Coppa Italia, Inter-Atalanta (1-0): l’analisi tattica

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L’Inter è la prima semifinalista di Coppa Italia grazie al successo di misura ottenuto in casa contro l’Atalanta. La firma della vittoria dei padroni di casa è quella di un giocatore poco avvezzo al mestiere del goleador, ma le poche reti che mette a referto sono sempre piuttosto pesanti. Si tratta di Matteo Darmian, che al minuto 57 sblocca una partita fin lì giocata bene e sostanzialmente dominata dalla squadra di Simone Inzaghi, ma con l’unica pecca di mancare di cattiveria al momento della finalizzazione. Aspetti che andiamo di qui a breve a trattare più approfonditamente nella nostra analisi tattica per capire difficoltà e pregi di Inter e Atalanta che conducono a questo 1-0 finale. Prima però, come sempre, andiamo a presentare le scelte di formazione adottate dai due allenatori per i loro canonici sistemi di gioco.

Visti i fitti impegni dell’ultimo periodo, c’è spazio per un po’ di turnover. Nel 3-5-2 dei padroni di casa manca Skriniar, non convocato dopo le turbolenti vicissitudini di mercato. Davanti ad Onana, quindi, Inzaghi opta per un inedito tridente difensivo, che vede De Vrij centrale, affiancato da Acerbi e Darmian. Sugli esterni agiscono Dumfries e Gosens, mentre in mezzo ricevono conferma gli ormai inamovibili Barella, Çalhanoğlu e Mkhitaryan. Davanti, parte titolare la coppia formata da Lukaku e Lautaro Martinez.

Gasperini risponde col 3-4-2-1. A protezione di Musso troviamo una retroguardia con Scalvini, Djimsiti e Toloi. Hateboer e Maehle corrono a tutta fascia, col duo olandese Koopmeiners-De Roon in cabina di regia. Zapata è l’unica punta, supportato alle spalle da Boga, che parte a destra, e Pasalic.

Primo tempo: l’Inter fa la partita, ma non sfonda il castello difensivo dell’Atalanta

Cominciamo la nostra analisi tattica di Inter-Atalanta presentando quello che è un po’ il copione dominante dei primi 45 minuti. I padroni di casa vogliono fare la partita, approcciando fin da subito con un pressing molto alto e aggressivo. In particolare, la pressione è intensa fin sul giro-palla da dietro degli orobici, presi a uomo dalle punte di Inzaghi, supportate dall’uscita della mezz’ala sul lato forte. La squadra di Gasperini, dal canto suo, preferisce una partita di attesa, arroccandosi a protezione degli ultimi 20 metri con tutti giocatori, ad eccezione di Boga e Zapata, dietro la linea della palla e due linee (una da 5 e una da 3) molto strette e compatte.

L’Inter cerca di avvolgere l’Atalanta sviluppando soprattutto sugli esterni. A inizio azione, il quinto sul lato debole (quasi sempre Gosens) si alza immediatamente, portandosi quasi all’altezza degli attaccanti. La corsia di destra è quella dove i padroni di casa sviluppano maggiormente, sfruttando le discese di Dumfries e le sovrapposizioni interne di Barella. Nonostante lo sviluppo sulle fasce, però, mancano rifornimenti costanti e copiosi dentro l’area, comunque sempre ben presidiata dai 3 difensori centrali degli ospiti.

Coppa Italia, Inter-Atalanta (1-0): l'analisi tattica

Analisi tattica Inter-Atalanta: il coinvolgimento delle punte

La squadra di Inzaghi prova allora a coinvolgere le punte in prima battuta, come riferimento principale su cui appoggiarsi per costruire la manovra. Lautaro e Lukaku, però, impiegano un po’ ad oleare al punto giusto i sincronismi, con l’uno che viene incontro a legare il gioco e l’altro che attacca la profondità. Alla lunga, il tema tattico volge comunque sullo sviluppo esterno, dato che il belga e l’argentino giocano in verticale, ma troppo distanti per combinare efficacemente tra le strette maglie atalantine. Decisamente più proficue sono, invece, le ripartenze innescate dal recupero palla nella metà campo avversaria, quasi sempre ad opera dei centrocampisti, con Çalhanoğlu rapido nel guidare le transizioni. In generale, però, le concessioni del castello difensivo orobico non vanno oltre alcune conclusioni dalla distanza.

Nella seconda parte della prima frazione, l’Atalanta riesce a presentarsi con più continuità nella trequarti dei padroni di casa, sfruttando a sua volta la medesima chiave tattica dell’Inter di cui vi parliamo a questo punto dell’analisi. E cioè affidarsi di più sugli uomini offensivi. Con Boga nella non congeniale posizione sulla destra, sono Pasalic e Zapata a dare supporto all’impostazione. Il croato, a differenza dell’ex Sassuolo, gioca molto più dentro al campo, venendo spesso incontro a lavorare il pallone. Il colombiano invece è servito solamente con palla addosso e sistematicamente spalle alla porta con De Vrij a non dargli tregua in marcatura. Diversi errori tecnici vanificano il possesso degli uomini di Gasperini, già poco pronti a dare manforte ai compagni d’attacco.

Coppa Italia, Inter-Atalanta (1-0): l'analisi tattica

Le squadre, dunque, affrontano la gara a ritmi e intensità diverse, ma condividono una produzione offensiva non brillantissima, che giustifica lo 0-0 dei primi 45 minuti.

Secondo tempo: l’Inter ci crede di più e porta a casa la vittoria

Nella ripresa, il canovaccio dell’analisi tattica di Inter-Atalanta non varia. Diversa, invece, è la qualità di esecuzione. Le due squadre proseguono nella ricerca dei propri terminali offensivi, ma con opposta efficacia. Mentre De Vrij stravince ogni duello con Zapata, Lautaro e Lukaku ritrovano finalmente l’intesa di un tempo. Giocano molto più vicini riuscendo a combinare con maggiore facilità. Il belga prende le misure sui difensori bergamaschi, agendo da pivot. L’argentino, invece, dispensa giocate di spessore tecnico, come l’assist che permette a Darmian di trovare la rete del vantaggio al minuto 57. Il difensore, in insolita posizione avanzata, è freddo e abile a trovare l’angolino.

Coppa Italia, Inter-Atalanta (1-0): l'analisi tattica

A Gasperini non basta l’inserimento di Hojlund e Lookman per Zapata e Pasalic poco prima del gol per dare una sferzata ai suoi. La squadra deve alzare il baricentro e cercare di sfruttare maggiormente la freschezza dei neoentrati. Tuttavia, è la corsia mancina, dove Maehle trova spazio alle spalle di Dumfries, a restare la principale fonte di pericolo degli ospiti. Al minuto 67, pertanto, il tecnico piemontese effettua nuove sostituzioni che non vanno a intaccare il sistema di gioco. Fanno il loro ingresso in campo Ederson e Muriel ai posti di Boga e Hateboer. Scalvini trasloca sulla fascia destra, sostituito da De Roon nel ruolo di braccetto difensivo di sinistra.

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La mossa dura a malapena 5 minuti, dato che il classe 2003 viene sostituito da Soppy, più a suo agio in questa posizione. Anche Inzaghi ricorre alle energie dalla panchina, focalizzandosi sull’inserimento di giocatori tecnici e bravi nel gestire il pallone. Al minuto 71, entrano Dimarco, Asllani e Dzeko per Gosens, Çalhanoğlu e Lukaku. Nell’ultimo quarto d’ora, l’Inter fa densità nella propria metà campo, rinunciando a portare un pressing alto. Tanto basta a tenere al sicuro la porta di Onana e a conquistare vittoria e qualificazione.

Analisi tattica Inter-Atalanta: le considerazioni finali

L’Inter dà continuità al successo di Cremona e arriva con un pieno di entusiasmo all’impegno del derby di domenica sera. Oltre al risultato positivo, arrivano risposte importanti innanzitutto dal gruppo, soprattutto in relazione alla vicenda Skriniar, ma anche da alcuni giocatori osservati speciali. Partendo dalle retrovie, merita una menzione De Vrij, autore di una prestazione impeccabile sia contro Zapata, che contro il temibile Hojlund. Benissimo anche Darmian, che, al di là del gol-partita, disputa una partita senza alcuna sbavatura in una posizione non congeniale rispetto a quella abituale. Lautaro e i centrocampisti confermano il loro stato di salute, mentre si possono apprezzare alcuni buoni sprazzi di Lukaku, specialmente per quanto mostrato nella ripresa. Insomma, la squadra di Inzaghi sembra essere pronta a rientrare sui binari giusti per affrontare al meglio questa seconda parte di stagione.

Coppa Italia, Inter-Atalanta (1-0): l'analisi tattica

Quanto all’Atalanta, invece, ci può essere il rammarico per aver tenuto un atteggiamento forse troppo prudente per lunghi tratti della partita. Sebbene, sullo 0-0, abbiano dilapidato due clamorose occasioni (una per tempo), gli uomini di Gasperini non si rendono particolarmente vividi in fase offensiva. Meriti dei padroni di casa a parte, senza l’intraprendenza dei due uomini più in forma, Lookman e Hojlund, la squadra fatica a rendersi pericolosa. Boga è quasi impalpabile, mentre Zapata soffre il duello fisico contro i difensori interisti. Nemmeno i neoentrati, poi, riescono a dare la giusta scossa, presi dalla smania di risolvere la partita a suon di egoismi. Il miglior attacco europeo del 2023 dovrà dunque cercare di rifarsi nella sfida di sabato prossimo contro un Sassuolo rinfrancato dall’ultima roboante vittoria a San Siro.

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