Il weekend di campionato si chiude con il big match del 29° turno tra Lazio e Juventus. All’Olimpico scendono in campo la prima e la terza miglior difesa, ma si capisce da subito che i gol arriveranno. Szczesny è formidabile su Immobile alla mezzora, ma deve capitolare sul sinistro ravvicinato di Milinkovic-Savic. I bianconeri reagiscono e pareggiano su calcio piazzato con un flipper in area di rigore biancoceleste risolto da Rabiot. La ripresa vive di strappi ed in uno di questi Luis Alberto inventa l’assist dell’anno per Zaccagni, che è glaciale e fa 2-1. A mezzora dalla fine hanno inizio una serie di sostituzioni: la più decisiva è quella di Chiesa, che semina il panico sulla sinistra. Il numero 7 confeziona per Fagioli la palla del 2-2 a due minuti dal termine, ma il talentino bianconero non riesce nell’eurogol. Ecco a voi tutte le pagelle di Lazio-Juventus.
Le pagelle di Lazio-Juventus
Prima di analizzare nel dettaglio, attraverso le pagelle di Lazio-Juventus, le prove di tutti i protagonisti in campo, valutiamo l’operato del direttore di gara.
Arbitro: Marco Di Bello 7 – Il fischietto quarantunenne della sessione di Brindisi guida alla grande una sfida calda fin dalle prime battute. A nostro avviso, corretta la decisione di non annullare il gol del vantaggio. Milinkovic-Savic appoggia la mano su Alex Sandro, ma il contatto è lieve e il brasiliano si lascia cadere. Ineccepibili praticamente tutti i gialli, infinitamente saggio nel non espellere Cuadrado. Bravo.
Pagelle Lazio
Provedel 6.5 – Spettatore non pagante per i primi 43′, tre parate ravvicinate non gli consentono di sventare la rete dell’1-1 di Rabiot. Per il resto è normale amministrazione, la Juventus non tirerà mai più in porta. Così annoiato che si fa ammonire mentre sbadiglia.
Marusic 6.5 – Il montenegrino è la vera rivelazione del campionato biancoceleste. Doveva essere il terzino sinistro, invece finisce per rubare il posto di Lazzari. La corsia di destra della Lazio ha ormai un padrone ed anche Kostic è costretto ad alzare bandiera bianca. Vacilla nel secondo tempo su Chiesa, ma cesella l’ennesima prestazione da incorniciare. Applausi.
Casale 6.5 – L’ex Hellas Verona ha ormai preso il posto a Patric, egregio protagonista della scorsa stagione e della prima parte di questa. Fisicità, velocità e timing negli interventi gli hanno permesso di impacchettare Vlahovic. Romagnoli, poi, gli ha messo il fiocchetto. Auguri.
Romagnoli 6.5 – Altra performance veramente impeccabile per l’ex capitano del Milan. Ottime le chiusure, non soffre mai la fisicità di Vlahovic ed annulla del tutto il serbo. Anche su Milik è sempre puntuale, forse la Nazionale ha ritrovato una pedina interessante. Rivincita.
Hysaj 6 – Puntuale in chiusura, non è protagonista di particolari sbavature. Da lui non ci aspettiamo rabone o sombreri, ma la sufficienza nelle pagelle di Lazio-Juventus è ampiamente guadagnata. Ruvido.
Milinkovic-Savic 7.5 – Il sergente è sicuramente il più in palla dei suoi. In avvio sfiora il gol prima di testa e poi con un’incursione palla al piede sventata da Bremer. Rete che arriva, invece, al 38′ con una bella esecuzione da distanza ravvicinata, dopo un elegante stop di petto. Ripresa con troppi errori in ripartenza e dal giallo su Chiesa, ma nel finale cancella il 2-2 a Di Maria. Devastante.
Cataldi 6 – Regista d’ordine, non va mai in difficoltà contro il centrocampo poco dinamico della Juventus. Qualche buon calcio d’angolo, ma niente più da segnalare per il meno brillante dei suoi. Lascia il campo a 20′ dal termine. Metodista (70′ Vecino 6 – Porta a casa la pagnotta mettendo garra nel momento in cui i bianconeri alzano il baricentro alla ricerca del pareggio. Presenza).
Luis Alberto 7.5 – Pronti via e testa Szczesny dalla distanza, cesella un primo tempo di qualità. Mai banale in ogni suo tocco, sempre nel cuore della manovra biancoceleste. Inizia la ripresa così così e mentre tutti pensano che Sarri lo stia per sostituire, si inventa la giocata che decide la gara. Il suo colpo di tacco a liberare Zaccagni è uno spot per il calcio. Non siamo a conoscenza di chi gli abbia affibbiato il soprannome di “Mago”, ma vorremmo tanto stringergli la mano. Harry Potter.
Felipe Anderson 6.5 – Il brasiliano è il calciatore che ogni allenatore vorrebbe. Favolosamente interscambiabile con i compagni di reparto, sempre lucido, lega il gioco come nessun’altro in Serie A. Inizia a destra ed è da lì che trova Luis Alberto in mezzo all’area nel gol del 2-1. Finisce da centravanti e quasi quasi ci fa pensare che potrebbe farlo meglio di Immobile. Fondamentale.
Immobile 6 – Stasera fanno tutto i centrocampisti biancocelesti, Ciro non è troppo nel vivo del gioco. Ha un’occasione al 30′ quando si esibisce in una grande girata volante che per poco non sorprende Szczesny. Un’oretta discreta, ma il popolo laziale è abituato decisamente meglio. Bentornato. (64′ Pedro 6 – Entra nel momento topico dell’incontro con la solita freschezza e qualità nel palleggio. Rimbrotta per qualche mancato servizio in ripartenza. Stizzito).
Zaccagni 7.5 – Sempre insidioso, fa ammattire Cuadrado che prima si becca il giallo, poi rischia il rosso ed infine viene sostituito. Nel primo tempo pennella il cross per il gol di Milinkovic-Savic e nella ripresa sigla la rete della vittoria con la specialità della casa, il tiro rasoterra sul secondo palo. Lo score in campionato recita 10 gol e 5 assist stagionali. Si può chiedere di più? Man of the Match (84′ Basic s.v.).
Allenatore: Maurizio Sarri 8 – Vedere giocare il suo Napoli era un piacere per gli occhi. Vedergli aver trasformato anche la Lazio ci consegna un dato inconfutabile: il tecnico biancoceleste è veramente un top player della panchina. Marusic è diventato un terzino spettacolare, Luis Alberto rientra come un mediano, la difesa è quasi impermeabile. La classifica parla chiaro: secondo posto a +5 sulla Roma. Stravinta la sfida a distanza con il suo “rivale”, anche perché Allegri è a casa, in tutti i sensi. Buonanotte.
Pagelle Juventus
Szczesny 6.5 – Luis Alberto gli scalda le mani dopo qualche giro di lancetta. Ed alla mezzora si esibisce in una bella parata su una girata volante di Immobile. Sfiora il miracolo sul tap-in sotto-porta di Milinkovic-Savic e non può nulla sul perfetto rasoterra a giro di Zaccagni. Bersagliato.
Gatti 6 – Finale di stagione in crescendo per l’ex Frosinone, che anche oggi porta a casa una sufficienza importante in queste pagelle di Lazio-Juventus. Mai impensierito seriamente da una Lazio davvero on fire: i bianconeri hanno trovato l’erede di Chiellini. Stoffa.
Bremer 6.5 – Ormai è il leader della difesa bianconera. Dietro è un muro invalicabile, cancella a Milinkovic-Savic un gol praticamente fatto. Quando si spinge in avanti è sempre pericoloso ed infatti da un suo colpo di testa, parato da Provedel, scaturisce il pareggio di Rabiot. Roccia.
Alex Sandro 4.5 – Scelto come braccetto di sinistra al posto di Danilo, ci mette 5 minuti a far rimpiangere il capitano bianconero. Impreciso in impostazione, timido nelle chiusure, mette la ciliegina sulla torta “regalando” il gol del vantaggio alla Lazio. Si fa ammonire per un fallo tattico su Cataldi: era diffidato, salterà il Sassuolo. Peggiore in queste pagelle di Lazio-Juventus.
Cuadrado 5 – Si capisce subito che il colombiano ha ancora in corpo le scorie della rissa con Handanovic in Coppa Italia. Ci pensa l’elettricità di Zaccagni a peggiorare la situazione. Nervoso e falloso è costretto ad uscire prima di essere espulso. Annebbiato. (70′ Danilo 6 – Entra a destra con la consueta solidità. Con lui in campo la Juventus non rischia più).
Fagioli 6 – Gara tutto sommato buona, non annaspa sulle giocate di qualità dei centrocampisti della Lazio e fraseggia con freddezza. Esce poco prima di sfiorare il definitivo pareggio con una girata volante, di poco alta sulla traversa di Provedel. Il futuro è suo. Predestinato (86′ Miretti 5 – Riesce, in cinque minuti, a beccarsi un giallo e farsi mandare a quel paese da Danilo, per un mancato scarico in contropiede. Male).
Locatelli 5.5 – Il centrocampo biancoceleste ha sempre il pallino del gioco ed il Campione d’Europa è costretto a subirne il “torello”. Quando non temporeggia ed esce per la riconquista è puntualmente saltato, ed è così che arriva anche il giallo nella prima frazione. Accerchiato (63′ Paredes 6 – Una mezz’oretta a buon ritmo, tira anche in porta, diciamo che lo abbiamo visto performare molto peggio. Decente).
Rabiot 7 – Primo tempo al piccolo trotto, ma sui piazzati è sempre l’insidia numero uno. Ci vogliono un paio di tiri consecutivi ma, alla fine, riacciuffa la partita siglando da 0 metri. Raggiunge Vlahovic a quota 8 reti e diventa il capocannoniere della Juventus in Serie A. Rimane il più attivo dei suoi e rischia la doppietta a venti minuti dalla fine. E volevano venderlo. Gagliardo.
Kostic 5 – Primo vero passaggio a vuoto dello stacanovista di Allegri che stasera non ne azzecca una. Poco tonico nei ripiegamenti, non si vede mai nella metà campo biancoceleste. Perde nettamente il mismatch con Marusic e lascia il campo dopo un’oretta incolore. Stanco. (63′ Chiesa 6.5 – Ogni volta che lo vediamo entrare ci chiediamo cosa ci faccia in panchina. Fa ammonire Milinkovic-Savic, serve un cioccolatino a Fagioli e fa ammattire tutti con le sue accelerazioni. Brillante).
Di Maria 6 – Per fortuna Allegri era squalificato, altrimenti l’avremmo visto “nudo” già alla fine del primo tempo. L’argentino è indolente, cincischia con il pallone eccedendo nei dribbling. Ripresa di tutt’altro livello con un Fideo più concreto che si piazza sulla sinistra nel tentativo di trovare il cross giusto, ma non è la sua serata. Sprazzi.
Vlahovic 5 – Non abbiamo molto da dire sul centravanti serbo, non tiene un pallone e gira alto due bei cross dalla fasce. La giocata migliore della partita è chiedere il cambio dopo un’ora di gioco. Evanescente (63′ Milik 6 – Partecipa al forcing finale senza riuscire ad incidere come all’andata, quando entrò e segnò il gol del 3-0. Arreso.).
Allenatore: Massimiliano Allegri 5 – Un attacco influenzale impedisce al tecnico bianconero di seguire da vicino la sua Juventus. Il cinque volte Campione d’Italia è sostituito da Landucci sul campo, ma non nelle idee. La sua Juventus è solida e va sotto soltanto per una leggerezza di Alex Sandro e qui ci sarebbe da chiedersi cosa ci fa in campo al posto di Danilo. La reazione d’orgoglio porta al rabbioso pareggio, ma questa era la serata della Lazio. Ci sono mancati i suoi show lungo la linea laterale. Assente (in)giustificato.