Vecchie Glorie: parliamo di Mancini

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Mancini

Giunti a un altro appuntamento delle “Vecchie Glorie” ci soffermeremo sulla carriera di Alessandro Faiolhe Amantino, detto Mancini. Ex centrocampista brasiliano classe ’80, con lontane origini italiane (per via della nonna veneta), ha giocato in Serie A con le maglie di Roma, Venezia, Inter e Milan. Tante altre le esperienze, tra estero e territorio brasiliano. Un potenziale espresso in parte, seppur abbia lasciato un bel ricordo nel cuore – e nella mente – dei tifosi giallorossi.

Mancini: i primi anni

In Brasile il calcio è una fede, un’ancora di salvezza per provare a sognare (spesso) una vita migliore. È stato così anche per “Amantino”, il quale ha mosso i primi passi con l’Atlético Mineiro, squadra con cui ha giocato dal 1997 al 2000, rimanendo così attacco alla sua città natale. Con il club ha però ricoperto il ruolo di terzino.

Dopo aver analizzato le carriere di Conti e Milanetto, ci si sofferma su Mancini, altro personaggio conosciuto in Serie A, dopo diverse esperienze di “gioventù”.

Passa in prestito al Portuguesa, senza però mai giocare, per poi trasferirsi al Sao Caetano, club in cui gioca 14 gare (da Marzo fino a fine stagione) segnando 2 gol e avvicinandosi alla vittoria del campionato. Nel 2002 ritorna all’Atlético Mineiro giocando un’ottima stagione e confermandosi come miglior marcatore, grazie ai 15 gol messi a segno in 25 gettoni.

Il 2003 sembra essere l’anno della svolta, visto che Mancini si trasferirà a Roma.

Gli anni in Italia

Dopo un’attenta analisi, sono i giallorossi a chiamare Mancini fuori dal territorio brasiliano per portalo in Italia. Appena giunto a Roma, viene ceduto in prestito al Venezia, in Serie B, per farsi le ossa e la cosiddetta “gavetta”. Appena qualche mese con i lagunari, tra Gennaio e Giugno 2013, con tredici apparizioni e zero reti registrate.

Nonostante un rendimento non “straordinario”, Mancini appare pronto per il salto di qualità, proprio con la maglia della Roma, che vestirà per ben cinque stagioni. I risultati non tardano ad arrivare e il duttile centrocampista brasiliano è spesso la prima scelta del mister. Stagione da incorniciare anche per il gol di tacco segnato nel derby contro la Lazio, rete ricordata con piacere dai tifosi giallorossi.

Anni d’oro per una Roma grintosa e con talento, in grado – nel corso delle stagioni – di vincere 2 Coppa Italia e 1 Supercoppa italiana. Mancini è uno dei protagonisti (in positivo) del club e per questo attira l’attenzione di molte compagini.

Lascia così la Roma nel 2008, dopo aver giocato 222 gare e segnato 59 gol.

Il 15 Luglio di quell’anno è ufficializzato il suo passaggio all’Inter, che crede nel talento brasiliano che tanto ha mostrato in maglia giallorossa. Le aspettative dei nerazzurri vengono però deluse, dato che Mancini – dopo il primo gol in Champions League – non riesce mai a rendere come dovrebbe, tanto da perdere persino la titolarità.

Nella seconda stagione fatica ad entrare nel giro dei titolari e, a metà del campionato, viene mandato al Milan. Anche in rossonero non ha modo di brillare, con sole 7 presenze. Rientra all’Inter nel 2010, rimanendovi fino a Gennaio 2011, prima di tornare in Brasile, a causa del mancato rinnovo.

Con i nerazzurri riesce comunque a vincere un campionato e due Supercoppa italiana, con appena 36 partite e un gol all’attivo.

Vecchie Glorie: parliamo di Mancini

Il ritorno in Brasile

Dopo un’ottima partenza con la Roma, Mancini non è riuscito a rendere a come avrebbe voluto. Ritornato, con l’amaro in bocca, in Brasile, ha vestito (ancora una volta) la maglia dell’Atlético Mineiro, per circa una stagione e mezzo, tra il 2011 e il Giugno 2012. Si è poi trasferito – momentaneamente al Bahia, contando 16 presenze e un gol, salvo poi tornare nella sua città natale.

Tra il 2013 e il 2016 ha girato tra Villa Nova e AméricaMG, prima di appendere gli scarpini al chiodo.

Con l’Atlético Mineiro può contare – in tutto – 120 partite e 24 reti, più tre scudetti.

Con la nazionale conta invece circa 19 presenze, con una Copa America vinta nel 2004.

Mancini: vita e presente

Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, Mancini – come tanti ex calciatori – è rimasto in questo momento, sotto le vesti dell’allenatore. Dopo una brevissima parentesi con il Foggia nel 2019 (solo tre panchine) sta attualmente allenando il Villa Nova, dopo averci giocato.

La sua vita è stata caratterizzata da alti e bassi, come ad esempio la condanna di 2 anni e 8 mesi per violenza sessuale ai danni di una ragazza brasiliana, conosciuta a Milano in occasione di una festa organizzata da Ronaldinho. Lo stesso ex calciatore ha ammesso di aver avuto rapporti, ma che la “vittima” fosse consenziente.

A livello calcistico, di sicuro il talento classe ’80 avrebbe potuto fare molto di più e, per questo, rimane il rammarico di non aver visto tutta la classe – per certi versi inespressa – del centrocampista brasiliano.

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