La consueta rubrica targata 11contro11 “Vecchie Glorie” dedica l’appuntamento odierno a un altro centrocampista che ha dato il meglio di sé nella Reggina: il brasiliano Mozart Santos Batista Jùnior. Questo nome rievoca a primo acchito un omonimo ben più celebre nella storia della musica e della cultura. Ma in riva allo stretto di Messina il giocatore, perno del reparto mediano insieme a Shunsuke Nakamura, è riuscito distinguersi per trame di gioco e lanci per i propri compagni di pregevole fattura, al punto da accostarlo al noto compositore austriaco. Tuttavia, oltre alla maglia amaranto, Mozart ha indossato anche quella di altre compagini, come Livorno, in Serie A, ma anche Spartak Mosca, Flamengo e Palmeiras.
La carriera di Mozart: dagli esordi a Coritiba a colonna della Reggina
Nato a Curitiba l’8 novembre 1979, Mozart, prima di approdare alla Reggina, vive tutta la propria gavetta in patria, a partire dalla squadra della città natale. A vent’anni esordisce tra i professionisti proprio nel Brasileirão, la massima serie carioca, totalizzando 18 presenze. La stagione successiva passa al Flamengo, dove il bottino di gettoni si riduce a 10. Nell’estate del 2000 arriva allora la grande chance dall’Europa, come ricordato a Goal.com: “Giocavo nel Flamengo e andammo in Spagna per due amichevoli con Atletico Madrid e Betis Siviglia. Il DS della Reggina dell’epoca venne ad osservare un terzino destro del nostro club, giocai molto bene e agli amaranto mancava un regista, visti gli addii di Baronio e Pirlo, così fui contattato ed acquistato”.
La prima stagione con la Reggina, tuttavia, non è molto fortunata a livello personale, viste le sole 12 presenze complessive, e di squadra, in seguito alla retrocessione in Serie B, patita dopo lo spareggio contro l’Hellas Verona. Allo stesso tempo, tuttavia trova il suo primo gol in Serie A, nel tennistico 6-2 subito dagli amaranto a Napoli. Tuttavia quella stagione farà da apripista a tante altre soddisfazioni. Dopo l’immediato ritorno in massima Serie, Mozart vive a Reggio altre tre appassionanti stagioni, con tanto di fascia di capitano al braccio. In totale, saranno 147 i gettoni tra le varie competizioni, conditi da 11 reti. In questo trascorso, spiccano la salvezza ottenuta nel 2003 in seguito allo spareggio contro l’Atalanta e l’ottimo decimo posto del 2005, sotto la guida di Walter Mazzarri.
Dallo Spartak Mosca al Livorno, passando per la parentesi Palmeiras
Nell’estate del 2005 Mozart passa dalla Reggina ai russi dello Spartak Mosca per 6,5 milioni di euro. Una cifra sicuramente importante per una piccola realtà come quella calabrese. Nella capitale dell’ex Unione Sovietica, il centrocampista brasiliano vive altre stagioni importanti nel massimo campionato, arrivando a debuttare persino in Champions ed Europa League. In queste competizioni riesce a trovare anche la via del gol, nei preliminari del 2006/2007 contro lo Slovan Liberec e nel girone contro il Bayer Leverkusen, nel 2007/2008. L’esperienza russa, quindi, nonostante abbia confessato non essere stata propriamente confortevole fuori dal campo, risulta essere stata la più prolifica a livello personale. Il centrocampista ha infatti raccolto 106 presenze con lo Spartak, condite da 13 reti e ben 21 assist.
Nell’aprile del 2009 sembra voler tornare in patria ufficializzando il passaggio al Palmeiras. Tuttavia, dopo appena tre mesi, arriva una nuova chiamata dalla Serie A, precisamente dal neopromosso Livorno. Stessi colori della Reggina, da poco retrocessa in cadetteria, ma squadra diversa, quindi, per il giocatore brasiliano. I toscani, però, nonostante l’apporto importante di Mozart con 26 gettoni tra campionato e Coppa Italia, non riescono a mantenere la categoria. Rimasto senza squadra, a soli trent’anni, decide di mettere fine alla propria carriera da giocatore, intraprendendo una nuova avventura.
Mozart oggi: la nuova vita in panchina con Reggio Calabria sempre nel cuore
Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, Mozart decide di intraprendere, come tanti altri suoi colleghi, la carriera d’allenatore. Tanto per cambiare, questa nuova esperienza inizia a Reggio Calabria, in Lega Pro, dove riveste il ruolo di collaboratore tecnico di mister Francesco “Ciccio” Cozza, suo ex compagno. Una volta sollevato dall’incarico, è toccato proprio al brasiliano rivestire il ruolo di allenatore della prima squadra in tandem con Pierantonio Tortelli. Questo incarico, però, è durato meno di venti giorni, complice l’annata non propriamente fortunata degli amaranto. La Reggina, infatti, riuscì a salvarsi solo dopo i playout vinti contro il Messina, con Giacomo Tedesco alla guida della rosa. In seguito, nel 2016, Mozart ha ottenuto la licenza per allenare i club di Serie C.
Tuttavia, il destino l’ha voluto nuovamente in patria, proprio alla guida del Coritiba, dove tutto era iniziato, nella sua vita, calcistica e non. Una trafila che l’ha portato a un percorso simile a quello di Reggio Calabria, dalle giovanili alla guida ad interim della prima squadra, passando per la collaborazione tecnica. Di recente Mozart ha allenato il CSA, squadra della Serie B brasiliana, ed è proprio di ieri la notizia del suo ingaggio da parte della Chapecoense. Una sfida senz’altro affascinante, che però non esclude i sogni nel cassetto. Come ammesso dal diretto interessato, sempre a Goal.com, infatti: “Mi piacerebbe molto poter allenare in futuro la Reggina. Quando ebbi la possibilità nel 2014 come collaboratore di Ciccio Cozza non ero ancora pronto, ma ora mi sento abbastanza maturo”. Un rapporto a dir poco indissolubile quello tra l’ex numero 22 e la città “della punta dello stivale”, come testimoniato dal video in cui parla in dialetto reggino. E non è da escludere che, in futuro, le strade possano reincrociarsi.