Giunti ad un altro appuntamento – a cadenza mensile – di “La famiglia nel pallone”, ci soffermiamo su due personaggi molto importanti: i fratelli Cannavaro. Da Fabio, il più grande, a Paolo, tracciando il loro percorso calcistico e le numerose esperienze vissute. Stesso ruolo ma differenti modi di vivere il calcio, frutto di diverse avventure che ne hanno caratterizzato la carriera. Fabio, classe ’73, lo si ricorda soprattutto per aver alzato la Coppa del Mondo al cielo, in quella magica estate del 2006.
I fratelli Cannavaro: Fabio
Nato a Napoli il 13 Settembre 1973, Fabio Cannavaro muove i suoi primi passi nel mondo del calcio proprio con la squadra della sua città, nel 1992/1993, giocando appena tre partite in stagione (l’esordio in data 7 Marzo 1993). Poco a poco mostra ottime potenzialità e nelle due stagioni successive, sempre in maglia azzurra, giocando 29 partite (nel 1993/1994) e 36 gettoni (nel 1994/1995), trovando anche il suo primo gol in Serie A. Il buonissimo inizio sembrava poterlo portare a rimanere a Napoli, ma il giovanissimo difensore centrale si ritrova al Parma dal 1995, per 13 miliardi di lire. Chiude la sua avventura con i campani dopo 68 gare e una rete.
Con la compagine parmigiana rimarrà per un bel po’ di tempo, ben sette stagioni, vivendo uno dei migliori periodi della società emiliana, caratterizzato da vittorie e trionfi europei, frutto di un’ottima rosa e della scoperta di moltissimi campioni, tra cui Gigi Buffon.
Dal 1995/1996 al 2001/2002, Fabio gioca 291 partite, segnando cinque gol, vincendo due Coppa Italia, una Supercoppa italiana e una Coppa UEFA. Un percorso di sicuro positivo, che si conclude nel 2002, con il passaggio del difensore classe ’73 all’Inter, dopo aver battuto la concorrenza del Milan, per 23 milioni di euro.
Con i nerazzurri – schierato spesso come terzino – si ritroverà a giocare per appena due stagioni, a causa anche di alcuni infortunio. Dopo un “biennio cupo” e 74 partite (con due gol realizzati), il calciatore napoletano passa alla Juventus, grazie ad uno scambio con Carini (passato all’Inter). Dal 2004 al 2006, per poi lasciare Torino a causa della “retrocessione in Serie B“, per la situazione legata a calciopoli. Tornerà poi in bianconero nella stagione 2009/2010, contando 33 presenze. In totale 128 apparizioni e ben 7 sigilli (con uno scudetto revocato).
Nel 2006/2007, salutando la Juventus, viene acquistato dal Real Madrid, dove rimarrà per circa tre stagioni. Con i Blancos conferma le ottime prestazioni viste con la Juventus e anche con la nazionale italiana, dimostrandosi uno dei migliori difensori in circolazione. Ben 118 gettoni e una sola rete, con due campionati spagnoli e una Supercoppa di Spagna.
Dopo la brevissima parentesi in bianconero, si è spostato – nel 2010/2011 – negli Emirati Arabi Uniti, per vestire la maglia dell’Al-Ahli Dubai, giocando in 16 occasioni e mettendo a segno 2 gol. Il 12 Gennaio 2012 annuncia il suo ritiro definitivo dal calcio giocato.
Le annate in nazionale
Passando alla nazionale, il percorso di Fabio Cannavaro non passa di certo in secondo piano. Dal 1994 al 1996 veste la maglia dell’Italia U21, vincendo ben due Europei, ovvero Francia 1994 e Spagna 1996, con 21 gare totali. Sono tre invece le apparizioni con l’Italia olimpica.
È però con la prima squadra che si toglie numerose soddisfazioni e si conferma un difensore insuperabile. Al di là delle 136 presenze (e due gol) – che fanno di lui il secondo giocatore con più apparizioni – c’è da menzionare il suo magico cammino da capitano ai Mondiali 2006, che portarono l’Italia a compiere l’impresa, vincendo il torneo e alzando la coppa al cielo.
Quel fantastico mondiale permise poi a Fabio Cannavaro di vincere anche il Pallone d’Oro, il riconoscimento più alto per un calciatore.
I fratelli Cannavaro: Paolo
Dopo aver narrato la storia dei fratelli Xhaka, e aver descritto il percorso di Fabio, passiamo a Paolo Cannavaro, nato a Napoli il 26 Giugno 1981. Mossi i primi passi nel mondo del calcio sempre con la maglia della sua città, il giovane difensore vanta una carriera più modesta. Nel 1998/1999 sigla due apparizioni in Serie B, per poi passare nelle fila del Parma, facendo il suo esordio in Serie A il 14 Maggio 2000 e nella stagione 2000/2001 debutta anche in Coppa UEFA. Entrambe le volte da subentrato, sostituendo proprio suo fratello maggiore, Fabio. Dopo appena due annate in terra parmigiana passa agli scaligeri, giocando in 26 occasioni e segnando un gol. La sua avventura con l’Hellas Verona dura pochissimo e, pertanto, ritorna al Parma, dove giocherà fino al 2006.
Ben sei stagioni, caratterizzate da 128 apparizioni e 4 gol, senza però registrare la conquista di nessun trofeo.
Ritorna al Napoli nel 2006/2007, con i partenopei a lottare per la promozione dalla cadetteria. Paolo Cannavaro, dopo 43 gare in stagione e 3 gol, contribuisce al raggiungimento della Serie A. Diventa, nel corso degli anni, un punto fisso per i partenopei, prendendosi presto un posto da titolare e scalando le gerarchie. In circa sette stagioni e mezzo, il difensore classe ’81 totalizza 278 presenze e 9 gol (contando anche i primi gettoni nella sua prima esperienza partenopea), vincendo anche una Coppa Italia.
Nel Gennaio del 2014 saluta il Napoli per passare al Sassuolo, dove giocherà per circa quattro stagioni e mezzo, prima di appendere gli scarpini al chiodo. Con i neroverdi mette in pratica tutta la sua esperienza, giocando al servizio della squadra, diventata – negli ultimi anni – una certezza del campionato italiano.
Conclude la sua avventura dopo 120 partite e un gol, annunciando – nel 2018 – il suo ritiro dal calcio giocato.
La parentesi italiana
A differenza del fratello maggiore – Fabio – Paolo Cannavaro, dal 1996 al 2004, racimola appena 30 presenze con la nazionale italiana, tutte tra l’U15 e l’U21, senza registrare nessun trofeo.
Chiamato una sola volta con la nazionale maggiore – il 13 Ottobre 2007 – non ha modo di fare il suo ingresso in campo, rimanendo così seduto in panchina.
La famiglia nel pallone: il presente
Due fratelli, i Cannavaro, molto diversi, con due carriere differenti, ma con l’amore per lo stesso sport, che hanno tramandato ai rispettivi figli.
Infatti, Christian e Andrea (1999 e 2004) – figli di Fabio – hanno mosso già i primi passi nel mondo del calcio, rispettivamente con Sassuolo e giovanili della Lazio. Invece, Manuel e Adrian (2002 e 2004) – figli di Paolo – sono cresciuti (calcisticamente) nel Sassuolo.
Entrambi gli ex difensori – classe ’73 e ’81 – hanno continuato a vivere il loro sogno, stavolta sedendosi in panchina, in qualità di allenatore (o vice). Dopo diverse esperienze, i due stanno cercando una nuova avventura nella quale cimentarsi, senza però allontanarsi dal mondo del calcio.