Tra le tante conoscenze del calcio italiano, c’è anche Marcelo Estigarribia, dolce sorpresa della Serie A. Giunto in sordina alla Juventus, ha poi continuato il suo percorso nella massima serie vestendo diverse maglie: prima Sampdoria, poi Chievo Verona e Atalanta. Poche stagioni dando però il suo contributo in termini di rendimento e sacrificio. Una sola rete in bianconera, preziosissima però per mantenere l’imbattibilità e accorciare le distanze sul Napoli, per poi agguantare il pareggio.
Marcelo Estigarribia: l’avventura con la Juventus
Nato a Fernando de la Mora il 21 Settembre 1987, il centrocampista paraguaiano, dopo diverse esperienze tra Paraguay, Francia e Argentina, è arrivato in Italia, chiamato dalla Juventus, che stava costruendo un progetto concreto e a lungo termine. Giunto a Torino il 28 Agosto 2011, Estigarribia comincia la sua avventura con la Vecchia Signora. Nonostante non giochi moltissimo, riesce comunque a sacrificarsi per la squadra e a contribuire alla causa scudetto: decisiva infatti la sua unica rete con la Juventus, il 29/11/2011, nel match contro il Napoli. Dopo il vantaggio degli azzurri con il gol di Hamisk e Pandev, Matri aveva accorciato le distanze. Successivamente in gol proprio il paraguaiano. Poi il 3-2 dei campani con la doppietta del macedone, raggiunto dal sigillo di Pepe. Un 3-3 rocambolesco che valse l’imbattibilità per la Juventus.
Il centrocampista classe ’87, dopo appena una stagione, conclude la sua avventura a Torino, dopo 18 partite e 1 gol. Per lui anche la vittoria dello scudetto, unico trofeo in bacheca.
Le altre esperienze
Dopo aver salutato la Juventus, si accasa a Genova, sponda Sampdoria, in vista della stagione 2012/2013, anche stavolta con la formula del prestito. Nonostante un discreto utilizzo, al termine della stagione non viene riscattato e conclude il suo percorso con 35 gare e due reti. L’anno successivo passa al Chievo Verona, sempre in prestito. Anche in questo caso un utilizzo discreto, con 16 apparizioni e zero gol registrati. Come nelle stagioni precedenti, la compagine clivense non investe su di lui e giungono anzitempo ai saluti già a Gennaio 2014.
L’ultima esperienza in terra italiana è con la casacca della Dea, dove rimane per due stagioni e mezzo. La seconda parte di campionato lo vede coinvolto in 12 partite, trovando anche un gol. Nel 2014/2015 lo scarso utilizzo lo porta a giocare in appena 10 occasioni, con un altro sigillo. Ultima annata del tutto in ombra, visto che registra soltanto 5 gettoni con l’Atalanta. Termina con 27 apparizioni e due reti realizzate.
Il presente
Conclusi gli anni in Italia, il centrocampista ha continuato a girare in cerca della giusta dimensione, giocando sempre con estremo sacrificio per la squadra. Sebbene non abbia doti tecniche di altissimo rilievo, il 35enne paraguaiano dimostra grande spirito di squadra e ha evidenziato le sue grandi caratteristiche: altruismo e gioco di squadra.
Un calciatore che, forse, avrebbe meritato più spazio.
