Vecchie Glorie: parliamo di Fabrizio Miccoli

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La rubrica delle “Vecchie Glorie” targata 11contro11 continua, stavolta l’appuntamento è con Fabrizio Miccoli. Nel mondo del calcio giocato per circa 20 anni – dal 1996 al 2016 – l’ex attaccante pugliese ha lasciato il segno soprattutto con il Palermo; menzione d’onore anche per le sue esperienze con la maglia del Lecce, della Juventus e del Benfica. Ha poi concluso la sua carriera a Malta, giocando con il Birkirkara. Attualmente – dopo aver iniziato il percorso da allenatore – si ritrova senza nessun club da assistere, dopo aver fatto il vice di Francesco Moriero alla guida della Dinamo Tirana.

Il percorso di Fabrizio Miccoli: dall’esordio alla cadetteria

Nato a Nardò il 27 Giugno 1979, inizia a muovere i primi passi nel settore giovanile del Milan, ad appena 14 anni. In quell’occasione fa subito capire le sue potenzialità ma decide di passare al Lecce, poiché ha nostalgia di casa. Da qui con il Casarano, in Serie C1 (è il 1996) dove diviene subito titolare. L’impatto nelle prime due stagioni non è affatto male, per colui che oltre ad essere un attaccante, ha le caratteristiche per essere un valido trequartista. Infatti con 19 reti in 59 presenze, il Romario del Salento (così soprannominato) viene poi acquistato dalla Ternana, club che lo fa esordire in Serie B. In quattro stagioni trova 32 sigilli in 120 presenze, 15 reti nell’ultima stagione.

L’arrivo alla Juventus

È il 2002 e nel periodo estivo il cartellino di Fabrizio Miccoli viene acquistato dalla Juventus. La compagine bianconera gira subito il calciatore in prestito, spedendolo al Perugia, anche se l’attaccante salentino non ha buoni rapporti con il presidente. Ciononostante, la sua stagione in Serie A è più che valida, con 9 gol in campionato e 5 reti in Coppa Italia. I suoi sigilli aiutano il club umbro a centrare una storica semifinale di Coppa, con Miccoli che conquista anche il titolo di capocannoniere di quella competizione. La stagione si conclude con il nono posto in classifica. Complice di questo risultato, anche l’ottimo feeling con l’allenatore, Serse Cosmi, che lo stesso giocatore definirà il miglior mister con il quale ha avuto modo di confrontarsi.

Ritornato così alla Juventus, riesce a ritagliarsi un po’ di spazio, nonostante si trovasse in squadra calciatori del calibro di David Trezeguet e Alessandro Del Piero. Nella prima stagione mette a segno 8 reti (in 25 gettoni), più una – per lui importantissima – in Champions League, un’altra invece in Coppa Italia. Anche in questa occasione non mancano gli screzi con la società torinese e, una volta arrivato anche Zlatan Ibrahimovic, per Miccoli non ci sarà più spazio.

Vecchie Glorie: parliamo di Fabrizio Miccoli

Per questo passa alla Fiorentina, compagine neopromossa che acquista inizialmente metà cartellino del giocatore (circa 7 milioni di euro). Con la Viola trova ben 12 reti in 35 presenze e, a fine campionato, si rivela il miglior marcatore della propria squadra centrando anche la salvezza. La buona annata lo riporta comunque nelle fila della Juventus, pronta a rimetterlo in prestito.

Fabrizio Miccoli: il riscatto al Benfica e l’esplosione al Palermo

È la stagione 2005/2006 e la Juventus spedisce il calciatore pugliese al Benfica, con un prestito oneroso di 900.000 euro. Anche con il club portoghese non manca di evidenziare le sue qualità, mettendo a segno 4 reti in campionato e 2 in Champions League. Per questo il suo prestito viene rinnovato ad un altro anno (con una “mora” di 250.000 euro). Si trova a giocare 33 partite segnando 13 reti, tra campionato, coppa e competizioni europee. I tanti infortuni lo limitano molto e, così, dopo una breve – ma fondamentale – parentesi in Portogallo, ritorna alla Juventus.

Con il Benfica può vantare uno dei suoi pochi trofei in bacheca, ovvero la Supercoppa di Portogallo del 2005; nel palmarès anche la Supercoppa italiana con la Juventus nel 2003.

La rivincita calcistica al Palermo

Nell’estate del 2007 passa definitivamente al Palermo, con l’acquisto del cartellino con un valore di 4,3 milioni di euro. Fabrizio Miccoli sente di nuovo sapore di Serie A ed insieme ad Amauri, riuscirà a creare una delle migliori coppie d’attacco di quegli anni. Vestirà la maglia rosanero per ben 6 stagioni, diventandone anche il capitano, nonché il trascinatore. Qui i sigilli sono parecchi e anche le vittime lungo la strada. Ben 179 presenze e 81 gol. Gioca anche in Europa League, ma non riesce ad incidere come vorrebbe, spesso a causa di problemi fisici e psicologici che ne rallentano la ripresa.

Vecchie Glorie: parliamo di Fabrizio Miccoli

Ciononostante, Fabrizio Miccoli, con indosso la maglia numero 10 e la fascia da capitano, ha scritto una parte di storia del club palermitano, dimostrando tutte le sue caratteristiche tecniche e la sua fame di gol. Nell’estate del 2013, in scadenza di contratto, saluterà il Palermo per tornare al Lecce, squadra che ha sempre tifato.

Gli ultimi anni tra Lecce e Malta

Nella stagione 2013/2014 torna al Lecce, dopo averla lasciata nelle giovanili. Il club salentino si trova molto in basso e la scalata verso le categorie più importanti è tortuosa. Qui Fabrizio Miccoli rimarrà per appena due stagioni, segnando 19 reti in 50 presenze, ma non riuscendo a trascinare la squadra dove avrebbe voluto.

Vecchie Glorie: parliamo di Fabrizio Miccoli

Sentendosi così vicino al ritiro, decide di fare un’esperienza all’estero e firma con il Birkirkara, nel campionato maltese, dopo aver rifiutato – all’ultimo – l’offerta dell’Honvéd, club ungherese. Con 35 presenze e 11 reti complessive, decide di appendere gli scarpini al chiodo e ritirarsi così dal calcio giocato.

Nel complesso conta 615 presenze e 220 gol. Con la Nazionale italiana 10 apparizioni e due sigilli.

Fabrizio Miccoli: il presente e le vicende giudiziarie

Attualmente, oltre ad aspettare che qualcuno lo chiami per affidargli una panchina, ha non pochi interessi. Tra le diverse passioni, possiamo citare quella per il Wrestling e per il poker Texas Hold’Em. Possiede anche un lido estivo a Santa Maria di Leuca, una zona salentina molto gettonata da turisti, italiani e stranieri.

La sua vita è stata segnata anche da vicende giudiziarie. Riceve infatti un’accusa per tentata estorsione (nel 2015), con una condanna di 3 anni e 6 mesi nell’Ottobre del 2017. In alcune intercettazioni vengono individuati anche degli insulti a Giovanni Falcone, che portano l’ex calciatore a scusarsi in una conferenza stampa. La condanna – per estorsione aggravata a metodo mafioso – verrà poi confermata a Gennaio del 2020, ma con rito abbreviato.

Ciononostante, il Fabrizio Miccoli calciatore è riuscito a lasciare il segno in diversi club con i quali ha giocato, partendo proprio dal Palermo. Ma anche con Perugia, Juventus e Benfica è riuscito a dire la sua, portando a casa record personali e trofei e dimostrando le sue grandi doti.

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