Hellas Verona-Inter (2-2): analisi tattica e considerazioni

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L’Inter si ferma ancora, a Verona è solo 2-2. Dopo lo svantaggio iniziale, i nerazzurri riescono a rimontare i padroni di casa ma una distrazione nel finale procura un altro mezzo passo falso: la squadra di Conte è ora al quarto posto in classifica, sorpassata dall’Atalanta. Altra buona prestazione del Verona, che conferma di essere una squadra compatta e difficile da battere.

Primo tempo

Inter con il solito 3-5-2 di Conte e Verona con il solito 3-4-2-1 di Juric. L’assenza di Zaccagni sembra costringere Juric a spostare Lazovic verso l’interno, mettendolo vicino a Pessina e dietro a Stepinski, ma così non è. L’esterno del Verona mantiene la sua consueta posizione sulla fascia, giocando quasi con i piedi sulla linea e da lì nasce il vantaggio dei padroni di casa: Lazovic riceve palla sua fascia, salta con facilità irrisoria Skriniar e batte con un tiro potente Handanovic. Brutta figura per il difensore slovacco appena rientrato dalla squalifica di 3 giornate e intera difesa nerazzurra che non scala in tempo per recuperare. La reazione non arriva e il Verona va vicino al raddoppio: Amrabat e Veloso pescano facilmente Pessina tra le linee e, dopo un buon possesso a centrocampo, Miguel Veloso lascia partire un gran sinistro che si infrange sul palo. Nel minuto successivo altre due occasioni per Dimarco e Pessina, con la retroguardia nerazzurra in totale confusione. Gli attacchi dell’Inter poggiano soltanto su Lukaku, marcato a uomo da Kumbulla; è dalle sponde dell’attaccante belga che gli uomini di Conte riescono prima ad andare al tiro con Gagliardini, buona parata di Silvestri, e poi a conquistarsi una buona punizione dal limite: batte Sanchez e Silvestri è costretto ad un altro buon intervento.

Hellas Verona-Inter (2-2): analisi tattica e considerazioni

Secondo tempo

Parte diversamente la seconda frazione di gioco; dopo un disimpegno col brivido, l’Inter aumenta i ritmi del possesso e diventa pericolosa. Scambio veloce tra Lukaku e Sanchez che porta la palla a Candreva, destro dell’esterno dell’Inter e parata ottima di Silvestri; passano pochi istanti e sono ancora scambi veloci a centrocampo a mettere in condizione di tiro Romelo Lukaku: palo pieno, ma sul tap-in Candreva mette dentro il pareggio. La squadra di Conte sembra aver trovato il ritmo giusto e passa facilmente sulla destra: Gagliardini imbecca Candreva che crossa dal limite dell’area; deviazione sfortunata di Dimarco che inganna il suo portiere. Al 55’ Verona-Inter 1-2. Il match è ora diverso dalla prima fazione: adesso è la squadra di Conte a difendere bassa e sfruttare le ripartenze, poggiandosi sempre su Lukaku; il nuovo atteggiamento non fa correre rischi agli ospiti, escludendo una veemente reazione d’orgoglio del Verona che spreca l’immediato pareggio con Faraoni. I ritmi bassi sembrano favorire l’Inter, che gestisce il vantaggio senza problemi. Entra Lautaro per Lukaku ed è proprio l’argentino che su una ripartenza spara addosso a Silvestri il possibile gol dell’1-3. Errore decisivo perchè pochi minuti dopo l’Inter si fa beffare: minuto 86 e rimessa laterale che pesca in posizione avanzata Rrhamani. Centrocampo nerazzurro in bambola, tanto che il difensore veronese ha il tempo e la libertà di avanzare indisturbato in area e servire Veloso che arriva a rimorchio: sinistro a botta sicura del portoghese e 2-2. Senza Lukaku l’Inter non riesce più a tenere la palla alta e rischia addirittura di tornare sotto con un tiro-cross di Di Carmine che fa tremare Handanovic. Fischio finale e altri punti lasciati per strada dai nerazzurri, ora al quarto posto in classifica.

Hellas Verona-Inter (2-2): analisi tattica e considerazioni

Analisi tattica di Verona-Inter: considerazioni finali

Come visto a Parma, l’Inter sbaglia totalmente l’approccio alla partita e l’intero primo tempo. Questa volta riesce a recuperare la partita abbastanza velocemente nella ripresa ma la testa non è ancora quella giusta: una disattenzione di centrocampo e difesa e vittoria che sfuma nel finale. Lukaku sembra essere il faro del gioco della squadra: anche quando non segna, qualsiasi azione offensiva passa dalla sua fisicità. Pesante errore di Lautaro nel finale e l’Inter che scivola addirittura al quarto posto; il momento “no” sembra non finire.
Il Verona di Juric si conferma una squadra tostissima, specialmente tra le mura amiche. Nel primo tempo ha dimostrato una grande organizzazione di gioco, nella ripresa un grande carattere guidata dall’instancabile Amrabat. I sogni europei potranno anche essere svaniti, ma per i gialloblu ci sono solo complimenti.

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