Dopo avervi raccontato, ieri, la storia di Federico Balzaretti, la redazione di 11contro11, in data odierna, ha deciso di compiere un vero e proprio tuffo nel passato. Oggi, per la rubrica “Vecchie Glorie”, infatti, narreremo le imprese sportive di un capitano glorioso e vincente, che ha calcato i campi di Serie A con la maglia del Torino a metà degli anni ’90: Roberto Cravero.
Il nativo di Venaria Reale, duranti i suoi quasi 25 anni di storia con i granata, ha sollevato al cielo due trofei, uno dei quali davvero grandioso e importante. Capitano dall’annata 1986-87, per volontà di Gigi Radice, il classe ’64 ha seguito il club piemontese anche in cadetteria, per poi scalare le classifiche italiane e conquistare un’incredibile finale di Coppa UEFA nel 1992.
Due sole le parentesi lontane dalla Mole, che, però, non hanno mai fatto mutare i desideri del forte libero piemontese. Roberto Cravero, infatti, ha da sempre sognato di diventare una bandiera del Torino e di entrare nel cuore dei tifosi granata. Dopo più di un ventennio all’ombra dello Stadio Filadelfia, il difensore centrale italiano ha potuto affermare, con fierezza, di aver centrato i propri obiettivi.
Roberto Cravero: gli esordi a Torino e la parentesi in Serie B
Roberto Cravero nasce il 3 Gennaio 1964, a Venaria Reale, un comune della città metropolitana di Torino. Fin da piccolo, il piemontese capisce di poter “sfondare” nel mondo del calcio ed insegue strenuamente il suo grande sogno. Dai tempi della scuola calcio, Cravero viene schierato da difensore centrale, tanto che guadagna il posto in squadra nel ruolo più delicato: quello del libero.
Ultimo baluardo della propria difesa, nel 1974, a soli dieci anni, entra a far parte del settore giovanile del Torino, per seguire le orme di alcuni grandi del passato, quali Scirea o Beckenbauer, avendo come modello un proprio coetaneo: Franco Baresi. A 18 anni, sotto la guida di Eugenio Bersellini, esordisce in Serie A: è il 16 Maggio 1982.
Quell’estate, per tutta Italia, sarebbe arrivata una delle gioie più grandi di sempre; per Roberto Cravero, invece, si sarebbe prospettato l’inizio di una stagione piatta e senza acuti. Tuttavia, l’anno successivo, si sarebbero aperte le porte di una nuova esperienza, lontana dalla comfort-zone torinese ma importante per una propria crescita personale.
Dall’inizio della stagione 1983-84 alla fine dell’annata 1985-86, il classe ’64 gioca in Serie B, con la maglia del Cesena, collezionando 67 presenze e siglando anche 5 reti. Date le grandi capacità del ragazzo torinese, il mister dei granata, Luigi Radice, decide di richiamarlo alla base.
La grande storia d’amore tra Cravero e il Torino
Dalla stagione 1986-87, Cravero si impone come titolare fisso e per le successive sei stagioni è anche il capitano della compagine piemontese. Le tappe che segnano la storia tra il nativo di Venaria Reale e i granata sono almeno quattro, importanti ognuna per la propria particolarità.
Alla fine del 1989, il Torino arriva quindicesimo e retrocede in Serie B. Il suo capitano e condottiero, però, decide di non abbandonare la squadra e sceglie di disputare l’annata in cadetteria. La stagione in Serie B è trionfale e la compagine guidata dal classe ’64 vince il campionato e solleva la coppa Ali della Vittoria.
Nel ’90-’91 il Torino non solo partecipa alla Mitropa Cup, al tempo destinata ai vincitori del secondo campionato nazionale, ma addirittura arriva in finale e solleva il trofeo, il secondo della carriera di Roberto Cravero. L’anno successivo (’91-’92), dopo decenni di prestazioni altalenanti, la squadra di Emiliano Mondonico conquista la terza piazza in Serie A e disputa l’atto conclusivo della Coppa UEFA. Dopo un cammino glorioso, che annovera tra gli sconfitti anche i ragazzi del Real Madrid, i granata cadono contro l’Ajax, in Finale.
La parentesi alla Lazio e il finale di carriera
Nell’estate del 1992 la Lazio gli offre la possibilità di giocare con la maglia biancoceleste. In cerca di nuovi stimoli, Cravero accetta la proposta. Purtroppo, però, il periodo capitolino della carriera del classe ’64 non è altisonante, come invece lo era stato quello torinese. Nonostante la disputa della Coppa UEFA, il libero ex-Torino non trova il giusto feeling e non riesce a riassaporare le emozioni “di casa”. Dopo tre stagioni e 10 gol segnati, il ragazzo ormai trentunenne sceglie di tornare dove tutto ebbe inizio.
Nedo Sonetti e il presidente Gianmarco Calleri accolgono a braccia aperte l’ex-capitano, che durante la stagione ’95-’96, però, deve subire la retrocessione del club in Serie B. Dal 1996-97 alla fine dell’annata ’97-’98, Cravero gioca per i granata e difende i colori della società. Alla fine di quell’anno, però, dopo 296 presenze, 18 gol e 1 assist, il libero italiano decide di appendere le scarpe al chiodo.
La Nazionale italiana e Roberto Cravero
La dimostrazione del proprio valore, se ce ne fosse stato bisogno, Roberto Cravero la ottiene nel 1988. La Nazionale Italiana, infatti, deve disputare l’Europeo di calcio in Germania e il tecnico degli azzurri, Azeglio Vicini, decide di convocare anche il ventiquattrenne piemontese. Durante la rassegna continentale, il classe ’64 non scende in campo, però disputa alcune gare dei giochi olimpici di Seul, sempre nello stesso anno. In totale, Cravero, con l’Under-21 italiana aveva già collezionato ben 12 apparizioni.
Roberto Cravero oggi
Subito dopo il ritiro, Cravero entra nello staff del Torino, con il ruolo di Team Manager della squadra. Fino al 2000 occupa questa carica, dopodiché sceglie di aprire una propria scuola calcio, per avvicinare e far appassionare i bambini più piccoli, proprio com’era successo a lui trentacinque anni prima. Dal 2003 al 2005 non riesce a stare lontano dai granata. La società lo contatta e il classe ’64 accetta il ruolo di DS.
In contemporanea con queste sue nuove occupazioni, il nativo di Venaria Reale coltiva anche un’altra grande passione: quella del commento sportivo. Dal 2000, infatti, Roberto Cravero è commentatore tecnico, prima per TeleLombardia, poi per Tele+ e per le reti Mediaset. Nel 2018, addirittura, arriva anche il grande salto: è proprio l’ex-Torino, insieme al collega Massimo Callegari, l’incaricato al commento delle partite di UEFA Champions League e di Serie A per l’emittente di Cologno Monzese.
Insieme al compagno d’avventura Callegari, sempre nel 2018, Cravero commenta anche alcune partite del Mondiale in Russia. Questa è una vetrina importante per l’ex-calciatore, che ben figura e che si fa notare da un’altra emittente televisiva in ascesa: DAZN. La piattaforma di streaming offre un contratto al classe ’64, che dalla stagione 2018-2019 diventa commentatore tecnico per la casa londinese.
Oggi, Roberto Cravero è ricordato dai tifosi del Torino per le sue grandi imprese all’interno del rettangolo di gioco e per il suo grande amore verso i colori granata. Il capitano di sei stagioni non ha mai tradito la sua formazione, rimanendo legato all’ambiente torinese anche dopo il ritiro. Ora le strade si sono separate, anche a causa dei numerosi impegni dell’ex-calciatore, ma l’affetto che ha unito ed unisce Cravero alla società di Urbano Cairo è inscindibile e senza tempo. Si può quindi affermare che il piemontese sia stato una delle ultime vere bandiere di una società così storica e gloriosa.