Italia-Macedonia: l’analisi dell’avversario

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Ci siamo: per l’Italia parte la missione Qatar 2022 e l’avversario della semifinale è la Macedonia del Nord. Scopriamo di più sulla squadra che affronteremo domani giovedì 24 marzo alle ore 21:00, allo stadio Renzo Barbera di Palermo. Una sfida da non fallire, per poi poter affrontare la vincente tra Portogallo e Turchia.

Italia-Macedonia: il cammino dei baltici e gli ultimi tornei

I macedoni sono arrivati al traguardo dei playoff a testimonianza di una crescita importante, dopo la prima storica partecipazione ad Euro 2020. Nel Gruppo J si sono classificati in seconda posizione, dietro l’inarrivabile Germania. Un punto in più sulla Romania, che ha dovuto rinunciare all’ennesima kermesse, assente dagli Europei del 2008 in un torneo internazionale. Armenia, Islanda e Liechtenstein le altre compagini lasciate alle spalle. Ai limiti della leggenda il successo ottenuto a Duisburg sui teutonici, un 1-2 firmato dagli italiani Pandev ed Elmas. Risultato che ha certificato la rilevante ascesa della selezione.

Come già anticipato, la Macedonia non ha mai preso parte a kermesse mondiali ed ha debuttato a livello assoluto nell’ultima edizione dell’Europeo itinerante. In particolare, mnel girone composto da Olanda, Ucraina ed Austria. Tre sconfitte su tre, con conseguente ultimo posto e mancato accesso agli ottavi di finale. Due gol segnati e otto incassati, con la sensazione di non aver mai potuto competere per il passaggio del turno. Tuttavia, considerando gli insuccessi degli anni passati, poter competere per un torneo così rilevante si può già considerare un successo.

Italia-Macedonia: i giocatori chiave

L’addio alla Nazionale di Goran Pandev è stato sicuramente un colpo doloroso. Primatista di presenze (122) e di reti (38), è considerato un vero e proprio campione della sua generazione. La pesante eredità è tutta sulle spalle di Aleksandar Traijkovski, tra l’altro vecchia conoscenza del Barbera, avendo militato nella squadra del capoluogo siculo tra 2015 e 2019. Accasatosi in Arabia Saudita, all’Al-Fayha, ha collazionato ben 71 presenze e 19 reti con la Macedonia. Il vero elemento che innalza il tasso tecnico, tuttavia, è il partenopeo Eljif Elmas. Eclettico centrocampista raccordo tra mediana e attacco, è l’elemento di maggior fantasia. Il suo score fin qua è di 37 gettoni e 9 gol, a un passo dalla doppia cifra a soli 23 anni da compiere a settembre. E con una crescita importante grazie ai dettami del tecnico del Napoli Luciano Spalletti

Da segnalare, inoltre, il fantasista del Levante Enis Bardhi. Abile negli inserimenti e nelle conclusioni dalla distanza, può rappresentare un pericolo da non sottovalutare. Ezgjan Alioski, classe 1992, è il terzino titolare dell’out di sinistra. Ex padrone della fascia del Leeds di Marcelo Bielsa, ora in terra saudita all’Ahli, è abile in fase di spinta e di cross. 54 apparizioni e ben 12 sigilli testimoniano il suo apporto offensivo. Concludiamo la rassegna con il capitano Stefan Ristovski, che occupa il versante opposto dell’esterno. Protagonista alla Dinamo Zagabria, ha dalla sua parte 74 presenze e 2 gol. Una presenza importante per lo spogliatoio e i più giovani.

Italia-Macedonia: l'analisi dell'avversario

L’allenatore

Blagoja Milevski è il nuovo commissario tecnico della Macedonia. Nato nel 1971 a Skopje, in carriera da calciatore ha prevalentemente militato in club come Paniliakos e Maribor, Grecia e Slovenia rispettivamente. Ha preso il posto di Igor Angelovski, condottiero a Euro 2020, da settembre 2021. Il suo bilancio fin qui parla di 3 successi, 3 vittorie e 1 pareggio, oggettivamente presto per fare una valutazione. Tuttavia, da non sottovalutare la capacità di aver mantenuto unito il gruppo e aver centrato l’obiettivo playoff. Uso come modulo di riferimento il 4-2-3-1, con i trequartisti volti a fornire rifornimenti alla punta centrale. 

I precedenti

Solamente due le gare giocate tra Italia e Macedonia, col bilancio di una vittoria azzurra e un pareggio. Proprio in occasione delle qualificazioni a Russia 2018, quando sulla panchina sedeva Giampiero Ventura. All’andata in terra macedone, il 9 ottobre 2016, finì 2-3, con la rimonta firmata da una doppietta di Ciro Immobile. Il ritorno all’Olimpico di Torino di un anno dopo si concluse con un amaro 1-1, col vantaggio firmato da Giorgio Chiellini e il pari di Trajkovski. Poi il tragico epilogo di Italia-Svezia, che nessuno vorrrebbe mai rivivere. 

L’auspicio è che stavolta l’esito sia diverso e che potremo tornare a tifare la nostra Italia a un Mondiale, anche se in una insolita cornice invernale. 

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