Quagliarella, arriva il ritiro della leggenda: Serie A nel DNA

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Nel calcio, come nella vita, tutto è destinato a mutare, che esso sia in positivo o in negativo: cambiare squadra, compagni di viaggio, subire un infortunio o, come per tutti, arrivare al momento del ritiro rappresenta un vero e proprio crocevia nella vita di un giocatore professionista, e in questo caso per la leggenda della Serie A dal nome Fabio Quagliarella, prima punta dai grandi numeri che ha appena annunciato il ritiro cal calcio giocato.

Intervenuto a SkySport nel corso del fine settimana appena passato il classe 1983 si è detto sicuro di appendere gli scarpini al chiodo. Come riferito dallo stesso: “Sono costretto a questa scelta. Le mie condizioni fisiche sono inaccettabili per continuare”. Il nativo di Castellammare di Stabia lascia alle spalle una carriera durata ben 24 anni, tutta quanta interamente trascorsa nel Bel Paese. Per onorare la medesima un’ultima volta, andiamo a ricordare le tappe del cammino calcistico di Quagliarella, bomber assoluto tanto amato quanto odiato.

Ritiro Quagliarella: alla scoperta dei primi passi in Serie A

Constatato l’imminente ritiro dal calcio dell’ormai ex prima punta Fabio Quagliarella, analizziamo le gesta in Serie A del campionissimo senza tempo in maglia numero 27. I primi passi nel calcio professionistico del giocatore classe 1983 sono stati fatti nella società granata del Torino, stessa nella quale il medesimo ha accresciuto le proprie qualità nell’Under 19. L’esordio ufficiale è arrivato nel corso dell’ultima sfida del campionato italiano stagione 1999/00 scendendo in campo negli ultimi 25 minuti contro il Piacenza, poi battuto 2-1.

Quagliarella, arriva il ritiro della leggenda: Serie A nel DNA
Fabio Quagliarella, Torino

L’anno successivo, quello di apertura definitiva al nuovo millennio, Quagliarella è stato impiegato ulteriori quattro volte da Luigi Simoni prima e Giancarlo Camolese poi. Di fatto, il promettente attaccante, facendo continuamente sali e scendi dal settore giovanile, ha solcato il campo contro Perugia, Atalanta, Bologna e Venezia. Il bomber d’area di rigore si stava decisamente formando muovendo i primi passi nel famoso “calcio che conta”. In questo senso, anche per agevolare l’iter di maturazione, il Torino ha deciso di mandarlo via in prestito prima alla nuova Fiorentina (rifondata dopo il fallimento) e poi al Chieti. Proprio nel club abruzzese il giovanissimo Fabio ha fatto vedere di che “pasta” fosse veramente fatto.

Chiuso il campionato di Serie C1 2003/04 con 17 gol e 1 assist all’attivo su trentadue apparizioni stagionali, il Torino ha deciso di richiamarlo immediatamente. La chance di imporsi finalmente con i colori della squadra che lo ha calcisticamente cresciuto è arrivata, quindi, un anno più tardi. Nel 2005 i granata militavano in Serie B e, anche se Quagliarella non ha sempre solcato il campo da titolare, l’attaccante è riuscito a toccare l’erba di gioco in quaranta occasioni, riuscendo anche a tornare in doppia cifra con 10 gol. Fenomeno in ascesa, la successiva estate l’Udinese ha deciso di fare irruzione per strapparlo dalle mani dei piemontesi.

Primo vero e proprio amore tra Quagliarella e Serie A: l’inizio del sogno

In data 1 luglio 2005 l’ex prima punta in maglia numero 27 Fabio Quagliarella ha ufficialmente abbandonato la scialuppa del Torino. Dal massimo campionato italiano a bussare è stata l’Udinese, squadra in quegli anni decisa nel costruire qualcosa di importante al lungo termine. Tuttavia, prima di onorare la maglia bianconera il bomber di Castellammare di Stabia è passato ancora una volta per due prestiti. Questa volta, però, al giocatore è stata data la possibilità di mettersi in mostra rimanendo in Serie A, prima con l’Ascoli e poi con la Sampdoria. Soprattutto nell’esperienza blucerchiata della stagione 2006/07 Fabio ha confermato di saper stare a determinati livelli.

Quagliarella, arriva il ritiro della leggenda: Serie A nel DNA
Quagliarella, Udinese

Prendendosi la titolarità fissa con calma e dedizione, l’allora giovane attaccante campano ha aiutato la realtà doriana andando a segno in 14 occasioni, oltre che ad inanellare 3 assistenze ai propri compagni, nelle totali quarantadue uscite sul terreno di gioco. Ormai certi, quindi, che quella di Quagliarella non era solo una meteora, l’Udinese ha deciso di trattenerlo e metterlo al centro dell’arrembaggio bianconero. Due anni dinanzi allo stadio Friuli hanno chiarificato ogni dubbio sul proprio conto, andando a siglare un bottino incoraggiante di 33 gol e 11 assist. In particolare la seconda stagione ad Udine, quella 2008/09, Fabio è riuscito nell’impresa di sfondare per la prima volta il muro delle venti reti.

Stagione 2008/09: un anno di “prime volte” per Quagliarella

Quell’anno è stato un importante insieme di “prime volte”. Oltre a mettere in cassaforte 21 gol e 8 assist, Quagliarella ha conosciuto anche la propria identità europea. Non si parla solo della convocazione ad Euro 2008 con la Nazionale maggiore e conseguente messa in mostra anche in campo, ma anche dell’esordio assoluto in Coppa UEFA (l’attuale Europa League) con tanto di terza posizione nella classifica marcatori. I suoi 8 centri nella competizione hanno dato una grande chance all’Udinese di rincorrere il sogno dell’ambito trofeo, ma l’avventura bianconera si è fermata ai quarti di finale.

Da quando ha abbandonato la società del Torino, poi, il bomber d’area di rigore ha per la prima volta segnato il soprannominato “gol dell’ex”. Addirittura in data 5 dicembre 2008 i friulani hanno avuto la meglio sui granata per 2-0 grazie proprio ad una sua doppietta. Per la prima volta, infine, il cartellino del calciatore classe 1983 ha avuto un impennata alle stelle, arrivando a costare circa 20 milioni di euro. Per un conguaglio economico di 19, infatti, l’1 luglio del 2009 il Napoli si è aggiudicato Fabio Quagliarella dall’Udinese. All’età di 26 anni stava decollando la carriera di un importante goleador.

Le due facce della medaglia di Quagliarella: Napoli o Juventus?

Nell’anno di avvicinamento al Mondiale di Sudafrica 2010 (nel quale Quagliarella è anche risultato quasi eroe della poi rivelatasi debacle azzurra) il Napoli ha messo sotto contratto l’attaccante di Castellammare per dargli l’intero peso dell’offensiva partenopea sulle spalle. Nonostante la prima punta classe 1983 non sia stato troppo costante durante la prima stagione in Campania, Fabio ha avuto modo di raggiungere la doppia cifra. Il 2009/10 si è concluso con un attivo di 11 gol e 6 assist quando le presenze in campo sono ammontate a trentasei. Dopo aver dimostrato tanto in poco tempo nella spedizione Mondiale estiva, poi, la Juventus ha chiesto informazioni alla storica rivale calcistica per l’attaccante azzurro.

Quagliarella, arriva il ritiro della leggenda: Serie A nel DNA
Fabio Quagliarella, Napoli

Così per una spesa di circa 4,5 milioni di euro la Vecchia Signora si è accertata delle prestazioni del calciatore in prestito per la stagione 2010/11. Con l’addio di David Trezeguet, un Vincenzo Iaquinta, un Amauri e un Alessandro Del Piero sulla via del tramonto, ecco che Quagliarella rappresentava dalle parti di Torino, sponda bianconera, l’innesto perfetto per età e stato di forma. Quanto sperato dalla società di Madama si è effettivamente anche rispecchiato sul terreno di gioco. Il 19 dicembre del 2010 Fabio era già arrivato a quota 9 reti e 1 assist. Ma qualche settimana più tardi un imprevisto piuttosto pesante ha fatto capolino.

Nel corso del diciottesimo turno di Serie A perso 1-4 in casa contro il Parma, bomber Quagliarella ha subìto la rottura del legamento crociato. Stagione finita per l’attaccante in maglia numero 18 e futuro ai vertici messo in discussione. L’arrivo di mister Antonio Conte sulla panchina dei bianconeri, in questo senso, è stato più che un salvagente. L’allenatore pugliese ha dato una spinta alla società per riscattare dal Napoli il giocatore classe 1983 alla cifra di circa 10,5 milioni di euro.

Rinascita e gloria: Quagliarella scopre il sapore della vittoria alla Juventus

Un test di fine estate nella Primavera della Juventus contro l’Under 19 del Grosseto è stato fondamentale per il ritorno in auge di Fabio Quagliarella. Tripletta e novanta minuti in campo al netto di una vittoria sugli avversari per 11-1. Il giocatore era pronto per rientrare dopo circa 9 mesi di stop forzato, anche se non subito i giri del motore sono stati scaldati. In generale, anche per via dell’acquisto di Mirko Vucinic e la presenza fissa di un Alessandro Matri in grande forma, nella stagione 2011/12 l’attaccante campano non ha avuto vita facile in campo. Ventotto presenze e partecipazione con 7 gol e 1 assist alla vittoria bianconera nel campionato italiano di Serie A.

Quagliarella, arriva il ritiro della leggenda: Serie A nel DNA
Quagliarella, ex attaccante Juventus

Lo scudetto raggiunto in quella stagione con la Juventus assieme ai successivi due del 2013 e del 2014 e le rispettive Supercoppe Italiane sono stati gli unici trofei alzati in carriera da Quagliarella (da notificare anche la vittoria non da protagonista della Serie B con il Torino nel 2000/01 presente nel palmares). In bianconero l’abile prima punta ha soggiornato fino all’estate del 2014, concludendo le complessive quattro stagioni in Vecchia Signora con un totale di centodue apparizioni in campo, 30 reti e 9 assist. Senza alcun dubbio il gol più importante della propria esperienza è stato quello rifilato al Chelsea nella prima giornata di Champions League 2012/13.

Ritorno al Torino e via del ritiro: Quagliarella saluta la Serie A

L’addio di Conte inaspettato sulla panchina della Juventus è costato il definitivo distaccamento dalla realtà bianconera per Fabio Quagliarella. In data 18 luglio 2014 a bussare dalle parti della Continassa è stato il club rivale del Torino, sicuro di voler riaccogliere tra le proprie braccia un ormai 31enne bomber d’area di rigore. L’acquisto è stato definito sulla base di un acquisto a titolo definitivo a 3,5 milioni di euro. Tornato alla corte dei tifosi granata la stagione 2014/15 del classe 1983 è stata degna del proprio nome. Tra campionato ed Europa League il numero 27 ha solcato il campo in quarantasei occasioni, inanellando 17 reti e 4 assist.

Due stagioni più tardi, poi, un’ulteriore realtà del passato si è messa di fronte agli ultimi anni di carriera del nativo di Castellammare di Stabia. Nella sessione di calciomercato invernale della stagione 2015/16, la Sampdoria ha prelevato in prestito dal Torino Fabio Quagliarella. Il giocatore era arrivato ai ferri corti con i piani alti della società granata dopo degli episodi extra-campo del medesimo con la società di Napoli. Dopo circa sei mesi il prestito del club doriano è diventato un vero e proprio acquisto, con cifre attorno ai 3 milioni di euro.

Quagliarella, arriva il ritiro della leggenda: Serie A nel DNA
Quagliarella, Sampdoria

Di fatto, quella ligure è stata l’ultima squadra del meraviglioso e tartagliato percorso calcistico della forte prima punta campana. Con essa il rinomato Fabio è stato capace di togliersi nel 2019 un’ultima soddisfazione, quella di vincere per la prima e ultima volta in carriera il titolo di capocannoniere nel campionato italiano con 26 reti. In generale, invece, le presenze in campo sono ammontate a 251, i gol a 92 e gli assist a 24. Purtroppo, i risultati di campo che hanno portato Quagliarella al definitivo ritiro dalla Serie A e, in generale, dal calcio giocato, non sono stati quelli desiderati.

La Sampdoria lascia la Serie A: per Quagliarella, invece, è ritiro

Negli ultimi anni la Sampdoria ha decisamente peggiorato la propria posizione nelle gerarchie del massimo campionato di calcio italiano. In seguito a stagioni al limite della retrocessione, quella 2022/23 da poco conclusa ha sancito il definitivo declassamento in Serie B della realtà ligure. Di fatto, con questo infelice accadimento, Quagliarella ha ufficialmente abbandonato la Serie A e iniziato a pensare al ritiro. L’ultima partita di calcio alla quale il classe 1983 ha preso parte risale al 4 giugno 2023, circa sei mesi fa, nel beffardo scherzo del destino che l’ha messo di fronte al Napoli.

Solo una manciata di giorni fa, in seguito allo svincolamento dalla Sampdoria in estate, l’ormai ex prima punta ha dichiarato di abbandonare il calcio giocato. L’addio era piuttosto evidente, soprattutto dopo la retrocessione del club doriano in Serie B. Arrivato alla soglia dei 40 anni compiuti Quagliarella può guardarsi indietro ed essere fiero di quanto dimostrato. Tanti gol, di cui molti meritanti applausi, e, soprattutto, infinito attaccamento allo sport più bello del mondo. Del futuro del nativo di Castellammare di Stabia non si sa ancora molto. Anche se lo stesso avrebbe annunciato di voler rimanere legato al mondo del calcio. A tutti gli spettatori, nel frattempo, non resta che applaudire le gesta di un grande campione.

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