Vecchie Glorie: parliamo di Fabio Simplicio

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La rubrica “Vecchie Glorie”, targata 11contro11, continua e l’appuntamento, questa volta, riguarda Fabio Simplicio, brasiliano classe 1979. In Italia ha vestito la maglia del Parma, del Palermo e della Roma, prima di mettersi alla prova all’estero in Giappone. Ha poi concluso la sua carriera in Brasile, da dove tutto era iniziato. Utilissimo in ogni zona del centrocampo, in Serie A non è mai riuscito a lasciare un segno “indelebile”, ma ha comunque dimostrato il suo talento e ha vissuto buone stagioni soprattutto in maglia rosanero. Affidabilità e sicurezza, due caratteristiche che lo hanno sempre contraddistinto, in ogni squadra e in ogni paese in cui ha giocato.

Fabio Simplicio: l’inizio del suo percorso

Dopo aver trattato la carriera di Ighli Vannucchi – giocatore dalle mille risorse – si passa ad un altro centrocampista, sicuramente meno “spigliato”. Nato a San Paolo (in Brasile) il 23 Settembre 1979, Fabio Simplicio comincia la sua carriera calcistica proprio con la squadra della sua città. Nelle giovanili ha la possibilità di incrociare Kaká e Julio Baptista, calciatori – e uomini – con i quali conserverà i rapporti.

Nel 2000, la “rivoluzione” della compagine brasiliana permette a Fabio Simplicio di arrivare in prima squadra, all’età di 21 anni. Rimarrà nella sua città d’origine per ben cinque stagioni; mentre i suoi compagni si trasferiscono rispettivamente al Milan e al Siviglia (nel 2003), lui rimane ancora un altro anno, fino al 2004, totalizzando nel complesso 151 presenze e 15 gol.

In pochi anni riesce anche a conquistare qualche trofeo, come:

  • 1 Campeaonato Paulista (campionato Paulista di calcio)
  • 1 Torneo Rio-San Paolo
  • 1 Supercampeonato Paulista.

Come riconoscimento individuale, invece, va menzionato il Bola de Prata – pallone d’argento – che viene assegnato al miglior calciatore del campionato brasiliano, vinto nel 2002.

Dopo la sua ultima stagione – un po’ al di sotto delle aspettative – Simplicio decide di cominciare una nuova avventura, accettando la chiamata di Arrigo Sacchi, il quale lo voleva nelle fila del Parma.

Il suo arrivo in Italia

Il suo esordio in maglia crociata – e in Serie A – arriva il 22 Settembre 2004. Dopo una prima stagione sufficiente, con 46 presenze e 4 sigilli, è nel secondo anno che Fabio Simplicio mette in mostra le proprie qualità, diventando uno dei centrocampisti migliori del campionato. Con 11 gol in 41 apparizioni, cominciano ad arrivare diverse chiamate da altri club italiani, interessati al giovane calciatore brasiliano.

La scelta, alla fine, ricade sul Palermo, club che gli offre un contratto di quattro anni e paga il prezzo del cartellino, fissato a 5,5 milioni di euro. Proprio con la compagine siciliana vivrà gli anni migliori della sua carriera, dimostrando di essere un buon giocatore e diventando un punto di riferimento per i compagni di squadra. Nella stagione 2006/2007 (la prima in maglia rosanero) trova anche le sue prime reti in Coppa Uefa.

Nelle stagioni successive riesce a combattere insieme ai propri compagni, centrando una tranquilla permanenza in Serie A. Il 15 Maggio 2010, però, in conferenza stampa, una volta ringraziato il presidente Maurizio Zamparini – che lo aveva voluto fortemente –  annuncia il suo addio al Palermo, affermando però di voler rimanere in Italia. In quattro stagioni disputate, segna 24 gol in 145 presenze.

La parentesi Roma

Per questo è la Roma ad aggiudicarsi Fabio Simplicio a costo zero, il 1 Giugno del 2010. Nonostante l’accordo triennale, il centrocampista classe ’79 vi rimane per appena due stagioni, a causa anche del poco utilizzo, con il cambio di panchina che vede Montella al posto di Ranieri. L’anno dopo, con Luis Enrique non gioca comunque molto.

Vecchie Glorie: parliamo di Fabio Simplicio

Così, dopo aver realizzato appena 9 gol in 53 gettoni, decide di separarsi anzitempo dai giallorossi, rescindendo il contratto che lo legava al club per un’altra stagione.

Fabio Simplicio: i suoi ultimi anni di carriera tra Giappone e Brasile

Altro anno, altra avventura. È il 2012 e Fabio Simplicio, da svincolato, firma un accordo con il Cerezo Osaka, club giapponese che milita in J. League Division 1. Qui ci rimane per circa due stagioni, giocando 57 partite e mettendo a segno 9 reti. Nel 2014 continua la sua parentesi calcistica rimanendo in Estremo Oriente, ma cambiando squadra. Stavolta con la maglia del Vissel Kobe, giocando appena 27 match e segnando 3 gol.

Nel 2016 invece, prima di ritirarsi, ritorna in patria, giocando con il Batatais (appena sei apparizioni), nella Serie A2 brasiliana. Al termine di quella stagione, dopo aver girato diverse parti del mondo, Simplicio annuncia il suo ritiro dal calcio giocato a 38 anni.

Fabio Simplicio: il suo presente

Dopo aver concluso la sua carriera da calciatore, Fabio Simplicio fa tutt’altro. Oltre ad essere entrato a far parte della dirigenza del Miami Dade FC – società statunitense – l’ex centrocampista brasiliano si è messo alla prova nel mondo degli affari.

Insieme ad Alexander Doni – che egli definisce come un fratello – possiede un’impresa che si occupa di rifiniture della casa; in più, come soci, hanno due parchi divertimento in Brasile ed uno proprio negli Stati Uniti.

Vecchie Glorie: parliamo di Fabio Simplicio

Sebbene abbia una vita impegnata, a Simplicio piacerebbe poter tornare in Italia, anche se per ora si trova bene nel suo paese. L’ex giocatore di Roma e Palermo non esclude la possibilità di potersi mettere, ulteriormente, alla prova in altri contesti o tornare nel mondo del calcio in Italia, stavolta nell’ambito dirigenziale.

Nonostante la nostalgia dei campi di gioco, per ora sembrano tutte supposizioni, dato che il classe ’79 si ritrova a gestire diversi impegni, anche se un cambio di rotta non è del tutto fuori discussione.

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