Inter-Shakhtar 5-0, Conte: «Vogliamo stupire ancora»

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L’Inter di Conte rifila una cinquina strameritata allo Shakhtar Donetsk e raggiunge la finale di Europa League contro il Siviglia. Quella che alla vigilia sembrava una partita temibile, contro una compagine ucraina zeppa di talenti brasiliani molto abili nel palleggio, è sembrata quasi una passeggiata nel secondo tempo dopo una prima frazione di gioco equilibrata. Secondo tempo senza storia: i nerazzurri hanno fatto valere il cinismo in zona offensiva e la grande organizzazione che non ha permesso agli ucraini di palleggiare liberamente. Solo due tiri in porta per la squadra di Luis Castro, a dimostrazione del grande lavoro difensivo che Godin e compagni hanno fatto in questa stagione.

Ora i nerazzurri cercheranno la ciliegina sulla torta, ovvero la conquista del trofeo per la quarta volta nella loro storia a distanza di dieci anni dall’ultima finale europea, che portò in bacheca la terza Champions League e uno storico Triplete.

Inter-Shakhtar, Conte: «Giocato con coraggio, prestazione super dei ragazzi»

Al termine di Inter-Shakhtar Donetsk, il tecnico nerazzurro Antonio Conte è molto soddisfatto per aver vinto, dilagando, contro una squadra tosta. «Bisogna dire “bravi” ai ragazzi perché abbiamo raggiunto la finale battendo una squadra forte che abbiamo reso meno forte. Lo Shakhtar ha giocatori importanti e noi siamo stati bravi a non farli giocare, pressando a tutto campo e creando loro difficoltà. Loro sono bravi nel palleggio e nell’uno contro uno. Noi li abbiamo fatti correre e difendere e sappiamo che i giocatori brasiliani, bravi a palleggiare, fanno più fatica a difendere. Abbiamo giocato con coraggio e sono molto contento e soddisfatto, abbiamo disputato una gara europea nella giusta maniera. Tanti ragazzi stanno giocando per la prima volta questo tipo di partite e quindi stanno facendo esperienza giocando una competizione importante come l’Europa League, in cui ormai da tanto non riusciamo ad essere protagonisti».

Testa già all’avversario della finalissima: «Il Siviglia è una squadra di grande esperienza che ha vinto il trofeo quattro volte negli ultimi otto anni quindi è ferrata da questo punto di vista. Noi però abbiamo voglia, entusiasmo e voglia di stupire. Temevo la partita contro lo Shakhtar che rispetto tantissimo perché è una squadra forte. L’abbiamo fatta sembrare invece una squadra normale, c’è stata una prestazione super da parte nostra. Adesso dobbiamo recuperare le energie e prepararci per dare una gioia al popolo interista. I tifosi ci seguono con grande entusiasmo e sono orgogliosi di questi ragazzi che stanno dando l’anima. Ho sempre detto che bisogna uscire dal campo senza recriminazioni. Se gli avversari si dimostrano più forti è perché sono stati più bravi e non per demeriti da parte nostra».

Un finale di stagione dai grandi numeri

Sono passate quasi due settimane dallo sfogo del tecnico salentino dopo l’ultima gara di campionato, Atalanta-Inter 0-2. Quelle parole che potevano far presagire un addio a fine stagione, sembrano invece aver portato nuova linfa: «In quel momento sentivo determinate cose e le ho dette. Tutte le cose che dico sono costruttive senza voler offendere nessuno, e se vogliamo tornare protagonisti dobbiamo attraversare alcuni step. Non sono una persona politica ma guardo molto al sodo».

Per l’Inter un finale di stagione molto positivo: il bilancio delle ultime dieci gare è di otto vittorie, due pareggi e una sconfitta, con soli quattro gol subiti. «Siamo ripartiti dal lavoro che abbiamo fatto per tutto l’anno e nel post lockdown. Io ci ho sempre creduto e i ragazzi lo sapevano che avremmo potuto fare un finale di stagione da protagonisti, sia in campionato che nelle coppe. In Coppa Italia siamo stati sfortunati perché a Napoli avremmo meritato di pareggiare, in campionato abbiamo avuto due scivoloni ingiustificabili contro Bologna e Sassuolo. Parto però sempre dal presupposto che si impara dalle cose negative, le affronto di petto anche in maniera dura.

Dopo Inter-Shakhtar, Conte elogia la sua squadra: «Ho trovato un gruppo di ragazzi disponibili ed encomiabili da ogni punto di vista, e non finirò mai di ringraziarli. Solo con la loro disponibilità abbiamo chiuso il campionato a 82 punti, uno in meno della Juventus e con statistiche migliori dei bianconeri. Adesso ci giochiamo la finale di Europa League, godiamoci il passaggio del turno e poi penseremo al Siviglia».

La notte di Lautaro Martinez: «Da tempo non giocavo una partita del genere»

Inter-Shakhtar 5-0, Conte: «Vogliamo stupire ancora»

Una doppietta per tornare ad essere protagonista. Cinque gol nelle competizioni europee e una finale in cui vuole ancora lasciare il segno: Lautaro Martinez si gode la grande vittoria contro lo Shakhtar, decisa anche dalla sua rete del vantaggio e dal bis personale in occasione del 3-0. «E’ una notte incredibile, l’abbiamo sognata ed era da tanto tempo che non giocavo una partita del genere. Abbiamo dimostrato che l’Inter è pronta per grandi cose, siamo contenti di giocarci la finale.

La doppietta? Mi dà tanta carica in più, c’è stato un momento in cui non ero ai miei livelli ma questo ti aiuta a crescere e maturare. Ora sono molto felice per il presente della squadra che sta giocando bene e crescendo partita dopo partita, dimostrando tanta personalità con un mix di giovani e giocatori di esperienza. Sono contento a livello personale anche perché nascerà il mio primo figlio, e dedico tutto questo alla mia famiglia, a chi mi vuole bene e mi appoggia».

L’argentino è già proiettato alla finale: «Il Siviglia è una squadra molto forte, cercheremo di riposarci in questi giorni per preparare questa partita speciale. Speriamo che tutto vada bene e che la coppa vada all’Inter».

Inter-Shakhtar, c’è anche il sigillo di D’Ambrosio: «Vittoria del gruppo»

Con la rete del 2-0, Danilo D’Ambrosio ha spianato la strada per la goleada dell’Inter ai danni dello Shakhtar, per la gioia di Conte che ha potuto ammirare il grande calcio mostrato dalla sua squadra. Ecco le parole del difensore nel dopopartita. «E’ una vittoria meritata, del gruppo e della squadra, non solo di quelli che hanno giocato ma di tutti i giocatori in rosa. Mai come quest’anno c’è disponibilità da parte di tutti, che tifano per lo stesso obiettivo e la stessa causa. Questo è importante per chi gioca, soprattutto per l’allenatore che può contare su un gruppo voglioso e determinato.

La forza di questa Inter è il gruppo, che esalta i singoli e fa in modo che questi portano i risultati. La cosa che mi inorgoglisce di più è il fatto che, secondo molti, questa è la mia miglior stagione. Significa che il lavoro svolto in tutti questi anni si vede. Devo dire grazie alla società per darmi la possibilità di stare in un club così importante. Ringrazio anche l’allenatore per la fiducia e i compagni per mettermi nelle condizioni di essere al cento per cento. Abbiamo un allenatore che ci insegna calcio e ci mette in condizione di dare il massimo e portare in campo idee ben precise».

Assist e tanta corsa: Barella ancora protagonista

Dopo il gol al Bayer Leverkusen nei quarti di finale, Nicolò Barella si ripete con un’altra grande prestazione condita dall’assist per il vantaggio di Lautaro. Ecco le sue parole nel dopopartita ai microfoni di Sky Sport: «Abbiamo dimostrato nuovamente di avere gli attributi. Abbiamo mostrato anche di saper giocare bene a calcio e di colpire subito alla prima occasione. Siamo contenti, questo è l’inizio di un ciclo e non era facile fare bene da subito. Sbagliare ci ha aiutato ad imparare e abbiamo rivisto gli errori commessi. Quando giochi con grandi giocatori, con un grande mister e una grande società, è sempre più facile anche per un giovane.

Conte mi ha migliorato nella mentalità e nel modo di giocare. Prima ero più istintivo, mentre adesso uso di più la testa ma devo migliorare nella foga e ridurre le ammonizioni. Discussioni in campo? Ci sta, anche per la tensione perché è la prima volta che mi gioco qualcosa di importante. Ci possono essere dei modi diversi di pensare, che comunque ci danno una spinta in più per concentrarci».

Da Parma alla finale di Europa League: l’ascesa di Bastoni

C’è gloria anche per il giovane Alessandro Bastoni, sempre più importante nel trio difensivo di Conte accanto a giocatori di grande esperienza come Godin e De Vrij. «Non mi aspettavo di giocare così tanto con un grande gruppo, fatto di giocatori e amici, passiamo tanto tempo insieme anche fuori dal campo. C’è ancora tanto da migliorare ma sono contento di essere qui. Stiamo lavorando tanto sull’aspetto difensivo e sull’impostare il gioco. Già il fatto di aver subito un solo gol nelle ultime sette partite è un bel dato, segno di quanto questa squadra stia crescendo. Quando scendo in campo mi diverto e non sento la pressione, penso a fare quello che mi chiede il mister. Vengo da una realtà come Parma e in un anno sono cambiate tante cose, ora ci giochiamo una finale europea».

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