Come ogni Lunedì che si rispetti, continua la rubrica “Vecchie Glorie”, targata 11contro11. Si parla, questa volta, di Domenico Morfeo, ex centrocampista classe 1976. Girando l’Italia e i club di Serie A, il calciatore ex Atalanta, Inter e Parma (tra le tante), ha dimostrato le proprie potenzialità. Tra le diverse compagini nelle quali ha giocato, è sicuramente con i ducali che ha trovato il giusto feeling, tra prestazioni e gol realizzati. Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, infatti, Morfeo è tornato nella città emiliana, aprendosi una propria attività a conduzione familiare. Iniziando, così, una nuova avventura del tutto diversa da quella calcistica, ma non per questo meno appagante.
Domenico Morfeo: gli inizi con l’Atalanta
Nato il 16 Gennaio 1976 a San Benedetto dei Marsi, Domenico Morfeo muove i suoi primi passi nel mondo del calcio con la maglia dell’Atalanta, prima nel settore giovanile (a 14 anni) e poi in prima squadra. Il suo esordio nella massima serie lo fa a soli 17 anni, il 19 Dicembre 1993, nel match tra Atalanta e Genoa, vinto poi dai bergamaschi.
Il 13 Marzo del 1994, subentra al 75° minuto contro il Lecce, realizzando il suo primo gol in Serie A e, subito dopo, la seconda rete in carriera. A nulla servono i suoi sigilli, dato che poi salentini vinceranno 3-4 condannando – a fine stagione – l’Atalanta alla retrocessione in Serie B. Il suo primo campionato si conclude però con 9 presenze e 3 gol.
Dopo un altro centrocampista che ha dimostrato il suo grande talento – come Francesco Lodi – anche Domenico Morfeo si ritrova a combattere tra campionato di Serie A e quello di Serie B, mettendo in evidenza la sua voglia di fare.
Nella stagione successiva – 1994/1995 – segue il club atalantino in cadetteria. In questo contesto inizia a trovare continuità, giocando 18 volte e segnando 3 gol, aiutando il club a risalire nella massima serie. Ad aggiungersi alle presenze, anche un’apparizione in Coppa Anglo-italiana. Nell’anno successivo Morfeo continua la sua avventura in maglia neroazzurra, stavolta da protagonista. A fine stagione sono 11 i gol fatti e 30 i gettoni; così, convinto di voler rimanere, gioca un altro anno, trovando cinque volte la via del gol in 26 presenze e realizzando diversi assist, in favore soprattutto di Filippo Inzaghi (capocannoniere di quel campionato), con il quale avrà modo di battibeccare per la battuta di un calcio di rigore.
A stagione conclusa, il giocatore classe ’76 inizierà il suo giro per l’Italia.
In giro per i diversi club
È la stagione 1997/1998 e Domenico Morfeo si ritrova nelle fila della Fiorentina, dove però rimarrà appena una stagione in Serie A, con 24 presenze e 5 reti. L’anno successivo passa così in prestito al Milan, ma anche con il club rossonero non riesce a ritagliarsi il giusto spazio, con un misero bottino di 11 gettoni, a secco di gol. Con la compagine lombarda può però gioire per la vittoria dello scudetto.
All’inizio della stagione successiva – 1999 – arriva in prestito al Cagliari, rimanendovi fino a Gennaio e giocando solo in cinque occasioni, ritrovando però il gol. Durante il mercato invernale va in prestito al Verona che, sotto la guida di Cesare Prandelli, ottiene un’importante salvezza, complice anche il buon rendimento del centrocampista abruzzese, con 10 presenze e 5 gol.
Nel 2000/2001 rientra a Firenze, ma anche questa volta si tratta di una “toccata e fuga”. Qualche mese appena, con sole due apparizioni, a Gennaio torna nella prima squadra ad aver creduto in lui, l’Atalanta. Ben 5 gol in 17 presenze, chiudendo – a fine stagione – il capitolo atalantino con 111 presenze e 28 reti messe a segno.
La stagione successiva, con la Viola, non va secondo i piani, poiché la Fiorentina è costretta a retrocedere, anche se la società fallisce nell’estate del 2002. Domenico Morfeo rimane così svincolato e in attesa di una chiamata. Con il club toscano, in totale 55 presenze e 10 gol.
Domenico Morfeo: tra Inter e Parma
La chiamata, per Domenico Morfeo, arriva puntuale e non si tratta di certo di un club di poco conto. Il centrocampista classe ’76 viene infatti prelevato dall’Inter di Massimo Moratti, in qualità di riserva. In totale colleziona 17 presenze e 1 gol in Serie A (contro la Roma), trovando però il suo primo sigillo in Champions League, in una schiacciante vittoria contro il Newcastle per 1-4.
L’avventura del trequartista abruzzese finirà prima del previsto, durante la partita contro il Bayer Leverkusen. Dopo aver discusso con Emre per tirare un calcio di rigore, poi parato proprio a Morfeo, il centrocampista lascerà il campo. Fortunatamente per l’Inter la partita verrà vinta 2-0, ma segnerà la fine della sua parentesi nerazzurra.
Ma le opportunità sono sempre dietro l’angolo e, nell’estate del 2003, la chiamata del Parma dà speranza a Morfeo. Preso in comproprietà – per 1 milione di euro – nella prima stagione il centrocampista totalizza 23 presenze, realizzando 4 gol. Nell’anno successivo, il calciatore con la maglia numero 10 diventerà uno dei protagonisti della squadra, grazie alle 31 presenze e 8 gol, impreziositi dai numerosi assist al suo compagno di squadra, Alberto Gilardino. Il suo buon rendimento convince la società parmigiana ad acquistare del tutto il suo cartellino dall’Inter, con un prezzo fissato a 7,5 milioni di euro.
Dal 2005 in poi, Domenico Morfeo – complici i diversi stop per infortunio – comincia ad avere un’involuzione, giocando sporadicamente e senza trovare la giusta continuità. Nelle stagioni successive realizza 2 gol in 23 apparizioni (2005/2006) e 1 gol in 23 gettoni (2006/2007).
Nel campionato successivo, disputerà solo 11 match, segnando contro il Siena, senza però riuscire a ritornare al 100%. Così, la sua avventura in terra emiliana si chiude con 96 presenze e 16 gol.
Le ultime esperienze
Il 17 Luglio del 2008 Domenico Morfeo firma un contratto di due anni con il Brescia in Serie B. Dopo circa due mesi – con una sola presenza in Coppa Italia – rescinde l’accordo, facendo discutere su un suo possibile ritiro. Smentito nel 2009, quando il centrocampista si rivede in Lega Pro con la maglia della Cremonese. Bastano però 7 apparizioni e 2 reti a Domenico Morfeo, prima di cambiare nuovamente.
Si accasa in seconda categoria, per qualche mese, dal 2010 al Febbraio 2011. Prima di appendere gli scarpini al chiodo, si regala un’avventura con la compagine della sua città, San Benedetto dei Marsi, disputando 22 gare e segnando 19 gol.
Il suo ritiro arriva subito dopo, all’età di 36 anni.
Parentesi con la nazionale
Con la nazionale, Domenico Morfeo non può vantare molte presenze, soltanto 20 apparizioni totali, tra U-16 e Italia olimpica. Da menzionare però la conquista dell’Europeo 1996 con l’Italia U-21, svoltosi in Spagna.
In finale, dopo i 90 minuti (più tempi supplementari) conclusi sull’1-1, Morfeo si ritrova a battere il calcio di rigore che risulterà vincente, mettendo il proprio sigillo sul trofeo.
Domenico Morfeo: il suo presente
Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, Domenico Morfeo ha deciso di sperimentare altro, allontanandosi dal mondo del calcio. Nel 2015, infatti, ha aperto centro commerciale dal nome “Shopping Park Ten“, con sede ad Avezzano.
Trasferitosi a Parma, insieme alla sua famiglia, ha aperto un’attività di ristorazione situata in una zona centrale del comune emiliano.
Domenico Morfeo, dunque, ha dimostrato le sue innumerevoli qualità, sia come calciatore che come uomo, mettendosi alla prova in diversi contesti.