La famiglia nel pallone: i fratelli Lukaku

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Torna fedele l’appuntamento settimanale con la rubrica “La famiglia nel pallone“. Dopo aver parlato della storia dei gemelli Ricci, oggi vogliamo concentrarci sulle vicende sportive e private di due ragazzi che ancora oggi stanno calcando i campi di tutta Europa: Romelu e Jordan Lukaku. I fratelli Lukaku, infatti, stanno ancora dedicando la propria vita al calcio. Il primo è il centravanti dell’Inter, neo-campione d’Italia; il secondo, invece, è in prestito all’Anversa, sebbene il suo cartellino sia di proprietà della Lazio.

I due fratelli sono entrambi d’origine belga e sono “figli d’arte”: il padre dei due giocatori, infatti, Roger, era un calciatore dello Zaire. Anche il cugino, Boli Bolingoli-Mbombo, è un professionista e milita tra le fila del Basaksehir, in Turchia.

La famiglia nel pallone: i fratelli Lukaku

Appassionati dal gioco del calcio, i due ragazzi iniziano a praticare, fin da piccoli, questo affascinante sport. Il classe ’93, Romelu, nel 1999, a soli sei anni, si unisce al Rupel Boom, club della terza serie del campionato belga. Il fratello Jordan, invece, nel 2000, decide di giocare per il Wintam. Il primo, oggi, è diventato uno dei centravanti più forti ed influenti del mondo, non solo all’interno del rettangolo di gioco. Attaccante dalla grande forza fisica, il più grande dei fratelli Lukaku è dotato di una progressione palla al piede impressionante, unita anche alla grande capacità nel gioco aereo. Il minore dei due, Jordan, invece, è un terzino sinistro, molto rapido ed adattabile nel ruolo di esterno di centrocampo o anche di ala.

La carriera del maggiore dei fratelli Lukaku: Romelu

Romelu Lukaku nasce il 13 Maggio 1993 ad Anversa, in Belgio. In realtà, però, la sua famiglia è d’origine congolese, trasferitasi in Europa in cerca di un futuro migliore. Da piccolo il classe ’93 soffre la fame ed anche le ristrettezze economiche nelle quali il suo nucleo famigliare è costretto a vivere. All’età di sei anni si unisce, come già anticipato, al Rupel Boom. A undici anni dimostra di essere almeno una spanna sopra ai propri compagni: nel 2004, quindi, il Lierse lo ingaggia e lo porta nel settore giovanile del club.

La famiglia nel pallone: i fratelli Lukaku

I giallo-neri di Liers possiedono uno dei vivai più sviluppati ed avanzati del paese. Il giovane centravanti si fa notare per le proprie qualità: in 68 gare mette a referto ben 121 reti. Proprio per tale ragione, quando Romelu ha solo tredici anni, l’Anderlecht lo seleziona e lo porta nella regione di Bruxelles-Capitale. Con i bianco-malva Lukaku trova la propria perfetta dimensione, innalzando notevolmente le prestazioni sportive. Finalmente, compiuta l’età giusta per poter esordire in prima squadra, il 24 maggio 2009, a 16 anni e 11 giorni, il bomber belga gioca la sua prima gara da professionista.

Anderlecht, Chelsea e West Bromwich: la carriera fatica a decollare

Nelle giovanili dell’Anderlecht, il maggiore dei fratelli Lukaku segna 131 gol in 93 presenze. Dal luglio 2009 all’agosto 2011, per ben due stagioni, il centravanti di Anversa prende parte alle competizioni belghe. In 97 apparizioni con la maglia del club realizza 41 reti, attirando su di sé le mire delle più grandi società del Vecchio Continente. Durante l’annata 2009-2010 solleva i primi due trofei della carriera: con l’Anderlecht, infatti, vince la Jupiler Pro League e si piazza al primo posto nella classifica dei cannonieri della competizione.

La famiglia nel pallone: i fratelli Lukaku

Nell’Agosto del 2011, il Chelsea di Abramovich offre 12 milioni di euro per acquistare il cartellino del forte centravanti. Alle avances inglesi, Lukaku non riesce a resistere e decide di trasferirsi a Londra. Indossando la maglia numero “18”, il classe ’93 vince l’FA Cup ma scende in campo solo in dodici occasioni. Per assurdo, l’ex-Lierse disputa più incontri nella Reserve League, timbrando il cartellino anche sette volte. Nonostante le poche apparizioni, a fine anno risulterà anch’egli vincitore della Premier League, che il Chelsea si guadagna coi meriti del campo.

Purtroppo, il primo anno in terra inglese non è all’altezza delle aspettative. Il Chelsea, l’11 Agosto 2012, cede il proprio attaccante in prestito al West Bromwich Albion. Nella stagione 2012-2013, il centravanti belga segna una doppietta contro il Reading, una tripletta contro il Manchester United, raggiungendo i 17 gol in Campionato e aiutando i compagni ad agguantare l’ottavo posto in Premier League.

La famiglia nel pallone: i fratelli Lukaku

Il rientro al club che ne detiene il cartellino non è dei migliori. Lukaku viene impiegato nella finale di Supercoppa Europea ma, durante la serie finale dei rigori, Neuer neutralizza il penalty dell’ex-Anderlecht, condannando i Blues alla sconfitta.

Il rilancio all’Everton e l’iscrizione al libro dei record

Il 2 Settembre 2013 viene mandato in prestito annuale all’Everton, per trovare continuità e per aumentare la propria esperienza all’interno del campionato inglese. Con 15 gol in 31 presenze, Lukaku aiuta la squadra di Liverpool a raggiungere la quota record di 72 punti in Premier League. Il 30 Luglio 2014, quindi, i Toffees versano nelle casse del Chelsea 28 milioni di euro, riscattando il centravanti e rendendolo l’acquisto più oneroso della storia del club. Il maggiore dei fratelli Lukaku sceglie di indossare la maglia n°10, firmando un quinquennale con la formazione di mister Roberto Martinez

Purtroppo, con l’Everton, il gigante belga non riesce a vincere nessuna coppa, sebbene giochi la Premier League, l’FA Cup, l’EFL League ed anche l’Europa League. Il 2016-2017 è l’anno migliore della sua carriera. In 39 partite, Lukaku segna 25 gol e trascina i compagni al settimo posto in classifica. Durante la sua permanenza a Liverpool, il n°10 dei The People’s Club fa registrare alcuni record significativi.

La famiglia nel pallone: i fratelli Lukaku

Il classe ’93 è il miglior marcatore dell’Everton nelle competizioni UEFA per club; è il miglior marcatore dei Toffees in Premier League, con 68 reti, ed il miglior finalizzatore in una sola stagione di campionato (con 25 centri, nel 2016-2017), sempre con la compagine di Liverpool. Inoltre, Romelu Lukaku vince il titolo di Capocannoniere dell’Europa League nel 2014-2015 e segna per sei gare consecutive di Premier League, primo nella storia del club a riuscirci.

Il Manchester United e la decisione di trasferirsi in Italia

Grazie al rendimento strepitoso, il Manchester United, l’8 Luglio 2017, paga 75 milioni di sterline (circa 85 milioni di euro) più alcuni bonus legati al rendimento del ragazzo, quantificabili in 15 milioni di sterline, per far vestire a Lukaku la maglia dei Red Devils. Alla prima presenza con il club, in finale di Supercoppa Europea, realizza il suo primo gol con la nuova squadra. A Manchester, l’ex-Chelsea rimane per due stagioni, vivendo momenti più felici ed altri meno esaltanti. In Champions League scende in campo 17 volte e gonfia le reti avversarie in sette occasioni; in due Premier League segna 28 gol e in 96 presenze, il bomber belga realizza 42 gol e fornisce 13 assist

La famiglia nel pallone: i fratelli Lukaku

Durante l’annata 2018-2019, il tecnico sulla panchina del Manchester United diventa Ole Gunnar Solskjær, che, spesso, preferisce dar spazio all’inglese Marcus Rashford, sacrificando il bomber belga. L’ultimo acuto in terra inglese è quello del 6 Marzo 2019: nel ritorno dei quarti di finale di Champions League, Romelu Lukaku realizza una doppietta, che qualifica la squadra di Manchester al turno successivo.

La storia d’amore, ancora aperta, con l’Inter

Dopo aver giocato solo 24 partite “effettive” in Premier League (calcolando il numero di minuti giocati), il centravanti belga capisce che è arrivato il momento di cambiare aria. Antonio Conte si è appena seduto sulla panchina dell’Inter e i due nutrono, uno per l’altro, una stima infinita. Il classe ’93 e il tecnico salentino si corteggiano e si dedicano parole al miele: l’8 Agosto 2019 la società di Zhang compie l’affondo decisivo. Per 65 milioni di euro, più 10 di bonus, Romelu Lukaku diventa l’acquisto più oneroso del club meneghino.

La famiglia nel pallone: i fratelli Lukaku

Con la maglia nerazzurra, l’ex-United si trova subito a proprio agio. Il gruppo lo elegge tra i propri leader e il rapporto con Antonio Conte, fin dal primo istante, è magnifico. Durante il primo anno, solo in Serie A, Lukaku segna 23 gol e fornisce 2 assist. In Europa, invece, batte due record: è il primo calciatore dell’Inter ad andare in rete per nove partite consecutive ed è il primo, in assoluto, a segnare per undici partite consecutive (tra Champions League ed Europa League). Grazie alle sue marcature, i milanesi arrivano in finale di Europa League, perdendo però contro il Siviglia. Lukaku, tuttavia, viene inserito all’interno della squadra della stagione UEFA e viene nominato miglior calciatore delle competizioni internazionali, per quell’anno.

Nella seconda stagione italiana, il centravanti si riscatta, dopo l’autogol che aveva condannato l’Inter alla sconfitta europea. L’intesa con Lautaro Martinez diventa sempre più vincente e il bomber non smette più di essere decisivo. Su cinque partite di Champions League, segna quattro gol. In campionato, a fronte delle trentasei apparizioni, realizza ben 24 reti e offre anche 10 assist ai compagni. A fine anno la squadra vince lo scudetto, dopo anni di digiuno, e Lukaku viene nominato miglior attaccante della manifestazione

La famiglia nel pallone: i fratelli Lukaku

Il secondo dei fratelli Lukaku: Jordan

Jordan Zacharie Lukaku nasce il 25 Luglio 1994, ad Anversa, come il fratello Romelu. Fin da quando è un giovane ragazzo, segue le orme del fratello maggiore, appassionandosi al gioco del calcio. Nel 2000, a sei anni, entra nel settore giovanile del Wintam; dopo un solo anno trascorso al Boom, passa al Lierse, rimanendovi solo per un paio di stagioni. Infine, nel 2006, quando compie dodici anni, passa all’Anderlecht, accasandosi nel club che accoglie anche il fratello. Fino al 2011 gioca nelle giovanili della società belga e il 21 Marzo 2012, quando Romelu Lukaku già si è trasferito al Chelsea, esordisce in prima squadra.

Anderlecht, Ostenda e Lazio: una carriera poco altisonante

Alla fine del 2011-2012, Jordan Lukaku vince il primo trofeo della propria carriera: la Jupiler Pro League. Durante le due annate successive, tuttavia, il belga non trova spazio all’interno dello scacchiere dell’Anderlecht. Nel 2011-2012 e 2012-2013, il classe ’94 vince altri tre titoli: entrambe le edizioni della Supercoppa di Belgio e il Campionato 2012-2013. 

La famiglia nel pallone: i fratelli Lukaku

Il 27 Agosto 2013 passa all’Ostenda e, dopo quattro giorni, compie il proprio esordio con i colori giallo-rosso-verdi. Entro la fine della stagione colleziona 19 presenze e la società belga, con sede nelle Fiandre occidentali, decide di riscattarlo. Il 1° Agosto 2015, dopo due intere stagioni, Jordan Lukaku segna il primo gol della propria carriera, siglando il 2-0 contro il Westerlo. A fine anno compare all’interno dei taccuini dei maggiori club europei, grazie alle sue 34 presenze e ai 3 centri.

La Lazio, dopo averlo visionato anche durante il Campionato Europeo del 2016, decide di acquistare il calciatore: è il 22 Luglio. Per 5 milioni di euro, i biancocelesti portano il “fratellino” del bomber dei The Blues a Roma. Dopo un primo anno tra luci ed ombre, il terzino, con gli aquilotti, perde la finale di Coppa Italia contro la Juventus. Il 13 Agosto 2017, tuttavia, l’esterno ex-Anderlecht si riscatta. In finale di Supercoppa italiana, il n°5 subentra al posto di Lulic ed offre l’assist per il definitivo 3-2 di Alessandro Murgia. Durante il 2017-2018 esordisce in Europa League con i capitolini e segna il suo primo gol con il club (23 Dicembre). 

La famiglia nel pallone: i fratelli Lukaku

L’estate successiva, il 15 Maggio 2019, il più giovane dei fratelli Lukaku vince il suo secondo trofeo “italiano”, sconfiggendo 2-0 l’Atalanta in finale di Coppa Italia. Nel 2019, poi, vince ancora la Supercoppa Italiana. Infine, dopo 85 presenze, 1 gol e 8 assist, il classe ’94 viene ceduto in prestito all’Anversa, il 5 Ottobre 2020.

I fratelli Lukaku in Nazionale

Indubbiamente, con la Nazionale del Belgio, Romelu, tra i due fratelli, è quello con più storia e record. Il classe ’93, infatti, dopo aver giocato una sola gara con la rappresentativa Under-21, il 24 Febbraio 2010, a 16 anni e 287 giorni, esordisce contro la Croazia, sotto la guida di Dick Advocaat. Il 17 Novembre dello stesso anno, a 17 anni, segna i suoi primi due gol con la maglia dei Diavoli Rossi, contro la Russia.

Tra il 2014 e il 2017, le esperienze con il Belgio sono molteplici e ricche di soddisfazioni. Nel 2014, il bomber dell’Everton viene convocato per il Mondiale in Brasile. Il primo gol lo sigla agli ottavi di finale, contro gli Stati Uniti, rete valida per il 2-1 finale in favore della squadra europea. Ad Euro2016, poi, Lukaku segna altri due gol, durante la sfida contro l’Irlanda. Il 31 Agosto 2017, invece, realizza la sua prima tripletta con la Nazionale; il 14 Novembre 2017, infine, grazie al gol siglato contro il Giappone in amichevole, diventa il miglior marcatore della storia del Belgio, con 31 realizzazioni.

La famiglia nel pallone: i fratelli Lukaku

Durante il Mondiale 2018, Romelu Lukaku stabilisce un record personale e vince anche un trofeo. Il 18 Giugno 2018 segna una doppietta contro Panama, cinque giorni dopo si ripete contro la Tunisia: il n°9 belga diventa il primo, dopo Maradona nel 1986, a segnare più di una rete in due gare consecutive. A fine torneo le marcature saranno 5 e Lukaku vincerà la Scarpa di Bronzo. Infine, durante la UEFA Nations League ’18-’19, l’ex-Chelsea segna 4 gol e diventa il terzo miglior marcatore del torneo.

Jordan Lukaku, diversamente dal fratello, ha disputato più gare con le rappresentative minori del proprio paese rispetto a quelle giocate con i “grandi”. Tra l’Under-15 e l’Under-21, il terzino ha fatto registrare 30 presenze; con la Nazionale maggiore soltanto 8. Il 10 Agosto 2015 gioca la sua prima partita, al fianco di Romelu. Il 31 Maggio 2016, insieme al fratello, viene convocato per Euro2016, manifestazione durante la quale farà registrare una sola apparizione, nei quarti di finale, poi persi contro il Galles.

La vita privata di Romelu e Jordan Lukaku

I fratelli Lukaku hanno tra loro un divario molto rilevante, almeno dal punto di vista delle carriere sportive. Romelu ha fatto segnare record ovunque si sia accasato: all’Everton per numero di gol in Europa, all’Inter per reti consecutive in competizioni UEFA, al Belgio per esser diventato il miglior marcatore della storia della Nazionale. Jordan, invece, è posto molto meno sotto i riflettori rispetto al classe ’93, seppur abbia sollevato più trofei rispetto all’altro membro della famiglia.

La famiglia nel pallone: i fratelli Lukaku

In tutta la sua carriera, infatti, il terzino belga ha vinto ben sette titoli, tra Belgio e Italia; l’attaccante, invece, ne ha conquistati soltanto tre, tra patria, terra britannica e Bel Paese. Indubbiamente, però, senza contare il numero di titoli, Romelu è di un’altra categoria rispetto al fratello più giovane. 

Ad oggi, il centravanti dell’Inter è uno dei “9” più forti del mondo. Lukaku, infatti, sta sfidando Lewandowski, Benzema e Haaland per guadagnarsi la palma di migliore.

Il bomber dei Diavoli Rossi, inoltre, non è famoso soltanto per le sue prestazioni in campo. A differenza del fratello, più riservato e timido, Romelu, per esempio, è attivissimo nella lotta contro il razzismo. In più, gli altri due dettagli che lo rendono unico sono: l’esser stato il primo calciatore della Premier League ad essersi legato all’agenzia del rapper Jay-Z (la Roc Nation Sports) e l’aver firmato un contratto milionario ed esclusivo con il marchio Puma, nel 2018.

La famiglia nel pallone: i fratelli Lukaku

In definitiva, possiamo affermare che anche Jordan abbia avuto (e stia avendo) un’ottima carriera, ma quel che Romelu potrà realizzare nei prossimi anni, potrebbe catapultare il nativo di Anversa all’interno dell’Olimpo dei più grandi di sempre. Bellissimo, poi, il soprannome che è stato affidato all’attaccante del Belgio: Big Rom.

Allo sguardo di un semplice spettatore, questo potrebbe sembrare riferito semplicemente alla stazza fisica; in realtà, però, chi lo conosce nel profondo può affermare che l’aggettivo “Big” sia riferito al cuore dell’infallibile attaccante. Questo, unito alle doti atletiche, dà l’idea di quanto Romelu Lukaku sia un grandissimo uomo, oltre ad essere già un calciatore incredibile.

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