Il 2020 sarà senz’altro un anno da cancellare un po’ per tutti ma sicuramente un po’ meno per Wladimiro Falcone, portiere del Cosenza. All’estremo difensore classe ’95, infatti, quest’anno disgraziato ha portato in dote l’esordio in serie A con la maglia della Sampdoria, ma non solo. Dopo il rinnovo con i blucerchiati, infatti, Falcone si è trasferito in prestito al Cosenza in serie B e, in poche partite, si è già conquistato l’appellativo di portiere-eroe. Prima i tre rigori su quattro parati nel turno di Coppa Italia contro l’Alessandria, che sono valsi il passaggio del turno per i rossoblù, poi la prestazione superlativa nel derby di Calabria. Contro la Reggina, infatti, il portiere del Cosenza ha parato un rigore a El Tanke Denis e compiuto almeno altri quattro interventi miracolosi.
Falcone ed il legame con la Sampdoria
«Dal primo giorno che ho messo piede a Bogliasco, dieci anni fa, mi sono detto “voglio esordire con questa maglia, la più bella del mondo“». In queste parole, pronunciate da Falcone dopo l’esordio in serie A contro il Milan, c’è tutto il legame del giocatore con la Sampdoria. Ma riavvolgiamo il nastro. È l’estate del 2011 quando Wladimiro, 16 anni da poco compiuti, viene prelevato dai blucerchiati. Al tempo, il giovanissimo pipelet romano, militava nella polisportiva Vigor Perconti, società della periferia della Capitale. A due passi dalla bretella della A24, Falcone probabilmente sognava di prendere il raccordo e arrivare a Trigoria, nella squadra della sua città, quella per la quale ha sempre tifato. Invece, trasferendosi a Genova, inizia la trafila nelle giovanili doriane, facendosi notare già da allora per le sue doti da pararigori nel campionato Allievi. Dopo l’esperienza con gli Allievi (con cui vince anche uno scudetto), il ragazzone di 195 cm conquista presto la stima dell’allora tecnico della primavera Enrico Chiesa.
La lunga gavetta in serie C
Ma è il 2014 a segnare la svolta per Falcone. Quell’anno arrivano, infatti, sia la convocazione in Nazionale under-19 e, soprattutto, quella in prima squadra; Siniša Mihajlović (che qualche tempo dopo, con Donnarumma, avrebbe dimostrato di vederci lungo con i portieri) lo sceglie come terzo portiere per la prima squadra. Poiché chiuso dalla presenza di portieri ben più esperti, la Sampdoria decide saggiamente di mandare il ragazzo in prestito a farsi le ossa. Inizia così una lunga gavetta che lo porta a calcare i campi di serie C (con le maglie di Como, Savona, Livorno, Bassano, Gavorrano e, infine, Lucchese). «Ho sempre fatto la serie C, molta gavetta, ritengo mi sia servito tantissimo. Vengo qui con la testa giusta, sono maturato, mi sento un professionista e spero di dare una mano». Sono queste le parole con le quali Falcone si è presentato a Cosenza.
Dalla salvezza in Serie C all’esordio in Serie A
Senza pretendere un posto da portiere titolare, nonostante quel sogno realizzato qualche mese prima. Rientrato alla base genovese, dopo aver contribuito in maniera determinante alla salvezza della Lucchese (anche qui, tanto per cambiare, parando tre rigori), la Sampdoria ha voluto premiare la dedizione del giovane portiere. Claudio Ranieri lo ha scelto come portiere titolare per le gare contro Brescia e Milan. Prestazioni sfortunate dal punto di vista del risultato, ma che Falcone non dimenticherà mai. «Esordire in serie A è un sogno che ho realizzato, grazie alla società e a Ranieri».
Falcone, tra Cosenza e Samp: presente e futuro
Fresco di rinnovo fino al 2024, Falcone ed il suo agente hanno sempre avuto le idee chiare sul percorso da intraprendere. «Spero in una stagione da protagonista in serie B», aveva dichiarato il suo agente Giulio Meozzi lo scorso agosto. Ed effettivamente, tutto procede secondo i piani. A Cosenza, Falcone sembra aver trovato la piazza ideale per consacrarsi definitivamente. La partita da protagonista contro la Reggina lo ha confermato e Wladimiro probabilmente già sa di essersi conquistato un posto speciale nel cuore dei tifosi calabresi (come dimostrano i meme che il portiere posta simpaticamente sulla propria pagina Facebook).
Si prospetta un’annata dura per Falcone e per i Lupi del Cosenza, abituati a lottare fino all’ultimo per la salvezza. Ma con un pararigori così i tifosi rossoblù sanno che la propria porta è un po’ più al sicuro.