucecchio, solo come portiere, vivendo due esperienze diverse ma senza mai riuscire a ottenere buoni risultati di squadra.
Appesi definitivamente i guantoni al chiodo, Daniele Balli ha deciso di rimanere nel mondo del calcio, proseguendo quanto iniziato a Cerreto Guidi. Come ammesso dallo stesso ex portiere fiorentino, infatti, per tre anni ha guidato la formazione Berretti del Pontedera. Una volta terminata l’avventura in panchina, ha deciso di studiare come collaboratore tecnico, concentrandosi sulla fase difensiva. Il tutto in attesa di rivivere, anche in questo nuovo ruolo, le stesse emozioni vissute in particolare a Salerno e a Empoli.