Per la prima volta nella sua giovane storia, i danesi del Midtjylland partecipano alla fase a gironi della Champions League e domani sera esordiscono in casa contro l’Atalanta. Il club sito nella città di Herning è nato nel 1999 dalla fusione di due squadre, l’Ikast FS e l’Herning Fremad, e gioca nel massimo campionato danese (la Superligaen) che ha vinto tre volte e nel quale partecipa ininterrottamente da 19 stagioni. Grande curiosità per l’esordio di questa compagine giovane che se la vedrà, oltre che con gli orobici, anche con Ajax e Liverpool.
Midtjylland-Atalanta, parla il presidente Ankersen: «Per noi la Champions è una grossa sfida»
Conferenza stampa a distanza con i giornalisti italiani a causa delle restrizioni per il Covid. A parlare per i danesi è stato il giovane presidente Rasmus Ankersen: «Non vediamo l’ora di scendere in campo, siamo molto contenti di sfidare l’Atalanta. Il nostro è un club di recente fondazione, nato nel 1999 dalla fusione di due squadre che prima si odiavano ma unendo le loro forze sono riuscite ad entrare nella Superliga.
Abbiamo sede in una piccola città e abbiamo un budget limitato: per questo abbiamo deciso di creare i giocatori in modo innovativo, con gli algoritmi. Grazie a questo sistema, abbiamo acquistato giocatori a poco prezzo e con grandi possibilità di sviluppo. Usiamo la tecnologia anche per gli allenamenti che sono differenziati per ogni giocatore. In questi ultimi anni ci siamo ispirati all’Atalanta, sia per il suo modo di giocare che per i risultati raggiunti. Vorremmo seguire lo stesso cammino ma restiamo umili».
Presente in conferenza stampa anche Kristian Bak Nielsen, ex difensore del Midtjylland e ora assistente dell’allenatore Brian Priske. «Per la nostra squadra, la Champions League è una bella sfida. Ci ispiriamo all’Atalanta e anche a Mister Gasperini che ha un modo di allenare molto particolare. Abbiamo studiato i nostri avversari più pericolosi: Gomez, il numero 10 che chiamiamo ”Il capo” e Duvan Zapata, molto pericoloso. Sono davvero forti in attacco. La sconfitta di Napoli? Semplicemente un episodio isolato».