Dopo aver presentato la storia di Alessandro Rosina, oggi la rubrica “Vecchie Glorie” vuole raccontare le vicende e la carriera di Riccardo Montolivo, giocatore che ha fatto le fortune di due storici club italiani. Prima la Fiorentina e poi il Milan, infatti, hanno avuto l’onore di accogliere nel proprio spogliatoio un centrocampista incredibile, capace di ricoprire tutti i ruoli della mediana.
Ad inizio carriera il classe ’85 ha giocato come trequartista, salvo poi spostarsi nella posizione di regista, mezzala o anche incontrista. Le sue doti migliori sono state la visione di gioco, la grandiosa tecnica individuale e la leadership, qualità non posseduta da tutti i professionisti del mondo del pallone. Grazie a queste sue abilità, Riccardo Montolivo è riuscito anche a conquistare la maglia della Nazionale Italiana, disputando in “azzurro” anche un Mondiale ed un Campionato Europeo.
La carriera di Riccardo Montolivo
Riccardo Montolivo nasce il 18 Gennaio 1985 a Milano, da padre italiano e madre straniera. Il ragazzo, infatti, possiede anche il passaporto tedesco, dato che la famiglia materna ha radici tedesche. I genitori della madre, infatti, sono originari di Kiel.
Fin dalla prima infanzia, il futuro centrocampista della Nazionale si appassiona al gioco del calcio. A 8 anni, quando ancora milita tra le fila delle giovanili del Caravaggio, città che lo ha accolto e lo ha fatto crescere, viene notato dall’Atalanta. I nerazzurri, quindi, credendo in lui e vedendo in Montolivo un prospetto per il futuro, decidono di portarlo a Zingonia.
Esordio in Serie B e passaggio alla Fiorentina
Dopo dieci lunghi anni di Settore Giovanile, finalmente, l’11 Settembre 2003 Riccardo Montolivo esordisce in Serie B, sotto la guida attenta di mister Andrea Mandorlini. Durante la prima annata tra i professionisti, il regista italiano colleziona 41 presenze (21 delle quali da titolare), segnando anche 4 gol, il primo dei quali il 7 Dicembre 2003, contro il Bari. A fine anno, l’Atalanta riesce a raggiungere la promozione in Serie A.
Nel 2004-2005 gli orobici sono iscritti al massimo campionato italiano. Montolivo quindi gioca in Serie A e gonfia le reti avversarie anche in tre occasioni. In un’intera annata, il classe ’85 disputa 32 incontri ma, purtroppo, non riesce a salvare la compagine bergamasca dalla retrocessione.
Nell’Agosto del 2005, l’Atalanta cede il calciatore, in comproprietà, alla Fiorentina, per 3,5 milioni di euro. Durante l’anno 2005-2006 Montolivo gioca 20 partite, sette delle quali da titolare, realizzando un solo gol e scendendo in campo anche in Coppa Italia. Nell’estate del 2006, quindi, i toscani decidono di riscattarlo e versano nelle casse atalantine altri 2 milioni di euro.
Il primo anno totalmente legato ai colori viola è davvero altisonante. Il mediano milanese è titolare inamovibile della formazione di Cesare Prandelli, che lo schiera da interno di centrocampo. In 36 partite di Serie A, l’ex-Atalanta ne gioca ben 29 da titolare, segnando anche 2 reti. A fine stagione, i gigliati raggiungono la qualificazione alla successiva Coppa UEFA.
L’esordio in Europa e il passaggio al Milan
Nell’annata 2007-2008 Montolivo, con la Fiorentina, gioca 34 incontri e segna altri due gol. In Coppa UEFA il cammino dei toscani è lungo: il classe ’85 scende in campo in ben 11 occasioni, siglando anche una rete contro l’Everton. Purtroppo, però, la corsa della formazione dei Della Valle si arresta in semifinale, quando i Rangers, dopo i calci di rigore, passano il turno.
Nel 2008-2009 Riccardo Montolivo veste la maglia del club per ben 34 volte, facendo registrare anche il suo record di gol in una sola stagione (quattro). Nella stessa annata esordisce anche in Champions League, giocando le sei gare del girone e le due partite valide per i sedicesimi di finale di Coppa UEFA, poi persi contro l’Ajax.
Dal Gennaio 2010, con gli addii di Dainelli e Jorgensen, Riccardo Montolivo diventa il capitano della Fiorentina. Sempre nel 2009-2010, disputa 8 gare di Champions League, perdendo agli ottavi contro il Bayern Monaco. Nella sfida con il Debrecen, durante la fase a gironi, il centrocampista italiano fa registrare anche il suo primo gol nella massima competizione per club.
Tra il 2010-2011 e il 2011-2012, il classe ’85 subisce prima un infortunio che gli fa saltare alcune giornate di campionato (autunno 2010) e poi, il 16 Settembre 2011, comunica al club di non voler prolungare il proprio contratto. Nonostante questa presa di posizione, la società decide di aggregarlo comunque alla prima squadra, levandogli però la fascia da capitano, riassegnata ad Alessandro Gamberini. Al termine della stagione, dopo aver superato le 200 presenze con la Fiorentina, Montolivo si trasferisce al Milan.
Il Milan, le difficoltà e il ritiro dal calcio
Il 17 Maggio 2012 il Milan comunica di aver raggiunto l’accordo per il trasferimento, a parametro zero, di Riccardo Montolivo. Il ragazzo firma un contratto di quattro anni. Come a Firenze, anche a Milano l’ex-Atalanta indossa la maglia numero 18. Il 26 Agosto esordisce in rossonero; il 30 Ottobre segna il primo gol con il Diavolo; il 25 Novembre indossa, per la prima volta, la fascia da capitano del Milan.
La stagione 2012-2013 si conclude con prestazioni importanti da parte di Montolivo, che con i suoi 4 gol aiuta la compagine milanese a raggiungere il terzo posto in Serie A. Con la partenza di Massimo Ambrosini, il ragazzo di Caravaggio diventa, stabilmente, il nuovo capitano rossonero: è l’inizio dell’annata ’13-’14. Per tre anni, a partire da questa stagione, il Milan faticherà moltissimo a raggiungere obiettivi importanti, piazzandosi ottavo, decimo e settimo per tre campionati consecutivi.
Guida di un Milan sempre meno riconoscibile, Riccardo Montolivo subisce anche dei gravi infortuni, che lo tengono lontano dai campi per le stagioni ’14-’15 e ’16-’17. L’anno 2015-2016, invece, scende in campo in ben 35 occasioni, fornendo anche due assist. L’unico trofeo vinto nel calcio dei grandi, purtroppo, deve sollevarlo da infortunato, quando Donnarumma e compagni sconfiggono la Juventus in finale di Supercoppa Italiana, il 23 Dicembre 2016.
Nell’estate del 2017, poi, Montolivo viene scalzato da Bonucci come capitano del club meneghino. Questo, per lui, sarà il primo segnale di un futuro non troppo roseo. Nel 2017-2018 segna comunque la prima doppietta “europea” della propria carriera, contro lo Skendija. Nel 2018-2019, infine, il neo-allenatore Gennaro Gattuso lo considererà un comprimario e non lo farà mai scendere in campo. Rimasto svincolato a fine stagione, il 13 Novembre successivo, amareggiato dal comportamento della società milanista, annuncia il ritiro dal calcio giocato.
Riccardo Montolivo e la Nazionale italiana
Il classe 1985, fin da quando ha cominciato a calcare i campi del centro sportivo atalantino, ha anche iniziato ad essere un osservato speciale in ottica Nazionale. Dal 2001, infatti, Montolivo ha giocato nell’Under-15, Under-18 e Under-19 degli Azzurri, esordendo poi il 3 Settembre 2004 con l’Under-21 nostrana, in un’amichevole contro la Norvegia. In 20 presenze con la giovane rappresentativa, il centrocampista ha segnato 3 gol e ha disputato gli europei di categoria nel 2006 e nel 2007, sotto l’attenta guida di Gentile e di Casiraghi.
Il 17 Ottobre 2007, poi, Roberto Donadoni lo convoca con la Nazionale maggiore, facendolo esordire, da titolare, a soli 22 anni, in una gara amichevole contro il Sudafrica. Montolivo, successivamente, entra a far parte della lista dei 24 pre-convocati per Euro2008, salvo poi venir escluso dai partenti per la Polonia. Tuttavia, la stessa estate, il suo ex-allenatore Casiraghi lo convoca per i Giochi Olimpici di Pechino, durante i quali gioca da titolare e segna anche un gol.
Nel 2009 Riccardo Montolivo gioca la Confederations Cup, venendo convocato dal neo-CT Marcello Lippi; nel 2010, al Mondiale sudafricano, è titolare della nostra formazione. Il 29 Marzo 2011 gioca da capitano, a gara in corso, durante un match contro l’Ucraina. Il 10 Agosto successivo, poi, sigla la prima rete in maglia azzurra, trafiggendo Casillas con un bellissimo pallonetto.
Il 29 Maggio 2012, il suo ex-allenatore alla Fiorentina, Cesare Prandelli, lo convoca per gli Europei, durante i quali il ragazzo di Caravaggio fornirà l’assist per Balotelli nel 2-1 finale ai danni della Germania (in semifinale). Nel 2013, poi, disputa la Confederations Cup e scende sempre in campo, anche nella finale per il terzo-quarto posto giocata contro l’Uruguay.
I tanti infortuni e la sfortuna: il declino di un grande giocatore
Il 18 Novembre 2013, per la prima volta, veste la fascia da capitano dell’Italia a partire dal primo minuto dell’amichevole contro la Nigeria. Entrato nella lista dei 30 pre-convocati per il Mondiale del 2014, Riccardo Montolivo si frattura la tibia sinistra in uno scontro con Alex Pearce, in amichevole, contro l’Irlanda. Questo infortunio non permetterà al ragazzo italiano di prender parte alla spedizione in Brasile.
Dopo una lunga assenza dal gruppo dei convocati, a causa dell’infortunio ed anche a causa delle scelte del nuovo CT Antonio Conte, Montolivo rientra nel gruppo “azzurro” il 10 Ottobre 2015, a Baku, durante le qualificazioni ad Euro2016. Ancora convocato per il raduno precedente al campionato continentale, il giocatore del Milan subisce un infortunio muscolare e deve alzare bandiera bianca.
Infine, il 6 Ottobre 2016 subisce la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. In seguito ad uno scontro con Sergio Ramos, nella gara valida per le qualificazioni al Mondiale del 2018, il ragazzo deve abbandonare il campo. A causa di questa lesione, Montolivo dovrà dire addio alla Nazionale del nostro Paese.
Il presente di Riccardo Montolivo
Il presente di Riccardo Montolivo è ancora tutto da scrivere. Essendosi ritirato nel Novembre del 2019, anch’egli ha dovuto subire il lockdown e il blocco causato dalla pandemia dovuta al Covid-19. In fin dei conti, poco è stato il suo spazio di manovra per poter costruire un proprio futuro, almeno finora.
Sicuramente, però, nelle orecchie dei tifosi risuonano ancora le parole del ragazzo milanese che, subito dopo il proprio ritiro, ha dichiarato: “Ho smesso a 33 anni, giocando l’ultima partita a maggio del 2018, all’Atleti Azzurri d’Italia, dove avevo esordito 16 anni prima. Sono stato messo ai margini, senza mai avere risposte. Non ho mai fatto casino per educazione. Sono tollerante ma questa volta hanno esagerato. Non ho parlato ai giornali, volevo che prevalesse sempre l’amore per il Milan. Mi hanno condannato a smettere, non ho avuto neppure la possibilità di salutare i tifosi dopo sette anni”.
L’amarezza di un ritiro troppo precoce e la tristezza per aver dovuto subire un trattamento discutibile da parte del Milan sono ancora due ferite aperte, almeno nel cuore di Riccardo Montolivo. La vita, tuttavia, gli ha donato felicità in altri modi, a partire dal vissuto famigliare. Fidanzato dal 2007 con Cristina De Pin, il 22 Maggio 2014 si è sposato con la propria fidanzata. La coppia, in seguito, ha avuto due figli: Mariam (nata nel 2016) e Mathias (nato nel 2018).
Un’ultima considerazione sulla carriera di Montolivo
Indubbiamente, nonostante la conclusione non felice, la carriera di Riccardo Montolivo è stata altisonante e “da ricordare”. Il calciatore milanese, infatti, ha giocato in club importanti, ha vestito per ben 66 volte la maglia della Nazionale italiana e ha sempre indossato la fascia da capitano. In 500 gare disputate tra Atalanta, Fiorentina e Milan, il ragazzo di Caravaggio ha fatto registrare anche 36 gol e 38 assist: non pochi se si considera il suo collocamento sul terreno di gioco.
A Firenze, a Milano e a Coverciano, tutti si son resi conto di aver difronte un grande uomo ed un professionista impeccabile. La lunga parentesi con gli Azzurri, poi, è simbolo di quanto forte sia stato Montolivo, limitato e fermato solamente da quei maledetti infortuni. Forse il n°18 avrebbe potuto giocare ancora qualche stagione ad alti livelli, ma sicuramente il suo “precoce” ritiro” non toglie nulla al valore di questo grande calciatore.