Atalanta-Juventus (1-2): analisi tattica e considerazioni

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Finisce con la vittoria dei bianconeri per 1-2, la finale di Coppa Italia tra Atalanta e Juventus. La gara giocata al Mapei Stadium di Reggio Emilia, ha regalato tante emozioni ai tifosi presenti. La partita è stata a viso aperto, e molto combattuta da ambo le parti. I bergamaschi hanno giocato ad alti ritmi per tutta la prima frazione, mettendo alle corde gli avversari, e trovando il pareggio a pochi minuti dalla fine, dopo la rete di Kulusevski. Nel secondo tempo invece, si è vista in campo una Juventus agguerrita e con il sangue agli occhi, capace di mettere in seria difficoltà la squadra di Gasperini. Alla fine a portare meritatamente a casa il trofeo, sono stati proprio gli uomini di Pirlo. Ecco l’analisi tattica di Atalanta-Juventus.

Primo tempo: l’Atalanta attacca, la Juve difende e riparte

La prima frazione di gioco è terminata 1-1. Alla rete di Kulusevski ha risposto il solito Malinovskyi, al suo secondo gol consecutivo contro i bianconeri.

I bergamaschi hanno iniziato il match mettendo in mostra un alto livello di intensità. Giocando a ritmi elevati, e agendo con un pressing alto, hanno messo in seria difficoltà la compagine torinese. Alla squadra di Gasperini infatti, è bastato entrare in campo con lo stesso atteggiamento aggressivo e propositivo di sempre. La pressione asfissiante sui portatori palla avversari, ha permesso alla Dea di creare un paio di occasioni pericolose dalle parti di Buffon. Il pressing alto condotto dai neroazzurri, ha funzionato soprattutto dal lato destro del campo. Hateboer e Freuler sono stati preziosi in questo compito, andando decisi nei contrasti sui centrocampisti juventini, come nell’azione del gol del pareggio.

Aspetto importante in questa analisi tattica di Atalanta-Juventus, riguarda la tanta densità creata in area di rigore da parte degli atalantini. In ogni sortita offensiva infatti, uno dei tre centrali si proiettava in avanti, creando così superiorità numerica, costringendo così la Juventus a difendere con più uomini possibili.

Per quanto riguarda i bianconeri invece, il loro primo tempo è stato caratterizzato da una difesa di posizione abbastanza efficace. Mister Pirlo ha impostato inizialmente la gara con un approccio difensivo, per poi sfruttare l’arma del contropiede. Tattica questa, che in parte ha funzionato. Ne è una dimostrazione la rete che ha aperto l’incontro da parte di Kulusevski, derivata da un’ottima ripartenza sulla destra. Proprio lo svedese classe 2000, ha dato un enorme contributo in fase di non possesso non dando punti di riferimento. Apporto fondamentale per lui anche in fase difensiva, in aiuto a Cuadrado e McKennie per arginare le sortite offensive avversarie. Affascinante nei primi 45′ il duello fisico tra Zapata e De Ligt.

Atalanta-Juventus (1-2): analisi tattica e considerazioni

Secondo tempo: i bianconeri con coraggio e grinta portano a casa il trofeo

Nel secondo tempo la Juventus è entrata in campo con un piglio completamente diverso. Dopo un primo tempo nel quale i bianconeri hanno subito la forza degli avversari, nel secondo hanno giocato in maniera più propositiva.

La Vecchia Signora ha giocato “a specchio” dei bergamaschi, agendo con una pressione alta, e marcando a uomo proprio come aveva fatto l’Atalanta nei primi 45′. I tanti movimenti di Kulusevski senza palla, e l’intesa con Chiesa, hanno messo in difficoltà la retroguardia neroazzurra come nell’azione che ha portato al 2-1 finale in favore della Juve. Lo svedese ieri sera, ha messo in mostra tutto il suo talento, giocando la sua miglior partita stagionale.

Atalanta-Juventus (1-2): analisi tattica e considerazioni

In fase di possesso i portatori palla bianconeri, hanno spesso giocato sugli esterni, in particolare su Cuadrado, per sfruttare la sua agilità e i suoi invitanti traversoni. Poco servito invece, Cristiano Ronaldo. Ieri sera il portoghese ha avuto pochi spazi a disposizione, e poco aiuto in avanti, con il solo McKennie a supporto grazie ai suoi tagli in diagonale ad attaccare la profondità.

La Dea col passare dei minuti, è parsa molto stanca sia fisicamente che mentalmente. Gli uomini di Gasperini infatti, non sono riusciti a reagire alla superiorità dei calciatori juventini. Nemmeno i cambi di Muriel e Ilicic sono serviti a dare una scossa alla squadra. La solidità difensiva messa in mostra dalla squadra di Andrea Pirlo, non ha aiutato. Alla fine a prevalere, è stata il grande coraggio della Juventus. Questa volta la compagine bianconera ha saputo reagire dopo un primo tempo complicato, meritando così la coppa.

Atalanta-Juventus, analisi tattica: le considerazioni finali

Con tanto impegno e dedizione, la Juventus è riuscita ad alzare la Coppa Italia per la quattordicesima volta nella sua storia. Una finale questa, arrivata in un momento delicato della stagione. I bianconeri infatti, correvano il rischio di essere influenzati dalla prossima giornata di campionato, decisiva per la qualificazione in Champions League.

Al contrario però, dopo una prima frazione abbastanza complicata e sofferta, la Vecchia Signora ha dimostrato di saper lottare e stringere i denti come raramente è successo in questa stagione piuttosto disastrosa. Alla fine le reti dei due giovani talenti Kulusevski e Chiesa, hanno fatto la differenza. Segnali questi, molto incoraggianti per quanto riguarda il futuro di questa squadra.

Atalanta-Juventus (1-2): analisi tattica e considerazioni

Niente da fare invece per l’Atalanta. Ieri sera la compagine lombarda, ha iniziato subito forte, giocando un ottimo primo tempo. I neroazzurri però, sono poi calati improvvisamente nei secondi 45′. I ragazzi di Gasperini sono andati molto vicini ad alzare la coppa, ma alla fine, ha prevalso la forza di volontà dei torinesi. Nonostante la sconfitta, la stagione della Dea resta comunque molto positiva. Questo risultato negativo non deve affatto disperare. La squadra col passare degli anni, dimostra di acquisire sempre più maturità e coscienza del proprio potenziale. La vittoria della coppa avrebbe potuto mettere la ciliegina sulla torta ad una grande stagione.

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