Se fino a prima dell’Europeo il centrocampo aveva una forma e dei giocatori ben precisi ora non è più così. Infatti per la partita di questa sera, valida per gli ottavi di finale, il dubbio rimane sull’interno sinistro di centrocampo: Verratti o Locatelli?
Il giocatore del PSG parte da favorito ma nulla è ancora deciso, con il centrocampista del Sassuolo che si è messo particolarmente in risalto nelle prime uscite europee della Nazionale.
Due giocatori che con l’Italia di Mancini ricoprono la stessa posizione, ma con delle differenze sostanziali nell’interpretarla. Locatelli e Verratti sono due giocatori diversi, e anche il modo di giocare degli Azzurri cambia con la presenza dell’uno o dell’altro.
Andiamo dunque a vedere in che cosa differiscono, e in che modo condizionano lo stile di gioco della Nazionale.
Verratti e Locatelli: in che cosa sono diversi?
Verratti è considerato sicuramente uno dei giocatori più rappresentativi in ambito internazionale, grazie alla sua qualità e a quello che è riuscito a dimostrare negli ultimi anni al PSG. Locatelli invece è la sorpresa che non ti aspetti, soprattutto per chi non è un attento osservatore della nostra Serie A.
C’è una notevole differenza in fatto di esperienza tra Verratti e Locatelli, e questa dovrebbe garantire al primo una maggior stabilità emotiva. Usiamo il condizionale perché, alla luce delle partite disputate dal giocatore del Sassuolo, sembra che viva situazioni di gioco di questo calibro da molti anni.
La vera differenza tra i due giocatori è il modo di interpretare il ruolo di interno sinistro, e di come la squadra ruoti di conseguenza. Se Locatelli con il Sassuolo tocca un numero esorbitante di palloni, con l’Italia ne tocca molti meno.
Il primo pallone toccato contro la Svizzera è arrivato circa al sesto minuto, un tempo molto lungo pensando alle caratteristiche del giocatore. Questo perché non si occupa molto della costruzione che avviene nei primi metri del campo, lasciando il compito a Jorginho.
Il suo compito è quello di liberare spazi al compagno e ricevere palla qualche metro più in avanti, garantendo la stessa pulizia di gioco. Per Verratti il discorso è quasi opposto, quando lui è in campo tocca più palloni di tutti, assumendosi l’onere di costruire talvolta al posto di Jorginho.
Spesso il giocatore del PSG si abbassa tra i difensori a ricevere palla, aprendo campo al centrale di sinistra che può occupare lo spazio che lui libera. Allo stesso modo permette anche a Barella di alzarsi, costruendo con un centrocampo a due formato da lui e il sopracitato Jorginho.
La verticalità
Oltre ai movimenti e a rotazioni diverse tra i due giocatori intercorre una differenza anche nella verticalità del gioco. Verratti muove spesso la palla in orizzontale fino a quando non trova uno spiraglio per giocarla in avanti
Locatelli invece preferisce una giocata a pescare direttamente qualcuno tra le linee o che comunque punti al verticale. Questo anche perché, come abbiamo detto in precedenza, la posizione in cui ricevono palla è diversa.
Ricevendo palla in una posizione bassa del campo Verratti deve attrarre a sé la prima pressione, per poi superarla e guadagnare campo. Locatelli ricevendo più in alto spesso gioca palla svincolato dal primo pressing, e dunque con la postura direzionata verso la porta avversaria.
Capite dunque che, oltre che a caratteristiche diverse, anche le mansioni differenti impongono ai due di non giocare allo stesso modo. Per questo motivo è importante averli entrambi, perché concede a Mancini la possibilità di leggere la partita e di scegliere di conseguenza.
Il numero di tocchi
Infine è importante considerare la differenza nel tenere palla, nel numero di tocchi effettuati prima di giocarla e che cosa cambia in questo senso per l’Italia.
Locatelli è un giocatore che raramente usa molti tocchi, riceve palla e spesso la muove per poi spostarsi. Verratti invece la tiene e la porta, per poi giocarla quando ritiene che sia il momento giusto.
Questa per la Nazionale, e in generale per tutte le squadre, è una differenza molto importante. Se Locatelli permette di rischiare meno, perché la gioca subito, per lo stesso motivo non è sempre efficace.
In alcuni momenti i play devono assumersi la responsabilità di attrarre a sé la pressione, di tenere palla e di rompere la struttura avversaria. In questo Verratti è un maestro, perché riesce sempre a tenerla facendo disunire gli altri, e per farlo a volte bisogna portarla.
Inoltre, in determinati momenti della partita, non si può muovere palla subito soprattutto in verticale. Tengo palla per attirare il pressing, la gioco in orizzontale per far riprendere fiato ai compagni e spostare il baricentro degli avversari e infine verticalizzo quando la giocata è agevole per via delle componenti appena descritte.
Inoltre Verratti effettua un numero maggiore di tocchi anche per la sua capacità di saltare l’uomo, e questo non è un dettaglio. Non tutti i dribbling sono finalizzati alla conclusione, alcuni sono fondamentali per creare superiorità numerica in una determinata zona di campo.
Questa non è ancora una prerogativa di Locatelli, che per caratteristiche salta molto meno l’uomo. Locatelli e Verratti dunque differiscono anche in questo, e sono la prova vivente che si può interpretare la stessa posizione con grande qualità ma in modo diverso.
Conclusioni su Verratti e Locatelli
Possiamo concludere l’articolo dicendo che, alla luce di quanto scritto in precedenza, sono due giocatori con funzioni diverse. Le qualità di entrambi sono indubbie, ed è una fortuna poterne disporre in un momento così importante.
È rassicurante vedere Locatelli giocare con tanta sicurezza, poiché può rappresentare un centrocampista importante per il futuro del calcio italiano. L’intelligenza di Verratti nei tempi di gioco per il momento è superiore, ma sarebbe strano il contrario.
Vedremo anche se la vena realizzativa del giocatore del Sassuolo continuerà, o se la doppietta contro la Svizzera è stata un una tantum.
Forse, in questo momento, il giocatore del PSG sembra partire in vantaggio, per l’esperienza e anche per la funzionalità. Tanto è vero però che molto dipende da Roberto Mancini e da come leggerà la partita, solo a quel punto ne avremo certezza.
Noi rimaniamo curiosi di vedere le scelte del C.T., consapevoli che Verratti e Locatelli sono entrambi pronti per giocare una fase finale di Europeo.