Rilanciata dopo le due vittorie contro Fiorentina e Lazio, la Sampdoria di Ranieri è attesa dal difficile test in casa dell’Atalanta per la quinta giornata di campionato. L’inizio complicato dei blucerchiati sembra ormai alle spalle, e l’inserimento dei nuovi (in particolare Adrien Silva e Keita) potrebbe portare nuova linfa soprattutto in fase offensiva. Intanto, la Samp può contare sempre su un Fabio Quagliarella che a dispetto dell’età sembra non tramontare mai. Al “Gewiss Stadium” sarà sfida fra i due tecnici più “anziani” della Serie A: in otto precedenti il bilancio è favorevole al tecnico della Samp con cinque vittorie, due invece per Gasperini e un solo pareggio (lo 0-0 dell’anno scorso al “Ferraris”).
Atalanta-Sampdoria, Ranieri: «Nerazzurri emblema del calcio italiano»
Alla vigilia della trasferta di Bergamo, l’allenatore della Sampdoria Claudio Ranieri analizza le caratteristiche degli orobici: «L’Atalanta, emblema del calcio italiano. Gioca, corre, lotta, marca e fa gol. E’ una squadra da prendere a modello, e domani me l’aspetto determinata e vogliosa. Le partite storte possono capitare a tutti (la sconfitta di Napoli, ndr), ma in Danimarca si è rivista la solita squadra con grande grinta e determinazione. E’ una formazione che è diventata sempre più squadra col passare degli anni. Non ci sono soltanto gli undici titolari ma in panchina ci sono altrettanti giocatori che possono tranquillamente giocare dall’inizio. Hanno inoltre due giocatori per ogni ruolo».
Il tecnico vorrebbe rivedere dai suoi la doppia positiva prestazione della scorsa stagione. «All’andata abbiamo fatto una grande partita chiudendo loro tutti gli spazi e ripartendo velocemente in contropiede. Al ritorno abbiamo perso nell’ultimo quarto d’ora ma la squadra si era ben disimpegnata in campo. Vorrei rivedere quelle due partite».
Il momento della Samp: «Le ultime due vittorie ci hanno portato convinzione, quella che non avevamo espresso contro la Juventus. Abbiamo ritrovato anche quella determinazione che dopo il 2-0 contro il Benevento avevamo dimenticato in campo. La forza di un giocatore e di un allenatore è avere sempre il giusto equilibrio. Come non bisognava disperarsi dopo la Juventus e il Benevento, così non bisogna esaltarsi dopo Fiorentina e Lazio. Quando siamo umili facciamo buone partite, poi si può vincere o perdere. Quello che mi preme di più è vedere la squadra dare il cento per cento: per me la prestazione è molto importante. La squadra adesso sta bene, i nuovi hanno bisogno di un po’ più di tempo di migliorare a livello fisico. Candreva è già più avanti, mentre Adrien Silva e Keita devono ritrovare la condizione allenandosi».