Si ritorna con gli appuntamenti dedicati alle “Vecchie Glorie”, speciale rubrica targata 11contro11.it. Per l’occasione si tratteranno le gesta di Landry Bonnefoi, ex portiere classe ’83, ex conoscenza del calcio italiano, anche se mai davvero esplosa. Maggior fortuna l’ha trovata in Francia, paese in cui è nato, grazie alle numerose stagioni con diverse squadre, tra cui Digione, Amiens e Strasburgo. In Italia ha cercato – senza riuscirci – di ritagliarsi spazio con Juventus e Messina, rimanendo nell’ombra dei suoi compagni di squadra, vincendo però qualche trofeo, più da spettatore che da protagonista.
Landry Bonnefoi: i primi anni
Dopo aver visto personaggi di grande rilievo, come Gaetano Scirea e Salvatore Fresi, eccoci arrivato da un altro approfondimento, che vuole raccontare il percorso di un portiere che, in Italia, non ha mai trovato la propria dimensione.
Nato il 20 Febbraio 1983 a Villeparisis (in Francia), Landry Bonnefoi ha mosso i suoi primi passi, nel mondo del calcio, con il Cannes, nel 2000/2001, in Ligue 2, senza però scendere in campo. Nonostante non registrasse presenze, si presentava come un giocatore promettente, tanto da valergli la chiamata della Juventus, pronta – nel 2001 – ad investire su di lui.
Arrivato in bianconero per la stagione 2001/2002, non calpesterà mai il terreno di gioco, pur vincendo – in due annate – due scudetti e una Supercoppa italiana, per poi passare in prestito al Messina, in Serie B, nel 2003/2004. Una sola presenza e un gol subito, che gli permette però di fare il suo debutto tra i professionisti. Tornato alla Juventus, rimane il terzo portiere del club, fino al 2006, rientrando in Francia, stavolta nelle fila del Metz.
Altra avventura in Ligue 2, con tre apparizioni totali e la promozione dalla seconda divisione al massimo campionato francese.
Le stagioni in Francia
Nonostante la promozione raggiunta, Bonnefoi non convince la società e per lui è pronta così un’altra esperienza, sempre in Ligue 2 ma con la maglia del Digione, club con il quale giocherà per due stagioni e con cui troverà finalmente continuità. Dal 2007 al 2009, ben 25 presenze e 34 gol subiti, riuscendo finalmente a mettere in mostra le proprie qualità.
Con l’Amiens forse trova le sue stagioni migliori, in termini di minuti giocati e rendimento. Partito dalle retrovie, ovvero dalla terza serie del campionato francese, diventa titolare inamovibile e, dopo due stagioni da protagonista, raggiunge – insieme alla squadra – la Ligue 2, rimanendo una certezza tra i pali. Dal 2009/2010 al 2011/2012, giocando 112 gare.
Dopo tantissima gavetta, riceve finalmente la chiamata che gli permette di fare il salto di qualità e di categoria, con il Bastia che lo porta in Ligue 1. Tra le grandi del calcio francese, riesce a racimolare undici presenze – otto delle quali in campionato – coronando uno dei suoi sogni.
La sua permanenza nella massima serie dura appena una stagione, dato che nel 2013/2014 si ritrova di nuovo in Ligue 2, per vestire la maglia del Châteauroux, prendendosi il posto da titolare. Per lui – in due anni – 77 gettoni.
Ultime annate prima del ritiro
Nel 2016/2017 si ritrova a giocare con lo Strasburgo, sempre in Ligue 2, anche se stavolta con un posto da panchinaro, registrando infatti nove presenze, molte delle quali in Coppa. A fine stagione festeggia la promozione in Ligue 1, giocando altre quattro gare e salutando – anzitempo – la squadra, per un’ultima esperienza.
Nel 2018/2019 si sposta al Dudelange, giocando solo quattro partite, tutte in Europa League. Il suo esordio europeo non è del tutto positivo, dato che subisce ben dodici gol, avendo sfidato anche il Milan.
Mai utilizzato se non al di fuori del contesto europeo, si iscrive alla vittoria del campionato lussemburghese e la conquista della Coppa di Lussemburgo.
A fine stagione, dopo moltissima gavetta e poche vere occasioni da protagonista, decide di ritirarsi, concludendo la sua carriera all’età di 36 anni.
Il presente di Landry Bonnefoi
Appesi gli scarpini al chiodo già da un po’, attualmente Landry Bonnefoi non ha continuato il percorso nel mondo del calcio, allontanandosi – almeno per ora – dai riflettori e dai campi.
Si hanno poche notizie in merito all’estremo difensore classe ’83, ma rimane il “rimpianto” di ciò che avrebbe potuto fare se solo avesse avuto più occasioni.