Secondo risultato a occhiali di fila per il Milan nel Gruppo F di Champions League al Signal Iduna Park contro il Borussia Dortmund. Nel complesso gara equilibrata, ma i rossoneri possono recriminare per aver gettato alle ortiche occasioni importanti, proprio come con il Newcastle. Gara a ondate, meglio il BVB nella prima frazione, contrastati dalla buona gara dei milanesi nella ripresa. Ora la situazione è intricata: i Magpies hanno travolto il PSG per 4-1 e nel prossimo match sarà scontro diretto proprio a Parigi contro i transalpini. Riportiamo le pagelle di Borussia Dortmund-Milan.
Le pagelle di Borussia Dortmund-Milan
Prima di analizzare le pagelle dei protagonisti di Borussia Dortmund e Milan, diamo un giudizio alla prova del direttore di gara.
Arbitro: Marciniak 6,5 – Il fischietto polacco con la sua grande esperienza conduce l’incontro senza andare incontro a episodi eclatanti. Fischia il giusto (a parte un fallo di Giroud netto in attacco) e distribuisce equamente i cartellini gialli. Nel finale non ci sono i presupposti per il rigore a causa del contatto su Florenzi, decisamente troppo leggero.
Pagelle Borussia Dortmund
Kobel 6 – Risponde presente quando chiamato in causa, soprattutto quando sbarra la strada a Chukwueze. Trasmette sicurezza al reparto senza rischiare troppo.
Ryerson 6 – Bene nella fase di spinta, ma quando Theo Hernandez accelera sono dolori molto acuti. Si riassesta col passare dei minuti.
Hummels 6 – Quando non ci arriva con la velocità, non si nasconde dalla battaglia e ci mette il fisico (vedasi il placcaggio stile rugby su Leao). Conduce con sapienza la sua retroguardia.
Schlotterback 6 – Come il suo compagno di squadra randella se necessario e non disdegna l’impostazione dell’azione. Se preso in rapidità soffre a tratti.
Bensebaini 6,5 – Buona la spinta sulla fascia di sua competenza, insidia Maignan con un tiro-cross molto velenoso. Una saetta.
Can 6 – Buona gara di interdizione, impostazione e nell’orchestrare la squadra. In alcune circostanze soffre i tocchi veloci della mediana rossonera.
Ozcan 6 – Classico recuperatore di palloni, gioca con l’elmo in testa e non si scoraggia di fronte al contrasto avversario. Non si tira indietro.
Brandt 5,5 – Pecca di superbia quando tenta un’improbabile rovesciata invece di calciare verso la porta. Cerca spesso l’uno vs uno ma Theo Hernandez lo contiene al meglio (64′ Adeyemi 5 – Di fatto non incide, tocca pochissimi palloni).
Reus 5 – Il classe 1992 non sembra quasi più sapersi destreggiare a certi livelli, una grande promessa del calcio non pienamente mantenuta. Cerca di essere collante tra centrocampo e attacco, poco incisivo (72′ Nmecha 5,5 – Qualche iniziativa isolata e poco altro).
Malen 6,5 – L’olandese è di gran lunga il più pericoloso. Micidiale nel puntare l’avversario e nel cambio passo, la maggior parte delle azioni pericolose del Borussia passa dai suoi piedi. Esce quando non ne ha chiaramente più (72′ Bynoe Gittens 6 – Crea scompiglio e vivacità nel tentativo di affondare nella stanchezza avversaria).
Fullkrug 5,5 – Lavora tanti palloni per far salire i suoi, ma di fatto crea solo un diagonale respinto da Maignan. Poco sostenuto in area di rigore (85′ Moukoko s.v.).
Allenatore: Terzic 6 – Dopo una fase di studio, fa crescere i suoi nell’ultimo quarto d’ora della prima frazione. A tratti soffre le ripartenze rossonere, ma conduce una buona gara difensiva. Peccato che stasera sarebbero serviti maggiormente i tre punti, cammino in salita ma ancora recuperabile. Il muro giallo, ad ogni modo, regge ancora tra le mura casalinghe.
Pagelle Milan
Maignan 6 – Attento quando viene chiamato in causa, sul velenoso tiro di Bensebaini e Fullkrug. Bene nelle uscite in presa alta, soprattutto nei corner.
Calabria 5,5 – In fase di attacco è praticamente nullo, poiché Malen lo punta a ripetizione e ha sempre bisogno di un sostegno per contenerlo. Dopo aver giocato una gara in apnea, esce per qualche acciacco fisico (69′ Florenzi 6 – Sfrutta l’esperienza per presidiare l’out di destra senza patire troppo).
Thiaw 7 – Vive la gara quasi come fosse un derby da ex Schalke e si vede. Uomo ovunque in retroguardia, sempre in anticipo e senza timori reverenziali.
Tomori 6,5 – Come di consueto va ad aggredire uomo su uomo e ne esce spesso vincitore. Qualche pasticcio sporadico.
Theo Hernandez 6 – Difensivamente è perfetto e tenta di sfruttare le sue proverbiali sgroppate sull’out di sinistra, combinando molto con Leao. Ha una chance capitale di testa, ma la mira non è precisa.
Musah 5,5 – Perde dei palloni che scottano e fatica a mantenere la posizione. Qualche buon recupero, ma in generale fa fatica.
Reijnders 6 – Spostato a un inconsueto ruolo di regista, inizialmente deve prendere confidenza con l’incarico e cresce alla distanza. Tecnica sicuramente invidiabile, gli rimane strozzato in gola il primo gol in rossonero.
Pobega 6 – Tantissimi i movimenti senza palla e gli inserimenti, non capitalizzati per diverse ragioni. Prova a mettere densità, encomiabile per l’impegno (58′ Adli 6,5 – Ma come aveva fatto a rimanere fuori fin qua? Ingresso più che positivo, con tocchi deliziosi e recuperi sostanziosi, a discapito di un fisico esile).
Pulisic 5,5 – Forse emozionato dai quattro anni passati a Dortmund, fatica a lasciare il segno. Punta raramente e sparacchia addosso a Kobel dopo un servizio magistrale di Leao (69′ Chukwueze 5,5 – Perde qualche palla di troppo e ha una chance golosissima, ma si allunga il pallone e calcia su Kobel).
Giroud 5,5 – Corre tantissimo ma cestina l’unica sua occasione spedendo alto da due passi. Da qualche match è in debito di ossigeno, forse ha bisogno di rifiatare di più (69′ Okafor 5,5 – Un’accelerazione che fa procurare un corner e poco altro, poco ficcante).
Leao 6,5 – A tratti ciondola, ma quando parte in velocità è una saetta complicata da fermare. Un buon 80% delle azioni pericolose parte dalla sua inventiva, a oggi è impossibile rinunciare al talento del portoghese.
Allenatore: Pioli 6 – Accetta di soffrire in un clima incandescente e lavora sul giro palla della squadra, non sempre fluido ma comunque efficace. Registra la difesa ma là davanti manca la stoccata finale (certamente non va lui in campo). Qualche rimpianto di troppo e adesso il tutto per tutto col favoritissimo PSG. Il 4-1 incassato dal Newcastle, però, dimostra che nulla è impossibile.