Vecchie Glorie: parliamo di Mauro Milanese

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Dopo aver rivissuto la carriera di Christian Panucci, la rubrica “Vecchie Glorie” ripercorre le gesta, dentro e fuori dal campo, di Mauro Milanese. Il roccioso esterno sinistro difensivo è riuscito a vivere una carriera ricca di soddisfazioni personali, vestendo maglie importanti come quella del Napoli e dell’Inter ma vivendo un’ottima esperienza anche a Perugia. Appesi gli scarpini al chiodo, si è affermato soprattutto a livello dirigenziale, riportando la Triestina nel calcio che conta, con l’ambizione di raggiungere traguardi sempre più prestigiosi.

La carriera di Mauro Milanese: dall’esordio con la Triestina all’approdo in Serie A

Nato il 17 settembre 1971, a Trieste, Mauro Milanese cresce calcisticamente nella squadra della propria città, arrivando anche in prima squadra senza però esordirvi. La società friulana, infatti, decide di fargli fare gavetta altrove, al Monfalcone prima e alla Massese poi. Proprio con la compagine toscana non solo arriva l’esordio tra i professionisti, in Serie C1, ma anche i suoi primi 2 gol. Tornato alla Triestina, diventa punto fermo della squadra con 53 presenze e 4 gol, vincendo la Coppa Italia di Serie C nel 1994. Complici i problemi economici che vedono l’esclusione degli alabardati dal campionato, in seguito arriva per Milanese un’occasione importante: la chiamata della Cremonese, in Serie A.

La prima stagione in massima serie, sotto la sapiente guida di Luigi Simoni, termina con 27 presenze e 3 reti, con la salvezza ottenuta a fine anno. Successivamente si trasferisce al Torino, ma nonostante anche in granata sia molto utilizzato, la stagione termina con la retrocessione in Serie B. Arriva poi la chiamata del Napoli, dove ritrova Simoni in panchina. In azzurro decide con un suo gol la sfida interna contro l’Hellas Verona. L’annata successiva si accasa al Parma, dove totalizza solo 14 presenze in sei mesi, ma prova la grande soddisfazione di esordire in Champions League.

Dall’Inter al Varese, passando per Perugia, Ancona, Londra e Salerno

Nella sessione di calciomercato invernale del 1998, Mauro Milanese cambia maglia ancora una volta, cedendo ancora una volta alla chiamata di mister Simoni, che lo vuole con sé all’Inter. L’esperienza nerazzurra si protrae per una stagione e mezza, e nei primi sei mesi il difensore vive due esperienze esaltanti. In primis la vittoria della Coppa Uefa, primo trofeo della gestione di Massimo Moratti, e poi il testa a testa con la Juventus in campionato, culminato nello scontro diretto di Torino passato alla storia per il contatto tra Mark Iuliano e Ronaldo. A livello personale, 24 gettoni conditi da un gol e un assist.

Diventato ormai una certezza della categoria, Milanese decide di trasferirsi a Perugia, vivendo la sua esperienza più longeva nello stesso club: cinque stagioni. Intervallate, un solo anno, nel 2003/2004, dalla disastrosa annata di Ancona, terminata con la retrocessione dei marchigiani in cadetteria. Col club di Luciano Gaucci, invece, riesce a confermarsi a ottimi livelli, totalizzando 149 presenze, 7 reti e un assist. Permanenza terminata in Serie B, nel 2005, col fallimento della società umbra, retrocessa conseguentemente in terza serie.

In seguito Milanese veste altre tre maglie. La prima è quella del Queens Park Rangers, dove gioca per due stagioni. Le ultime due sono quelle della Salernitana e del Varese. In entrambe le circostanze, la stagione è terminata in maniera più che soddisfacente, con la vittoria del campionato di Serie C1 nel primo caso e di Serie C2 nel secondo, risultando sempre un elemento di esperienza e sicuro affidamento. Un ottimo modo per concludere la propria carriera da calciatore. 

Mauro Milanese oggi: la certezza della Triestina

Una volta appesi gli scarpini al chiodo, Mauro Milanese ha deciso di rimanere nel mondo del calcio, ricoprendo molteplici ruoli. In primis ha studiato e si è abilitato come procuratore. Nel 2011, poi, ha iniziato la carriera dirigenziale esattamente dove aveva terminato due anni prima, a Varese, ma nel ruolo di direttore sportivo, in sostituzione di Sean Sogliano. Esperienza durata tre anni, nei quali la compagine lombarda ha sfiorato anche la promozione in massima serie, cedendo solo in finale playoff alla Sampdoria, nel 2012.

Vecchie Glorie: parliamo di Mauro Milanese
Mauro Milanese oggi, nelle vesti di amministratore unico della Triestina.

Dopo la parentesi di sei mesi al Leyton Orient, nella doppia veste di direttore sportivo e per un mese anche di allenatore, nel 2016 Milanese scommette su quella che, ad oggi, resta la sua esperienza più importante a livello dirigenziale. Infatti, in rappresentanza di una cordata di imprenditori australiani, riesce a salvare la Triestina dal fallimento, facendola ripartire dalla Serie D, nel ruolo di amministratore unico. Una gestione assolutamente virtuosa e ragionata quella dell’ex terzino, che col tempo ha allestito un organico capace di tornare in Serie C, con l’ambizione di tornare presto almeno in Serie B. Obiettivo certamente raggiungibile, se la rosa rispecchierà i valori e la dedizione di chi l’ha costruita.

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