Top Player in Arabia Saudita: vediamo in modo più approfondito il nuovo fenomeno mondiale del pallone che sta caratterizzando questi mesi.
Col Mondiale di Qatar 2022, vinto dall’Argentina sulla Francia ai rigori, il mondo del pallone europeo ha iniziato a fare i conti in maniera ancor più importante con i paesi che hanno a disposizione i petrol-dollari. Il calcio europeo, infatti, già fa da anni sta facendo i conti con questa realtà. Dopo le acquisizioni di club come Manchester City e PSG da parte di sceicchi, le risorse di questi magnati hanno modificato il corso della storia con squadre modeste portate in pochi anni alla ribalta. Il tutto spesso attraverso acquisti faraonici al solo scopo di fare da sponsor ai mondiali in Qatar. Basti pensare al PSG delle meraviglie costruito da Al-Khelaifi.
Il Presidente del club, infatti, prima del mondiale nel suo paese disponeva delle stelle di Brasile, Francia e Argentina ossia Neymar, Messi e Mbappé.
Arabia Saudita – Top player: dopo il Qatar anche l’ Arabia vuole il Mondiale
Al termine della rassegna in Qatar, anche l’Arabia Saudita ha deciso di fare le cose in grande. L’obiettivo è quello di vedersi assegnare in tempi brevi la rassegna Mondiale. Si parla addirittura già per l’edizione del 2030 per cui l’assegnazione ci sarà nel 2024.
Proprio per questa ragione, il PIF, Public Investment Found, uno dei fondi sovrani più grandi al mondo, che detiene azioni di società di vario genere, come ad esempio il 5% della quota di Uber, ha iniziato ad interessarsi anche al calcio. Questo è dimostrato dalle acquisizioni della maggioranza dei principali club Sauditi, come Al-Ittihad, Al-Nassr, Al-Hilal e Al-Ahli. Tutto ciò, oltre ad aver già manifestato interesse verso il calcio inglese, vista l’acquisizione del Newcastle, portato dopo un solo anno ai piani alti della Premier.
La crescita costante di questi investimenti ha un piano ben delineato dietro. Lo scopo stabilito dal piano del governo è quello di riuscire, attraverso il programma Saudi Vision 2030, a far sì che il PIF sia il più grande fondo sovrano al mondo.
In quest’ottica sono da inquadrare le acquisizioni a cifre incredibili che, da gennaio in avanti, stanno caratterizzando il calciomercato in direzione Arabia.
Ronaldo, Benzema e non solo: l’Arabia Saudita è la nuova El Dorado del pallone per i top player?
L’arrivo in pochi mesi in Arabia Saudita di campionissimi come Cristiano Ronaldo (5 palloni d’oro) e Karim Benzema, attuale pallone d’oro in carica, ha indubbiamente spostato parte dell’attenzione e dell’attrazione verso questa lega.
Contratti faraonici da più di 100 milioni di stipendio annuo hanno portato il portogheseall’Al-Nassr mentre il francese all’Al-Hittihad. Milioni e milioni di euro che comprano la competitività di campioni assoluti per andare in una lega notevolmente inferiore o inizio di un cambiamento?
La lega araba inizialmente era attrazione per giocatori a fine carriera che volevano strappare gli ultimi vantaggiosi contratti, mentre ora lo scenario potrebbe cambiare.
L’acquisto di un altro svincolato d’oro come Kanté, sempre dall’ Al-Hittihad di Benzema, e i tentativi per giocatori top dei rispettivi campionati (come per i 55 milioni di Rubén Neves dal Wolverhampton), spingono a vedere questa come volontà di investire pesantemente non solo su svincolati di lusso a fine carriera, ma anche su giocatori nel pieno della loro attività.
Ciò, se ripetuto in poco tempo, potrebbe trasformare il campionato rendendolo ultra-competitivo a suon di ingaggi alti e prezzi di cartellini a cui difficilmente i club europei, non posseduti da sceicchi, possono rifiutare di cedere i propri pezzi pregiati. Le ultime notizie infatti parlano di nuovi tentativi di affondo da parte di club arabi su big del calcio europeo.
Nel mirino delle sirene arabe sarebbero finiti in ordine di tempo Koulibaly e Ziyech del Chelsea e Marcelo Brozovic dell’Inter.
Arabia Saudita – Top player: c’è chi dice no!
Nonostante proposte incredibili sotto il profilo economico, ci sono giocatori e tecnici che non cedono alle lusinghe del mondo arabo.
Tra i rifiuti eccellenti di queste prime fasi del mercato troviamo quello di Romelu Lukaku. Il calciatore belga, scaduto il prestito annuale all’Inter, vorrebbe farvi ritorno, poiché a Milano dice di sentirsi a casa. Anche se il Chelsea troverebbe più vantaggio in una cessione in Arabia Saudita, la sua volontà sembra chiara.
Altro caso è quello di Wilfred Zaha, che vorrebbe continuare a giocare in Europa dopo la scadenza del suo contratto con il Crystal Palace. Infine c’è da parlare di Luis Alberto il quale, dopo un iniziale avvicinamento, sembra aver rifiutato il trasferimento in Arabia.
Noto anche il rifiuto del tecnico giallorosso Mourinho che ha ascoltato gentilmente la proposta recapitatagli salvo declinarla per rimanere alla guida della sua Roma in un calcio più competitivo.
Dunque, almeno per ora, si può dire che i petrol-dollari non riescono a comprare chiunque, e c’è chi ancora per ambizione, blasone, o semplicemente cuore decide di rimanere nel calcio europeo.
Arabia Saudita – Top player, critiche Ceferin: paura che la “sua” Champions perda appeal?
Il presidente della UEFA, Aleksander Ceferin, parlando a NOS non è apparso preoccupato dalla fuga di top player verso l’Arabia Saudita. Lo sloveno, anzi, ha criticato apertamente il modus operandi in atto dalla lega araba.
Ceferin sostiene che la strategia messa in piedi sia completamente sbagliata, poiché invece di comprare ed investire su calciatori in là con gli anni, la modalità migliore per svilupparsi adeguatamente nel mondo del calcio sarebbe investire nelle proprie strutture, nel progresso dei propri tecnici e dei giocatori, per non ripetere l’errore fatto in passato da MLS e dal campionato cinese.
Parole che suonano però anche come timore. La paura, infatti, è che la nuova Champions League tanto reclamizzata da Ceferin, con format innovativo in partenza nella stagione 2024-2025, che doveva fermare il progetto Superlega, si vada a rivelare in realtà un flop proprio per la fuga verso il campionato arabo di tanti campioni.
È tutto oro quello che luccica?
A vedere gli stipendi in Arabia Saudita dei top player si potrebbe pensare che tutti i giocatori del campionato stiano bene economicamente. Ebbene, a sorpresa, così non è.
Negli ultimi mesi ci sono state oltre 50 controversie finite sul tavolo della FIFA. Queste sono state risolte a favore dei giocatori che non ricevevano gli stipendi. “Il mancato pagamento è un problema ricorrente”, questa è stata la denuncia del sindacato internazionale FIFPRO (fonte: calcioefinanza.it).
È questo qui il lato oscuro della luna araba
Se non ci si chiama Cristiano Ronaldo o Benzema o Kantè ma più banalmente si è un giocatore medio come l’ex capitano del Nottingham Forrest Grabban o il brasiliano Petros, per veder pagati i propri stipendi si deve appunto ricorrere a controversie legali.