Carlo Mazzone, l’allenatore recordman di panchine in A è morto ad 86 anni

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Carlo Mazzone, grande ex allenatore, purtroppo è morto oggi, 19 agosto 2023, all’età di 86 anni. Giocatore prima per ben 13 stagioni, allenatore poi per quasi 40 anni, l’impronta di Mazzone nel mondo del calcio italiano rimane indelebile.

Mazzone, infatti, per tantissimo tempo da allenatore ha fatto la storia sulle panchine italiane in cui ha allenato, entrando nel cuore della gente. Grazie alla sua genuinità e spontaneità è amato da tantissimi tifosi italiani. 

Riassumere in poche righe la sua immensa carriera seppur priva di grandissimi trofei vinti, è un’ardua impresa.

Al tempo stesso ci si può provare attraverso i numeri ed alcuni grandi campioni a cui ha donato una carriera incredibile grazie alla propria sapienza. 

Recordman di panchine e varie squadre allenate in Italia: ecco chi è stato Carlo Mazzone da allenatore

Appesi gli scarpini al chiodo nel 1969 dopo una carriera da onesto difensore tra Roma, Latina, Spal, Siena ed Ascoli, Carlo Mazzone proprio dalla squadra delle Marche inizia la sua carriera da allenatore

Mazzone dopo vari anni all’Ascoli tra giovanili e prima squadra va alla Fiorentina dove vince la coppa Anglo-Italiana nel 1975. 

Le parentesi migliori e più significative da mister sono poi oltre al ritorno all’Ascoli dal 1980 al 1984, quelle al Cagliari guidato in due occasioni, al Bologna guidato in ben 3 occasioni vincendo l’Intertoto nel 1998, e nella sua Roma.

Carlo Mazzone, l'allenatore recordman di panchine in A è morto ad 86 anni

Fondamentale inoltre anche Brescia nella carriera di Mazzone, che ha terminato di allenare nel 2006 al Livorno. 

Ogni tappa della sua carriera è stata comunque importantissima per il tecnico romano,  recordman di presenze da allenatore in Serie A con 797 panchine totali

Altro record detenuto da Mazzone è poi quello delle panchine in Italia nelle varie categorie, ben 1278.  

Per lui sono arrivati, negli anni, inoltre importanti riconoscimenti, come la Panchina d’Oro alla carriera nel 2002 e la tribuna est dello stadio dell’Ascoli che porta il suo nome.

Altro importante riconoscimento nei suoi confronti è l’inserimento nella Hall of Fame del calcio italiano. 

Carlo Mazzone decisivo come allenatore per la carriera di molti fuoriclasse italiani

Mazzone come mister ha poi segnato la carriera di alcuni tra i più grandi calciatori italiani della storia. Infatti, grazie alle sue sapienti lezioni Sor Carletto è stato come un secondo padre per campioni del calibro di Totti, Pirlo e Baggio. 

Totti ha ripetuto più volte di quanto Mazzone sia stato determinante nella sua crescita come calciatore. Infatti, Sor Carletto ha usato col Pupone, allenato quando era ancora un ragazzino, bastone e carota, aspetti fondamentali nella gestione del suo talento.

Carlo Mazzone, l'allenatore recordman di panchine in A è morto ad 86 anni

Per Pirlo conosciuto a Brescia, Mazzone è stato fondamentale in quanto ha cucito addosso ad Andrea il ruolo di regista anziché quello di trequartista. Questa mossa geniale ha cambiato la carriera di uno dei centrocampisti più forti della storia dell’Italia. 

L’intuizione si è rivelata vincente già dopo pochi mesi, quando un lancio di 60 metri di Pirlo agganciato divinamente da Baggio, ha permesso al Brescia di pareggiare contro la Juventus. 

Proprio per Baggio, Sor Magara è stato un tecnico fondamentale. Infatti, Baggio dopo vari infortuni, già nella fase discendente della carriera, ha trovato in Mazzone il tecnico ideale per divertirsi e divertire ancora.

Carlo Mazzone, l'allenatore recordman di panchine in A è morto ad 86 anni

Sotto la sapiente gestione dell’allenatore romano, a Brescia il Divin Codino ha scritto altre pagine memorabili della sua magnifica carriera.

Infatti, arrivato a Brescia dopo attriti con vari allenatori tra cui Sacchi, Lippi e Trapattoni, ha trovato finalmente un mister amante del suo talento che lo ha messo in condizione di brillare.

L’idea di Mazzone data dagli addetti ai lavori, dunque, è quella di di un padre più che un mister, che proprio per questo motivo è stato amato da tutti gli italiani indipendentemente dai colori del tifo. 

Nell’immaginario collettivo cosa resta di Mazzone?

Detto delle sue grandi capacità nel far rendere al meglio e proteggere i giocatori di talento, nell’immaginario degli italiani non può che rimanere la sua grande genuinità.

Questa caratteristica é rappresentata alla perfezione dalla corsa sotto la curva dell’Atalanta in un derby contro il suo Brescia, pareggiato all’ultimo proprio dalla squadra di Mazzone. 

Il gesto vero, spontaneo ed autentico compiuto rende Sor Carletto ancora più amato da tutti gli italiani appassionati di pallone. 

Da segnalare poi la presenza di Mazzone nel film “L’allenatore nel pallone 2” e il docufilm proprio sulla sua figura intitolato “Come un Padre”.

Il miglior trofeo vinto da Mazzone è probabilmente proprio questo, l’affetto e l’amore vero e sincero dei tifosi e dei suoi giocatori. 

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