Vecchie Glorie: parliamo di Tommaso Rocchi

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Nuovo appuntamento con la rubrica “Vecchie Glorie”, targata 11contro11, con protagonista, dopo Giuseppe Mascara e Massimo Maccarone, un altro attaccante, ex compagno proprio di Big Mac, che ha lasciato un ricordo importante in terra toscana: Tommaso Rocchi. Bomber di provincia prima, con l’apice toccato entrando di diritto nella storia della Lazio, e allenatore poi, con la costante della passione per la chitarra e dell’amore per i propri figli, Camilla e Filippo, dei quali imitava le smorfie in tutte le sue esultanze. Ma ciò per cui viene ricordato l’ex numero 18 biancoceleste, come è giusto che sia, sono soprattutto i tanti gol segnati, 191 in 604 presenze da professionista.

La carriera di Tommaso Rocchi: dagli inizi con la Juventus all’esplosione di Empoli

Tommaso Rocchi è nato a Venezia il 19 settembre 1977, e proprio nel settore giovanile della propria città muove i suoi primi passi indossando degli scarpini da calcio. Il primo passaggio importante della sua vita ha luogo nel 1993, quando rinuncia a un importante contratto offerto dall’allora presidente dei lagunari Maurizio Zamparini per inseguire un sogno: indossare la maglia della Juventus. L’obiettivo, tuttavia, verrà raggiunto solo a metà. Infatti, nel settore giovanile bianconero vince il campionato Primavera e viene aggregato alla prima squadra che, sotto la guida di Marcello Lippi, avrebbe poi vinto la Champions League nel 1996. Ma in quella stagione Rocchi non scende mai in campo, e la società rinuncia a investire su di lui, lasciandogli iniziare una lunga gavetta in categorie inferiori.

Vecchie Glorie: parliamo di Tommaso Rocchi
Tommaso Rocchi con la maglia dell’Empoli, stagione 2003/2004

Fermana, Saronno, Como e Treviso danno al giocatore la possibilità di crescere e iniziare a farsi notare, ed egli ripaga con 45 gol complessivi, prima del passaggio a Empoli, dove si verifica l’esplosione definitiva. Nel 2002 contribuisce alla promozione in Serie A del club di Fabrizio Corsi con ben 11 reti, e nelle due stagioni in massima serie regala ai propri tifosi gioie indescrivibili, in coppia con un certo Antonio Di Natale. A livello personale, poi, dei 17 gol realizzati restano memorabili quello decisivo di San Siro, nello 0-1 inflitto all’Inter a gennaio 2004, e la straripante tripletta, sette giorni più tardi, proprio a quella Juventus, campione d’Italia in carica, che non aveva creduto nelle sue capacità.

La consacrazione nella capitale e i trofei con la Lazio

L’estate seguente, Tommaso Rocchi viene prelevato, in comproprietà per 1,3 milioni di euro, dalla prima Lazio di Claudio Lotito, dove gioca la sua prima stagione, tra gli altri, anche insieme ai gemelli Filippini. Da che doveva essere un semplice innesto per fare reparto, vista la concorrenza della bandiera Paolo Di Canio, grande amico e compagno di stanza, oltreché quella dei vari Simone Inzaghi, Fabio Bazzani, Roberto Muzzi e di un giovanissimo Goran Pandev, alla fine il numero 18 capitolino diventa il miglior marcatore con 13 gol in campionato.

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Tommaso Rocchi a segno in Inter-Lazio 1-2, finale di Supercoppa italiana del 2009

Quella si rivelerà essere solo la prima di quattro annate in cui andrà sempre in doppia cifra, sfiorandola anche in una quinta occasione, nella quale si è fermato a quota 9, nel 2009. Tuttavia, quello stesso anno l’attaccante si regalerà ben altre gioie, trascinando i suoi, con la fascia di capitano al braccio, alla vittoria della Coppa Italia contro la Sampdoria e la Supercoppa italiana l’estate seguente contro l’Inter di José Mourinho, che avrebbe successivamente vinto il Triplete. Bilancio finale nella capitale: due trofei e 105 gol in 292 presenze, che gli regalano il sesto posto nella classifica marcatori all time della storia biancoceleste.

La parentesi Inter e gli scarpini appesi al chiodo in Ungheria, passando per l’Italia olimpica

Durante l’esperienza alla Lazio, Tommaso Rocchi ha avuto la possibilità di indossare anche la maglia della Nazionale post-Germania 2006, allenata da Roberto Donadoni, in tre occasioni. Ma spicca, in particolare, la partecipazione, da fuoriquota, alle Olimpiadi di Pechino 2008, durante le quali mette a segno una delle tre reti rifilate alla Corea del Sud. Quell’avventura, purtroppo, avrà termine ai quarti di finale, persi contro il Belgio per 2-3, e soprattutto con un brutto infortunio al perone per il giocatore, costretto a saltare le prime uscite stagionali dei capitolini.

Vecchie Glorie: parliamo di Tommaso Rocchi
Tommaso Rocchi con la maglia dell’Inter, stagione 2012/2013

Gli ultimi anni della propria carriera da giocatore, Rocchi li trascorre in primis all’Inter di Andrea Stramaccioni, dove tuttavia realizza solo 3 gol in sei mesi. Successivamente passa al Padova in Serie B (5 realizzazioni totali) e infine allo Szombathelyi Haladás e al Tatabánya allenato dall’ex Napoli e Lazio Bruno Giordano, compagini di prima e terza divisione ungherese. La terra magiara, quindi, fa da cornice all’ultimo atto di una carriera ricca di soddisfazioni per un giocatore che non si è mai risparmiato, per impegno, abnegazione e fase realizzativa, in tutte le squadre in cui ha militato.

Cosa fa oggi Tommaso Rocchi: una nuova vita in panchina, ad allenare

Nel 2016, dopo aver appeso definitivamente gli scarpini al chiodo, Rocchi decide di non abbandonare il mondo del calcio, ma di continuare a viverlo sotto una veste diversa: quella dell’allenatore. Una nuova vita, quindi, per l’ormai ex attaccante, che inizia e prosegue tutt’oggi esattamente nello stesso club in cui si è tolto le più grandi soddisfazioni da giocatore, la Lazio. Una trafila iniziata con le giovanili provinciali fino a giungere all’under-18, col sogno di ripercorrere le orme del suo ex compagno Simone Inzaghi, alla guida della prima squadra. E come insegna la sua storia, i sogni non sono certo un problema per uno come Tommaso Rocchi.

Vecchie Glorie: parliamo di Tommaso Rocchi
Tommaso Rocchi in veste di allenatore della Lazio under-18

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