L’ormai ritirato e dolce ex conoscenza del campionato di Serie A, Mirko Vucinic, è stato condannato dal tribunale di Lecce per evasione fiscale. La pena richiesta è inizialmente stata di due anni di reclusione con il beneficio della sospensione della pena. Stando a quanto riportato da Sport Mediaset, il giudice competente ha disposto un ulteriore risarcimento danni non patrimoniali per l’Agenzia delle Entrate. Altro atto del giudice, infine, è stato quello di chiedere la confisca dei beni per una somma di circa 6 milioni di euro. Pensare, poi, che inizialmente il pubblico ministero della procura salentina aveva avanzato una richiesta di condanna a 4 anni di reclusione.
Evasione fiscale: Vucinic tra avvocato e ricorso in Appello
In aiuto, per nome e per conto dell’ex Juventus e Roma (su tutte) Mirko Vucinic sul tema della presunta evasione fiscale si è da subito fatto valere l’avvocato difensore Antonio Savoia. Quest’ultimo rivendicò l’assoluzione dell’attaccante per insussistenza di reato anticipando il ricorso in Appello. Perché il classe 1983 ha sulle proprie spalle la forte condanna di aver evaso fiscalmente il nostro Paese?
Secondo l’accusa nell’intervallo di tempo che va dall’anno 2014 al 2017 Vucinic non avrebbe versato imposte di redditi a fronte di un compenso equivalente a 13,5 milioni di euro. Nonostante l’attaccante in quel periodo militava nella squadra emirata dell’Al Jazira Club e percepiva tale ingente compenso in maniera legale, il soprannominato “Zorro” ha erroneamente mantenuto la propria cittadinanza in Italia.
La prima inchiesta da parte della Guardia di Finanza risale al 20 novembre del 2019, stessa in cui la medesima eseguì il sequestro per equivalente. Quello che, invece, sarà il verdetto di primo grado sancirà la conclusione dell’inchiesta originaria, dando una possibile modifica drastica in riduzione riguardo le pene imposte. Che il mancato versamento delle imposte sui redditi sia stato solo frutto di un errore o meno poco cambia al momento. La speranza è quella che Vucinic non abbia sporcato la propria immagine da grande ex calciatore e che, però, la legge compia i propri doveri.