Il mondo del calcio regala moltissime sorprese e, spesso, si conferma crudele. Ci sono, infatti, tanti calciatori che, dopo uno splendido inizio, vengono stroncati da diversi infortuni, senza più riuscire a salire su quel treno che porta al successo. Questo è il caso di Giuseppe Rossi, il “Pepito” dimenticato da tutti, che tra infortuni e occasioni perse, è finito con il ritrovarsi svincolato all’età di 35 anni, fuori dal giro delle nazionali già da otto anni e lontano dai campionati più prestigiosi da almeno quattro stagioni. Un crollo improvviso e poi un lento, e dolorosissimo, declino.
Giuseppe Rossi: una scommessa persa
Nato a Teaneck il 1 Febbraio 1987, muove i suoi primi passi nelle giovanili, prima del N. J. Stallions, poi del Parma e poi del Manchester United, con quest’ultima troverà l’esordio tra i professionisti. Un giovane attaccante italiano – con cittadinanza americana – con un sogno ben preciso, diventare un campione. Passione, quella del calcio, ereditata dal padre, allenatore di calcio ed insegnante di lingue (italiano e spagnolo), come la mamma italiana. Infatti a 12 anni si trasferisce a Parma, prima di cominciare la sua avventura.
Con i Red Devils gioca dal 2004 al 2006, scendendo in campo solo nella seconda stagione, contando in tutto 14 apparizioni e 4 sigilli. Ottiene anche la vittoria della Carabao Cup. Nonostante un discreto impatto, passa in prestito al Newcastle, dal 2006 al Gennaio 2007. Con gli inglesi non brilla, segnando appena un gol in 13 presenze. La seconda parte di stagione la vive a Parma, evidenziando un talento puro. Il 21 Gennaio realizza il gol al debutto in Serie A, sigillo grazie al quale i ducali vincono di misura sul Torino, poi arrivano due doppiette, contro Fiorentina e Messina. Conclude la sua avventura con 9 gol in 20 gettoni.
Il suo ottimo rendimento lo porterà ad essere cercato da tutti e, pertanto, il Manchester United lo venderà per 11 milioni di euro al Villarreal, passando così in Liga. Nonostante i suoi 20 anni, Giuseppe Rossi sta già mostrando tutto il suo carattere, grazie ad un talento sopra alla media e quella voglia di realizzarsi. La sua duttilità, poi, ne fa un giocatore utilissimo. Da seconda punta ad esterno, sempre con il vizio del gol. Anche nel campionato spagnolo segna all’esordio, siglando così un record: Pepito Rossi è infatti riuscito a fare gol al debutto in tutti e tre i campionati in cui ha giocato, ovvero Premier League, Serie A, Liga.
Gioca con la maglia del Villarreal per sei stagioni e mezzo, dal 2007/2008 al Gennaio 2013, sempre nella massima serie, fatta eccezione per l’ultima parentesi. Il contributo, in termini di gol, è sempre altissimo e il giocatore classe ’87 si dimostra in grado di giocare ad alti livelli, tra campionato e coppe europee. Dopo un’ottima annata (2009/2010) con 12 gol in 30 gare e il quinto posto in classifica, l’attaccante italiano giunge al suo miglior momento, forse l’anno che più di tutti ha messo in mostra – confermando – la sua classe, ovvero il 2010/2011. Rossi realizza infatti ben 32 gol stagionali, di cui 18 in campionato, 3 in Coppa del Re e 11 in Europa League, diventando il miglior marcatore nella storia del club. Quasi vicini all’impresa, gli spagnoli abbandonano l’Europa League in semifinale.
Il 26 Ottobre 2011 arriva il suo primo grande stop, nel match contro il Real Madrid. Giuseppe Rossi è vittima di un brutto infortunio, ovvero la rottura del legamento crociato destro. Rientro previsto è di 6 mesi ma le tempistiche si allungano a causa di un secondo infortunio, il 13 Aprile 2012, che colpisce il medesimo ginocchio. Un calvario che sembra interminabile e che mette ko il giovane talento. Il Villarreal, senza di lui, non riesce a brillare e subisce addirittura la retrocessione in Segunda Division.
Giuseppe Rossi saluta così tifosi e squadra, dopo aver regalato numerose gioie, con 82 gol segnati in 192 partite, diventando il miglior marcatore del Villarreal nelle competizioni europee (con ben 21 reti).
Le annate con la Fiorentina
Nonostante il lunghissimo stop, per Giuseppe Rossi c’è ancora una possibilità che prende il nome di Fiorentina. Il club toscano si assicura infatti le sue prestazioni per 10 milioni di euro più 6 di bonus. Con la maglia numero 49, il giovane calciatore – tra Gennaio e Giugno 2013 – segna appena una presenza. Rimarrà poi a Firenze per circa 4 anni, contando anche il prestito breve.
Il suo primo sigillo con la Viola arriva il 26 Agosto 2013, ai danni del Catania alla prima giornata di campionato, quasi due anni dopo il suo ultimo sigillo (il 1 Ottobre 2011). Da lì sembra sbloccarsi con una doppietta in Europa League e una pazzesca tripletta contro la Juventus, dopo una rimonta assurda (da 0-2 a 4-2). Le cose sembrano andare per il meglio finché un altro infortunio al medesimo ginocchio complica le cose, il 5 Gennaio 2014. Fuori 4 mesi, riesce a rientrare per le ultime battute, dando ancora il suo contributo. Ben 17 gol in 24 presenze, nonostante le difficoltà.
La nuova stagione si apre subito con uno stop che sembra essere meno serio del previsto. Da un affaticamento si passa ad una contrattura, fino all’operazione al già malconcio ginocchio destro, con uno stop lungo un anno. Ritorna direttamente nel 2015, ma gioca 16 partite siglando due gol, prima di essere mandato in prestito al Levante. In pochi mesi, in Liga, si fa valere realizzando 6 gol in 17 partite. Nell’Agosto 2016 torna a Firenze, gioca una partita e si ferma ancora, stavolta per un infortunio al ginocchio sinistro. Per lui allora è tempo di partire. Appena 19 gol in 42 gettoni con il rammarico dovuto agli infortuni.
Un futuro sfumato
Dal 2016 al 2022 gira ben quattro compagini, con in mezzo un lungo periodo di stop.
Da svincolato, si accasa al Celta Vigo per la stagione 2016/2017, mettendo a segno 6 gol in 29 gettoni. Nell’annata successiva torna in Italia per vestire la maglia del Genoa. Ritrova il gol – proprio contro la Fiorentina – ma dopo un solo anno rimane di nuovo svincolato, con appena un sigillo in dieci gare. Il 25 Settembre 2018, a seguito di alcuni test anti-doping, il calciatore classe ’87 risulta positivo ad una specifica sostanza, ma viene soltanto sanzionato.
Dopo un periodo di “pausa forzata”, a Gennaio 2019 passa al Real Salt Lake, in MLS. Gioca circa 7 partite trovando una rete, rimettendosi però in forze. Nel 2021/2022 fa ancora ritorno in Italia, stavolta in Serie B con la SPAL. Di gol ne arrivano 3 in 14 partite, con la compagine ferrarese che rimane in cadetteria.
Una breve – ma piacevole – parentesi anche quella con la maglia azzurra. Dal 2008 al 2014 Giuseppe Rossi ha infatti disputato 30 partite, trovando la rete in 7 circostanze, due delle quali in Confederations Cup (nel 2009), diventando – insieme a De Rossi e Balotelli – primatista dell’Italia in questa competizione.
Nonostante le tante soddisfazioni e i numerosi squilli, i diversi – e ripetuti – infortuni al ginocchio hanno leso la carriera di Giuseppe Rossi che avrebbe potuto fare molto di più. A 35 anni, l’attaccante italiano si ritrova svincolato e dimenticato da tutti, con un senso di amarezza che colpisce anima e corpo.
Un talento puro che non è riuscito a confermarsi, un futuro sfumato che non tornerà più.