Vecchie glorie: parliamo di Marco Di Vaio

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È Marco Di Vaio il protagonista del nuovo appuntamento con la consueta rubrica di 11contro11 “Vecchie glorie”. Un attaccante, il romano classe 1976, che ha fatto la storia di diversi club e che solo la propria parabola discendente all’estero tra Valencia e Monaco, oltreché la presenza in rosa di suoi coetanei, o quasi, più “quotati” come Luca Toni e Francesco Totti, gli hanno impedito di prendere parte alla vittoriosa spedizione dell’Italia a Germania 2006.

Vecchie glorie: parliamo di Marco Di Vaio
Marco Di Vaio con la maglia della Nazionale italiana allenata da Giovanni Trapattoni

Proprio il commissario tecnico Marcello Lippi, infatti, solo quattro anni prima, dopo la finale di Supercoppa italiana tra la sua Juventus e il Parma, in cui militava Di Vaio, decise di chiamarlo con sé in bianconero e valorizzare definitivamente quanto di buono fatto vedere in casacca gialloblù e ancor prima alla Salernitana. Ma il destino aveva in serbo per il bomber qualcosa di diverso e più complesso, che l’avrebbe comunque portato a togliersi tante soddisfazioni.

La carriera e la vita di Marco Di Vaio: dall’esplosione alla Salernitana al passaggio al Parma

Marco Di Vaio cresce calcisticamente nelle giovanili della Lazio, insieme all’amico di sempre Alessandro Nesta. Sotto la guida, cronologicamente parlando, di Domenico Caso, Dino Zoff e Zdenek Zeman, arriva a esordire in massima serie e segna anche i suoi primi gol tra i professionisti in Serie A, contro il Padova, e in Coppa Uefa, al Trabzonspor. Tuttavia i capitolini decidono di mandarlo a farsi le ossa in prestito nelle categorie minori, e tra l’Hellas Verona e il Bari totalizza solo 4 gol in 35 presenze. La vera prima svolta, però, arriva quando la Salernitana di Aniello Aliberti lo preleva a titolo definitivo per la cifra record di 5 miliardi di lire, facendo all in sull’allora ventunenne.

Vecchie glorie: parliamo di Marco Di Vaio
Marco Di Vaio con la maglia della Salernitana

Una scommessa assolutamente vinta: mister Delio Rossi che ne fa il punto di riferimento del tridente d’attacco granata, e con 21 gol stagionali, che valgono il titolo di capocannoniere, trascina i propri compagni alla vittoria del campionato e alla promozione in Serie A, che mancava ai campani da cinquant’anni. In massima serie, nonostante i molteplici problemi dentro e fuori dal campo per società e tifoseria, la squadra gioca spesso bene ma senza raccogliere sempre risultati, retrocedendo solo all’ultima giornata in seguito alla sconfitta di Piacenza. In quell’annata, 1998/1999, Di Vaio firma ben 12 gol, che gli valgono la chiamata del Parma, fresco vincitore della Coppa Uefa. Al Tardini l’attaccante cresce ulteriormente e in quattro stagioni diventa un perno dei gialloblù, con i quali vince Coppa Italia e Supercoppa italiana, e mettendo il proprio sigillo con 57 reti in 124 presenze complessive tra le varie competizioni.

L’avventura alla Juventus e il matrimonio con la “schedina” Malisa Catalani

Questi numeri, come detto, valgono la chiamata della Juventus, con cui vive una buona stagione a livello personale segnando 11 gol tra campionato e Champions League. Il primo obiettivo, a fine stagione, viene centrato, insieme alla sua seconda Supercoppa italiana, ma il secondo sfuma solo all’ultimo atto, nella finale tutta italiana di Manchester, contro il Milan di Carlo Ancelotti. Questo resta senz’altro, sportivamente parlando, uno dei più grandi rimpianti della carriera dell’attaccante.

Vecchie glorie: parliamo di Marco Di Vaio
Marco Di Vaio realizza una doppietta in Juventus-Dynamo Kiev 5-0 di Champions League, nella stagione 2002/2003

La seconda stagione va anche meglio a livello personale, con 17 realizzazioni totali, tra le quali spicca un gran sinistro al volo da fuori area proprio contro il Milan, con il quale consente alla propria squadra di uscire da San Siro imbattuta. Tuttavia l’annata fallimentare della Juventus induce la dirigenza a cedere Di Vaio al Valencia di Claudio Ranieri, dove ritrova altre due vecchie conoscenze del nostro campionato come Bernardo Corradi e Stefano Fiore, arrivati dalla Lazio. Il matrimonio più importante, però, si concretizza nel dicembre dello stesso anno, il 2004, con l’ex “schedina” di Quelli che il calcio Malisa Catalani, di tre anni più giovane.

Dalla promozione col Genoa alla nuova vita a Bologna, passando per la parentesi azzurra

Le esperienze in Spagna e Francia di Marco Di Vaio sono anche positive a livello di statistiche, visti i 19 gol in due stagioni, ma non sempre le prestazioni sono convincenti. Inoltre, l’aver lasciato la Serie A e la presenza di un importante arsenale in attacco, ben noto a tutti, inducono Lippi a rinunciare al giocatore romano. La sua carriera in Nazionale, perciò, termina con 14 presenze totali, una delle quali a Euro 2004 in Portogallo con la selezione di Giovanni Trapattoni, e due reti, contro Azerbaigian e Romania.

Di Vaio inizia una nuova stagione al Monaco con altri 3 gol, ma a fine mercato arriva la chiamata dell’ambizioso Genoa di Gian Piero Gasperini che ambisce alla promozione in Serie A con la Juventus, retrocessa in seguito allo scandalo Calciopoli, e al Napoli di Aurelio De Laurentiis. L’attaccante accetta e contribuisce con 9 realizzazioni al raggiungimento dell’obiettivo prefissato. In massima serie, tuttavia, il ritorno non è dei migliori, e pur ottenendo la salvezza a fine stagione raggiunge la via della porta in sole tre occasioni. Una nuova svolta, tuttavia, attende Marco Di Vaio, e questa risponde al nome di Bologna. In terra emiliana, a 32 anni compiuti, il giocatore vive una seconda giovinezza e, in quattro stagioni regala tanti gol ai propri tifosi, ben 66 in 148 presenze. Inoltre, diventa leader indiscusso della squadra, con tanto di fascia di capitano. Nel 2009, addirittura, sfiora il titolo di capocannoniere del campionato. Nella corsa a tre con Diego Milito del Genoa e Zlatan Ibrahimovic dell’Inter, ha la meglio lo svedese con 25 reti contro le 24 dei concorrenti.

Il bilancio finale e l’esperienza al Montreal Impact

Sempre a Bologna, Di Vaio si è distinto, oltre che per i gol, anche per la generosità nei confronti dei compagni, ai quali ha fornito ben 17 assist, non propriamente pochi per una prima punta. Alla fine, quindi, saranno 142 i gol realizzati in Serie A, in carriera, che gli consentono di eguagliare Lorenzi, Pulici e Vieri, suo ex compagno in Nazionale e al Monaco, al 29° posto della classifica dei marcatori più prolifici di sempre nel massimo campionato. L’ultima esperienza da professionista la vive in Canada, al Montreal Impact, trascinato con 40 gol e 14 assist alla vittoria di due Canadian Cup tra il 2013 e il 2014. Al suo fianco, dopo i trascorsi nelle giovanili della Lazio e le apparizioni in Nazionale, ritrova Alessandro Nesta, giocatore prima e match analyst poi dei canadesi.

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Marco Di Vaio e Alessandro Nesta durante l’allenamento del Montreal Impact

Cosa fa oggi Marco Di Vaio: tra scouting e famiglia, con Bologna nel cuore

Quello con Bologna diventa un legame speciale per Marco Di Vaio, tant’è che, dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, diventa club manager della società rossoblù, nel 2015. Una scelta chiara da parte della proprietà americana che gestisce sia il club emiliano che il Montreal Impact. Nel frattempo l’ormai ex attaccante studia da direttore sportivo e consegue il titolo nello stesso anno, continuando, tuttavia, a ricoprire ancora oggi la carica affidatagli originariamente dalla società. Un ulteriore attestato di stima per l’ormai ex attaccante, che, nella pratica, diventa un vero e proprio uomo immagine dei felsinei.

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Marco Di Vaio allo stadio Dall’Ara, nelle vesti di club manager del Bologna

Nel frattempo, fatta eccezione per il suo presunto coinvolgimento nello scandalo scommesse del 2012 per una possibile combine in Bologna-Bari dell’anno precedente, dal quale è stato pienamente prosciolto, la vita privata gli ha concesso i doni più belli. Dal rapporto con la moglie Malisa, che perdura da 16 anni, sono infatti venute al mondo due figlie, Sofia e Sara. Un calciatore, un dirigente ma soprattutto un marito e padre di famiglia pienamente realizzato, quindi, Marco Di Vaio, che ha saputo calciare in rete ogni possibile rimpianto, vivendo un’esistenza piena e ricca di soddisfazioni.

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