Secondo big match in una settimana per l’Atalanta di Gasperini, che dopo il Liverpool in Champions League affronta l’Inter in un derby tutto lombardo e, soprattutto, nerazzurro. I bergamaschi vogliono rifarsi dopo la scoppola casalinga per 0-5 rimediata in coppa contro i Reds. Un risultato che comunque lascia ancora ampi margini di qualificazione a Gomez e compagni che però dovranno fare un risultato positivo a casa di Klopp. In campionato, l’Atalanta cerca continuità dopo il successo di Crotone e avvicinarsi al Milan capolista.
Atalanta-Inter, Gasperini: «La sconfitta col Liverpool? Bisogna guardare avanti»
Nella conferenza stampa della vigilia, il tecnico degli orobici Gianpiero Gasperini fa una precisazione sui cambiamenti di cui aveva parlato post Liverpool: «Più che cambiamenti si tratta di adeguamenti alla situazione che stiamo vivendo. Prendiamo troppi gol e dobbiamo avere una maggiore attenzione e protezione. Abbiamo diverse defezioni, oltre a quelle di Gosens e De Roon, mancherà anche Palomino. La sconfitta col Liverpool? Noi viviamo di presente, a un certo punto bisogna guardare avanti: oggi conta la gara con l’Inter e la nostra buona posizione in classifica. Per quanto abbiamo perso male, la Champions è ancora tutta da giocare».
Sull’avversario di domani: «L’Inter è un’ottima squadra a prescindere, come tutti sta facendo prestazioni tra alti e bassi. Sarà una partita difficile e impegnativa per entrambe le squadre. E’ una gara che può dire molto sul nostro stato di condizione e arriva nel momento giusto, va a chiudere un ciclo di alti e bassi».
Miranchuk sta bene ma per il momento difficile vederlo in campo dall’inizio: «E’ guarito, fisicamente sta bene e si sta allenando. In questo momento però le necessità maggiori riguardano il centrocampo, la difesa e le corsie esterne».
Su Conte, che quando era infortunato ai tempi della Juventus giocava spesso con la Primavera prima di tornare in prima squadra: «E’ sempre stato un grandissimo professionista, un esempio per i ragazzi. Scendeva dalla prima squadra e giocava le gare in Primavera con lo stesso entusiasmo».