In Germania a Pforzheim, il 7 aprile 1993, da due genitori italiani nasce Vincenzo Grifo. Quando ha solo 4 anni inizia a muovere i primi passi nel calcio, giocando per la squadra della sua città. Dopo la trafila alle giovanili passa al Karlsruhe, in 2. Bundesliga. Da qui parte la sua scalata nel mondo dei professionisti. Vincenzo gioca bene e con continuità, appare da subito una giovane promessa tanto che nel luglio 2012 a contenderselo sono Hoffenheim e Lazio. La squadra tedesca se lo aggiudica e in un primo momento lo colloca nella seconda squadra, ma già ad ottobre fa il suo esordio in Bundesliga. Da lì a pochi giorni arriverà subito un rinnovo di contratto, a riprova che il suo valore non è mai stato messo in discussione.
Vincenzo Grifo, tra i prestiti e l’affermazione
Nel 2014 fatica trovare spazio, così va in prestito prima alla Dynamo Dresda, e poi al Francoforte, squadra in cui riuscirà a trovare continuità e in cui si affermerà come giocatore di assoluta sicurezza. Dopo 33 presenze e 7 gol in campionato, il Friburgo si assicura le sue prestazioni, comprandolo a titolo definito per 1 milione e mezzo. La prima stagione con il Friburgo è trionfale, mette a segno 14 reti e 15 assist, numeri da capogiro che aiutano la squadra a raggiungere la promozione in Bundesliga. Nella massima serie tedesca ha un buon impatto, nella prima stagione tocca quota 30 partite giocate e 6 gol.
Il Borussia Mönchengladbach lo vuole e lo acquista per 4 anni, ma dopo una sola stagione fa ritorno all’Hoffeneim. Qui avrà il primo grande palcoscenico: la Champions League, in cui esordirà contro lo Shakhtar Donetsk. Lo stesso anno, la gioia più grande: l’esordio in Nazionale maggiore. Roberto Mancini, infatti, lo stima molto e lo convoca, e nell’amichevole contro gli Stati Uniti lo fa esordire con la maglia numero 10.
Rimane all’Hoffeneim fino alla finestra invernale di mercato, sessione in cui fa ritorno al Friburgo, squadra in cui milita attualmente. Ieri sera la prima doppietta in Nazionale, che lo ha fatto conoscere ai più e ha dimostrato quanto sia un giocatore di assoluta qualità. Il c.t. Mancini l’ha sempre preso in considerazione, e se queste sono le prestazioni capiamo bene il perché.