Inter-Sassuolo (1-2): analisi tattica e considerazioni

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L’Inter inciampa in casa nella prima sconfitta stagionale per merito del Sassuolo in una partita che i neroverdi riescono a rimontare e di cui a breve andremo a svolgere l’analisi tattica. I nerazzurri partono molto bene, ma sbloccano la gara soltanto nel recupero del primo tempo, grazie ad una giocata individuale di Dumfries. La ripresa, invece, è tutta a tinte emiliane. Conduce le operazioni il direttore Domenico “Mimmo” Berardi. Il capitano degli ospiti prima firma l’assist del gol del pareggio di Bajrami al minuto 54. Poi, al 63′, si mette in proprio e inventa lui stesso una rete pazzesca per il definitivo sorpasso con un bolide imparabile sul palo lontano. 

Scopriamo quali altri fattori, oltre alla classe del 10, hanno permesso al Sassuolo di vincere in casa dell’Inter attraverso la nostra analisi tattica. Prima, però, diamo un’occhiata alle formazioni iniziali.

Padroni di casa in campo col consueto 3-5-2 e con sole due novità rispetto alla trasferta di Empoli. In porta c’è ovviamente Sommer, protetto dalla retroguardia con Acerbi centrale e i due braccetti Bastoni e Darmian. Sugli esterni, torna Dumfries a destra, mentre viene confermato Dimarco a sinistra. In mezzo, Çalhanoğlu in cabina di regia, affiancato dalle mezz’ali Barella e Mkhitaryan. Davanti, l’inamovibile coppia LautaroThuram.

Gli ospiti rispondono col 4-2-3-1 che vede Consigli tra i pali, linea difensiva formata dai terzini Toljan e Viña con Viti ed Erlić centrali. Centrocampo solito con Boloca e Matheus Henrique e Bajrami in appoggio all’unica punta Pinamonti. Completano il reparto offensivo gli esterni alti Berardi e Laurienté.

Analisi tattica Inter-Sassuolo, il primo tempo: i nerazzurri hanno la meglio alla lunga

L’analisi tattica della prima frazione di Inter-Sassuolo vive di momenti in cui la prevalenza dell’una sull’altra emerge a fasi alterne. I nerazzurri partono decisamente meglio e sono i protagonisti dei primi 20 minuti. La squadra d’Inzaghi approccia in maniera decisa e propositiva, con un pressing feroce e la volontà di prendere possesso della metà campo avversaria. I due quinti giocano entrambi molto alti, quasi in linea con le punte. Il gioco dei padroni di casa si poggia molto sul movimento delle punte, in particolare di Lautaro, che viene incontro per poi allargare lui stesso la manovra sugli esterni.

Il ricevitore preferito dell’argentino rimane sempre Dimarco ed è proprio sulla sinistra che i nerazzurri sfondano con grande facilità. Merito anche delle sovrapposizioni di Bastoni, che si sgancia dalla difesa e sfrutta la libertà su quella corsia lasciata dallo stesso ex Verona che taglia dentro al campo per riempire l’area. Dentro, oltre a Thuram, a garantire presenza ci sono come sempre le mezz’ali, soprattutto Barella, con i loro inserimenti senza palla. 

Inter-Sassuolo (1-2): analisi tattica e considerazioni

Di fronte alla facilità di movimento di uomini e palla da parte dell’Inter, il Sassuolo prova a rispondere con un rischio. Dionisi passa ad una pressione più alta a uomo. La lettura degli uomini di Inzaghi a questa mossa è perfetta, perché cominciano ad attaccare la profondità, beneficiando del tanto campo che la difesa emiliana concede alle proprie spalle. Thuram va a nozze in questo tipo di situazioni, facendo valere la propria velocità e lo strapotere fisico su Viti. La sofferenza neroverde perdura fino a quando le marcature individuali cominciano ad essere più efficaci, soprattutto quelle dei giocatori offensivi. Bajrami prende Çalhanoğlu, mentre il tridente va uno contro uno con i 3 difensori nerazzurri. 

La fase d’impostazione dei padroni di casa diviene più difficoltosa, anche perché quasi sempre è Sommer a doversi sobbarcare il compito di cercare le punte, ma non sempre con risultati eccezionali. La grande mole di gioco costruita sulle fasce viene poi vanificata da una mancata concretezza in fase di finalizzazione, complice anche l’attenta marcatura dei due centrali emiliani che in mezzo non concedono varchi.

Analisi tattica Inter-Sassuolo: gli emiliani ci sono, ma i nerazzurri passano in vantaggio

Attorno alla metà del primo tempo, insomma, è il Sassuolo ad assumere il ruolo di protagonista dell’analisi tattica in luogo dell’Inter. I neroverdi sono riusciti ad inibire le fonti di gioco avversarie ed ora cominciano a trovare con continuità tra le linee Bajrami e Berardi fa capire di stare entrando prepotentemente in partita. Il capitano, infatti, aiuta la squadra a salire e a rendersi pericolosa grazie alle sue giocate di qualità, che lo rendono il vero playmaker degli emiliani. 

Solo verso il tramonto del tempo l’Inter torna ad accelerare e a spingere. Determinante è ancora una volta Lautaro col consueto lavoro a venire fuori e mentre le mezz’ali si buttano dentro costringendo i terzini del Sassuolo a stringere, si aprono spazi per i quinti. Devastante in questo frangente è Dumfries, più attivo e coinvolto rispetto all’inizio. Ed è proprio lui, nel primo minuto di recupero, a costruire il vantaggio dei nerazzurri. Viene isolato nell’uno contro uno con Viña dentro l’area, sposta la palla sul sinistro e trova l’angolino basso lontano, dove Consigli non può arrivare. L’Inter si scrolla un peso di dosso e va all’intervallo sull’1-0.

Inter-Sassuolo (1-2): analisi tattica e considerazioni

Analisi tattica Inter-Sassuolo, il secondo tempo: la reazione e la rimonta emiliana

Nella ripresa, il filo conduttore dell’analisi tattica di Inter-Sassuolo prosegue sulla scia di quanto accaduto alla fine della prima frazione. I padroni di casa sono mentalmente più liberi ed esprimono con qualità la propria consueta trama di gioco, con un Lautaro in grande spolvero, che non perde un pallone e gestisce ogni possesso in maniera eccellente, e una pressione alta per stroncare gli emiliani.

Dionisi, invece, riparte subito con un cambio. Entra Pedersen al posto di un Viña particolarmente in difficoltà nel reggere l’esuberanza di Dumfries, non solo in occasione del gol. Gli emiliani hanno però un asso nella manica, Berardi, sempre più nel vivo del gioco. Dopo essersi messo a disposizione della squadra, il numero 10 comincia a trovare giocate concrete e decisive. Partendo sempre largo a destra, converge verso il centro, dove può andare alla conclusione o inventare qualche assist per i compagni. Esattamente come accade al minuto 54, quando pesca il taglio dentro l’area di rigore di Bajrami, che poi va a bersaglio con la complicità di Sommer

Il pareggio degli ospiti toglie un po’ di energie e tranquillità agli uomini di Inzaghi, mentre galvanizza Dionisi, che poco dopo l’ora di gioco inserisce altre forze fresche dalla panchina. Castillejo e Tressoldi rilevano Bajrami e Viti. La voglia di vincerla del tecnico toscano viene ripagata al minuto 63. Su un’ennesima transizione avviata sulla sinistra, col coinvolgimento dei centrocampisti e di Pinamonti la palla riesce ad essere smistata nuovamente sulla destra dalle parti di Berardi. La sovrapposizione esterna di Toljan consente al capitano di potersi accentrare e dopo essersi aggiustato il pallone sul mancino, fa partire un bolide che lascia Sommer di sasso e s’infila sul palo lontano. La gemma del cosentino vale il sorpasso degli ospiti.

Inter-Sassuolo (1-2): analisi tattica e considerazioni

Inzaghi, visti i suoi fisicamente stagnanti, col morale giù e in preda a svariati errori tecnici, rompe gli indugi e sferra un deciso cambiamento. Al minuto 68, in un solo slot, sostituisce ben 4 giocatori. Fuori Thuram, Bastoni, Dimarco e Mkhitaryan, dentro Sanchez, De Vrij, Carlos Augusto e Frattesi. L’Inter carica a testa bassa, attaccando con tanti uomini e cercando di sfruttare l’energia dei nuovi innesti. Çalhanoğlu rimane basso per permettere a uno dei braccetti di salire per accompagnare la manovra, mentre il turco garantisce copertura. Il Sassuolo, infatti, rimane comunque molto pericoloso in contropiede. Anzi, sono più vicini gli emiliani all’1-3 che i nerazzurri al 2-2. 

L’ultima carta giocata da Inzaghi è l’ingresso di Klaassen per l’ex Milan, con conseguente cambio di modulo e passaggio ad un 3-4-1-2. Dionisi difende invece il vantaggio con Defrel e Ferrari, che vanno a sostituire gli esausti Pinamonti ed Erlić.

Inter-Sassuolo, le considerazioni finali

Concludiamo questa analisi tattica di Inter-Sassuolo con qualche breve riflessione. I nerazzurri, belli ma troppo poco concreti nel primo tempo e imprecisi e confusi nella ripresa, cadono in preda ad una stanchezza non solo fisica, ma anche mentale. Lo strepitoso avvio di stagione presenta la prima rata del conto nel momento in cui il calendario comincia a farsi più fitto e Inzaghi, per la prima volta, scopre che la sua rosa profonda, in realtà, è poco incisiva quando si tratta di aver bisogno di razionalità e colpi a gara in corso. Se poi anche le punte steccano, diventa arduo portare a casa i 3 punti contro un’avversaria che non va giù facilmente.

Gli emiliani, invece, dopo una sola vittoria e tre sconfitte nelle prime 4 di campionato, si tolgono la soddisfazione di battere anche la capolista dopo la Juventus in back to back. La squadra di Dionisi ha finalmente ritrovato la propria identità, potendo contare su un organico di grande qualità, ma anche su una coralità ricercata e trovata nelle trame di gioco. E poi, ad impreziosire questa bella creatura che sta definitivamente prendendo forma, c’è il gioiello di Berardi. Ogni estate, il capitano neroverde sembra destinato a lasciare Reggio Emilia, con le big italiane che battagliano per accaparrarselo. Poi, però, puntualmente, rimane e ripaga la fiducia di quella che è a tutti gli effetti casa sua con giocate e prestazioni da applausi. E particolarmente pesanti per l’economia calcistica del club.

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