Villarreal-Juventus (1-1): analisi tattica e considerazioni

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La Juventus non va oltre l’1-1 in casa del Villarreal nella gara d’andata degli ottavi di Champions. I bianconeri giocano un primo tempo tatticamente perfetto e si portano in vantaggio dopo appena 30 secondi con Vlahovic. L’ottima prestazione prosegue anche nella parte iniziale della ripresa, lasciando intravedere la possibilità di sfatare la maledizione degli ultimi anni. Tuttavia, l’illusione dura poco, perché gli spagnoli colpiscono a metà del tempo con Parejo, bravo a sfruttare l’unica grave amnesia difensiva della Vecchia Signora. Tutto è rimandato alla gara di ritorno del 16 marzo: chi vince all’Allianz accede ai quarti. Riviviamo insieme Villarreal-Juventus attraverso la nostra analisi tattica. Iniziamo, come sempre, dalle formazioni.

La squadra di Emery scende in campo col consueto 4-4-2. In porta c’è Rulli, protetto dalla retroguardia composta da Foyth, Albiol, Pau Torres e Pedraza. Parejo e Capoue giocano in mezzo al campo, con Moreno e Chukwueze esterni. In attacco la coppia di finti centravanti Danjuma e Lo Celso.

Anche la Juventus viene presentata con un 4-4-2. Szczesny tra i pali, linea difensiva con De Sciglio e Alex Sandro sulla fasce e De Ligt e Danilo centrali. A centrocampo, Cuadrado e McKennie larghi e Rabiot e Locatelli in mezzo. Davanti il tandem Morata-Vlahovic.

Primo tempo: Vlahovic colpisce dopo 30 secondi

Fin dai primissimi istanti, è chiaro quale sarà il copione della gara: maggiore possesso palla per gli spagnoli e Juventus in attesa. Il piano tattico non cambia, nonostante i bianconeri colpiscano a freddo. Azione del Villarreal interrotta da Danilo, che senza esitare lancia subito verso Vlahovic. Il serbo vince il duello contro Albiol e Torres e fredda Rulli con un preciso diagonale dopo appena 30 secondi. L’ex-Fiorentina mette così a segno la rete più veloce nella storia della Champions per la Vecchia Signora, nonché la sua prima all’esordio assoluto nella competizione. Prima di lui con questa maglia, c’erano riusciti due del calibro di Del Piero e Trezeguet. Proseguiamo la nostra analisi tattica focalizzandoci sulla diversa organizzazione presentata da Villarreal e Juventus nei primi 45 minuti.

Villarreal-Juventus (1-1): analisi tattica e considerazioni

Analisi tattica Villarreal-Juventus: i bianconeri

A dispetto della formazione presentata prima del match, la Juventus non si schiera specularmente agli spagnoli. Allegri disegna piuttosto un 3-5-2, molto evidente soprattutto in fase di non possesso. De Ligt è il perno centrale della retroguardia, con Alex Sandro sul centro-sinistra e Danilo dall’altra parte. Cuadrado e De Sciglio sono i “quinti”, pronti ad abbassarsi sulla linea di difesa quando la palla è del Villarreal. A centrocampo, McKennie fa la mezz’ala destra e non l’esterno a sinistra. Unica conferma è la coppia d’attacco.

Nel primo tempo, la Juventus decide di lasciare il possesso ai padroni di casa, a maggior ragione dopo essere passata in vantaggio alla prima azione. I bianconeri difendono molto bassi a protezione dell’area. Tengono le linee di difesa e centrocampo ben strette, chiudendo qualsiasi spazio centrale e costringendo la squadra di Emery a cercare sfogo sugli esterni. Anche su questo lato del campo, però, l’organizzazione di Allegri è impeccabile, perché la difesa si posiziona a 5, coprendo le fasce sia con i terzini che con i raddoppi delle mezz’ali. L’atteggiamento di bianconeri è ottimo e concedono davvero pochissimo.

Siccome gli spagnoli pressano alti e occupano la metà campo con tanti giocatori, la Juventus trova difficoltà nell’impostare dal basso. Così, la soluzione principale è il lancio immediato in avanti su Vlahovic, come in occasione de gol. La velocità e l’abilità nel proteggere il pallone spalle alla porta del serbo sono fondamentali per far respirare la squadra. Inoltre, Albiol fatica a contenerlo. Dopo i primi 15 minuti di rintanamento, la Juventus riesce a venire fuori con azioni più manovrate e a rendersi nuovamente pericolosa dalle parti di Rulli. Determinanti sono la personalità e la qualità di Locatelli, che con sangue freddo gestisce i ritmi e congela il possesso. 

L’azione parte sistematicamente da destra, con Cuadrado largo e McKennie in sovrapposizione ad allungare la squadra. Con gli spagnoli tutti sbilanciati su quel lato, la Juventus trova grande spazio sulla sinistra, dove De Sciglio può salire indisturbato, con i cambi di gioco. Per diversi minuti, i bianconeri prendono il dominio territoriale e arrivano con buona facilità in area, ma difettano di cattiveria e precisione per colpire nuovamente. Soprattutto con Morata, che parte leggermente dietro rispetto a Vlahovic ed è pronto a seguire l’azione, partendo leggermente defilato. In più, lo spagnolo offre un preziosissimo contributo in ripiegamento, fungendo da quarto di centrocampo a sinistra in fase di non possesso.

Villarreal-Juventus (1-1): analisi tattica e considerazioni

Il primo tempo della Juventus è pressoché perfetto. Col passare del tempo, i bianconeri alzano anche la pressione, andando a prendere i centrocampisti avversari uomo su uomo e seguendo le punte fin nella loro metà campo. Il lavoro di copertura è eccellente, così come le marcature preventive, grazie alla difesa a 5 che garantisce sempre la superiorità numerica nei pressi dell’area.

Analisi tattica Villarreal-Juventus: gli spagnoli

La squadra di Emery è costruita per tenere in mano il pallino del gioco e sfrutta molto le corsie esterne, come vi mostriamo nella nostra analisi tattica di Villarreal-Juventus. Colpiti a freddo, gli spagnoli portano subito tanti uomini nella metà campo avversaria. Il pressing è feroce e impedisce ai giocatori bianconeri di ricevere e giocare con calma il pallone. 

Con gli spazi centrali completamente intasati dalle linee strette degli ospiti, il Villarreal è costretto a ricorrere necessariamente al gioco sulle fasce. Soprattutto sulla sinistra, dove Pau Torres si sgancia per iniziare l’azione. Il terzino Pedraza, poi, gioca praticamente sulla linea degli attaccanti, in sovrapposizione a Moreno. A destra, invece, Foyth rimane un po’ più bloccato, mentre l’esterno di centrocampo Chukwueze è decisamente più vivo e con la sua rapidità crea qualche problema a De Sciglio. Nei primi 15 minuti, gli spagnoli costruiscono le due palle-gol più nitide proprio sfondando sugli esterni. Ma col passare del tempo, finiscono per perdere di efficacia. Mancando un riferimento di peso lì davanti, non è possibile arrivare sul fondo per crossare, mentre De Sciglio comincia a prendere le misure al suo diretto avversario, anticipandolo ripetutamente.

Villarreal-Juventus (1-1): analisi tattica e considerazioni

Per alternare trame di gioco fondamentalmente orizzontali, il Villarreal prova a sparigliare un po’ le carte del suo assetto. Moreno viene a giocare molto più centralmente, portando così parità numerica in mezzo al campo. Al tempo stesso, Lo Celso prova a entrare nel vivo, abbassandosi ad inizio azione e per poi attaccare alle spalle i mediani bianconeri. Ciò che resta, però, è solo tanto possesso palla e anche abbastanza sterile.

Secondo tempo: la Juve rallenta e il Villarreal ne approfitta

La ripresa inizia con Bonucci in campo al posto di Alex Sandro. L’analisi tattica del secondo tempo di Villarreal-Juventus presenta una situazione invertita rispetto alla prima frazione. I bianconeri cominciano con un pressing molto più alto e, in generale, col baricentro spostato decisamente più in avanti. Questo atteggiamento produce maggiori recuperi e la possibilità di ripartire già con molti uomini sulla trequarti. Gli spagnoli, messi in difficoltà, sono costretti ad abbassarsi e a ricorrere ai lanci lunghi verso Danjuma per uscire dalla pressione.

La Juventus però, copre ancora una volta molto bene il campo in entrambe le fasi e arriva a concludere con facilità. McKennie è il jolly del mazzo di Allegri. Oltre a correre tanto, è bravo a portare sovrapposizioni a Cuadrado a inizio azione, per andare poi a inserirsi in area una volta che il lato d’attacco viene ribaltato. L’ottimo avvio degli ospiti dura però fino all’ora di gioco e senza aver portato al gol del raddoppio. Il tasso agonistico sale decisamente e la Juventus finisce piano piano per tornare ad abbassarsi. Finché, al minuto 66, gli spagnoli trovano il gol del pareggio. Senza centravanti di ruolo, la rete arriva grazie all’inserimento di un centrocampista, Parejo, che si ritrova inspiegabilmente da solo in area, infilandosi in una voragine lasciata dalla difesa juventina.

Villarreal-Juventus (1-1): analisi tattica e considerazioni

La squadra di Allegri accusa un po’ il colpo e comincia a perdere uomini chiave per infortuni e stanchezza. Entrano Arthur, Zakaria e Pellegrini per Locatelli, McKennie e De Sciglio. Subìto il pari, la Juventus non riesce più a ripartire, mentre gli spagnoli prendono coraggio. La palla si muove velocemente tra i piedi degli amarillos, mentre i bianconeri commettono errori banali a ripetizione. Con un po’ più di spazio, sale in cattedra con la sua qualità Lo Celso, che si abbassa tanto, anche per portare fuori posizione De Ligt. Solo nel finale, la Juventus riesce a innescare Vlahovic per un ultimo guizzo, ma Rulli è bravo a neutralizzarne la conclusione. Dopo 4 minuti di recupero e altrettanti cambi negli spagnoli, l’arbitro Siebert manda tutti negli spogliatoi. 

Analisi tattica Villarreal-Juventus: le considerazioni finali

La squadra di Emery, nonostante qualche difficoltà strutturale, come l’assenza di un centravanti di peso, dimostra di essere una squadra tosta. Personalità, idee chiare e qualità tecnica sono le principali caratteristiche degli spagnoli, grazie alle quali riescono a strappare il pari dopo una partita tutt’altro che facile. A Torino non sarà facile, ma l’ex tecnico dell’Arsenal ha dalla sua una notevole esperienza in campo internazionale, per cui ci sarà da lottare per altri 90 minuti.

Un’ora di partita assolutamente impeccabile per la Juventus. Umiltà, spirito di sacrificio, ma anche cinismo e attenzione maniacale. Gli ingredienti giusti per la più classica delle ricette di Allegri: pragmatismo e minimo sforzo. Purtroppo però, l’ennesima vittoria di corto muso viene bruscamente interrotta da una gravissima disattenzione difensiva. Per qualificarsi ora serve un unico risultato, la vittoria. Un traguardo non proibitivo se la squadra saprà ripetere la stessa prestazione in termini di applicazione, beneficiando anche del favore del pubblico. Servirà però anche un po’ più di qualità e cattiveria negli ultimi 20 metri per azzannare la giugulare quando se ne ha occasione. Per questo motivo è indispensabile il recupero di Dybala, l’uomo che può apportare quella qualità necessaria per una partita d’assalto.

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