Vecchie Glorie: parliamo di Matteo Sereni

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Continua la rubrica dedicata alle “Vecchie Glorie”, con particolare riferimento al ruolo del portiere. Per questo l’appuntamento odierno verte su Matteo Sereni e sulla sua carriera in giro per l’Italia. Su tutte, da citare sono Sampdoria, Brescia, Lazio e Torino, con una brevissima parentesi in terra inglese, vestendo la maglia dell’Ipswich Town. Tra alti e bassi, l’estremo difensore classe ’75 può comunque vantare un ottimo percorso e ha, pertanto, lasciato un bel ricordo nel cuore di tutti i tifosi.

Matteo Sereni: i primi anni

Dopo aver narrato le gesta – e le rispettive carriere – di Chimenti e Toldo, si passa ad un altro portiere degno di nota.

Nato a Parma l’11 Febbraio 1975, Matteo Sereni ha mosso i primi passi nel mondo del calcio dai 18 anni, con la maglia della Sampdoria, in Serie A, seppur senza registrare presenze, essendo stato mandato subito in prestito al Crevalcore. Anche qui, in Serie C1, non scende mai in campo. Ritorna a Genova nel 1995 e, a 20 anni, fa il suo esordio nella massima serie, ritrovandosi però a coprire il ruolo di terzo portiere, dietro a Zenga e Pagotto. L’anno successivo, fa da vice a Ferron. In tre stagioni racimola appena 10 presenze e, nel suo primo anno, pur senza giocare, festeggia il trionfo della Coppa Italia 1993/1994.

Dopodiché inizia un giro di prestiti, sempre in Serie A, prima al Piacenza nel 1997/1998 e poi all’Empoli, nel 1998/1999. Con entrambe le compagini trova molto spazio, mettendosi finalmente in mostra. Con il club emiliano conta 35 presenze, con i toscani 30. Dopo queste due buone annate, viene richiamato in Liguria, per diventare il titolare della Sampdoria, in Serie B, dal 1999 al 2001. Un buon rendimento e l’affidabilità fanno di lui un estremo difensore su cui puntare e, in due stagioni di cadetteria, gioca ben 75 gare, arrivando a 85 complessive con i blucerchiati.

Vecchie Glorie: parliamo di Matteo Sereni

Parentesi inglese e permanenza in Serie A

Per motivi legati al bilancio, la società ligure cede Sereni all’Ipswich Town, in Premier League. La parentesi inglese vede il portiere classe ’75 mettersi alla prova in un campionato molto duro, che termina con la retrocessione del club, ma con le prime apparizioni in Coppa UEFA. Dopo una stagione, e 31 apparizioni, ritorna in Italia.

Di nuovo in Serie A, si accasa al Brescia, giocando anche qui un singolo campionato, nel 2002/2003. Bastano 26 partite per convincere la Lazio ad investire su di lui. Arrivato nella capitale per la stagione 2003/2004, è da subito riserva di Peruzzi e, dopo qualche uscita non positiva, diventa addirittura la “terza scelta”. Tre stagioni altalenanti, con Sereni che racimola in tutto 31 match, ma inserisce nel suo palmarès la vittoria di un’altra Coppa Italia, nel 2003/2004. Con i rapporti ormai alle strette, viene mandato in prestito al Treviso a Gennaio 2006, giocando mezza stagione e appena 7 partite. Rientra alla Lazio a Giugno ma viene messo fuori rosa.

Le ultime stagioni

Ormai svincolato, si trasferisce a costo zero al Torino, nel 2007. Con il club piemontese giocherà per ben tre stagioni, diventando anche un beniamino dei propri tifosi e riprendendosi qualche rivincita personale. Le prime due stagioni in Serie A lo vedono protagonista assoluto, anche se ciò non serve ad evitare la retrocessione in Serie B nel 2009/2010.

Vecchie Glorie: parliamo di Matteo Sereni

Mancata anche la promozione, decide di salutare il Toro e firmare un accordo di due anni (con il terzo opzionale) con il Brescia, club con il quale aveva già giocato. Con il Torino può comunque contare 102 presenze.

Tra il club lombardo e Sereni il rapporto si interrompe dopo appena una stagione di Serie A, con il portiere classe ’75 che annuncia anche il suo ritiro dal calcio giocato. Nel complesso, con il Brescia, totalizza 41 gettoni.

Si è tolto anche qualche soddisfazione con la nazionale italiana, giocando – e vincendo – i Giochi del Mediterraneo nel 1997, come riserva di Gigi Buffon, sostituendolo nella finale vinta contro la Turchia, terminata 5-1. Per lui si contano anche 3 apparizioni con la nazionale U21, tra il 1995 e il 1997.

Il presente di Matteo Sereni

Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, Matteo Sereni ha vissuto un “incubo”, dato che dopo il divorzio si è ritrovato a dover affrontare un’accusa di abuso su minori e, nel dettaglio, sui propri figli. Nel 2015 ha ricevuto la condanna di 3 anni e sei mesi di reclusione con rito abbreviato, perdendo anche la potestà genitoriale, fino al 2017.  Soltanto nel 2019 è stata annullata la sua accusa e da Marzo 2021, Matteo Sereni ha avuto ragione.

Al termine di anni molti travagliati, l’ex portiere parmigiano ha deciso di aiutare chi vive ingiustizie sociali e non e ha l’intento di scrivere un libro per raccontare ciò che ha affrontato.

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